Evento culturale di grande valenza quello organizzato da Paola Tagliaferro, il 18 giugno, nella “sua” Zoagli, comune della costa ligure di
forte impatto per gli elementi naturali presenti.
Per il secondo anno consecutivo il collante dell’evento è il
nome di Greg Lake, indimenticato
artista la cui immagine è legata soprattutto a band storiche come King Crimson
e ELP.
La cerimonia di apertura ha previsto l’apposizione di una
targa in marmo dedicata al “Cittadino ad Honorem di Zoagli”, Greg Lake, sulla
scogliera sotto il Castello Canevaro,
luogo in cui Greg si esibì per pochi fortunati nel novembre del 2012: la
presenza della moglie Regina
fornisce il senso della continuità, nel ricordo di quei luoghi che entrambi hanno
vissuto in maniera intensa.
La manifestazione, in questa occasione, ha assunto un nome
preciso:
1° ART IN PROGRESS
EVENT
Non solo musica quindi, ma differenti discipline in gioco, che
sono state particolarmente gradite dal folto pubblico presente: poesia, cinema,
elettronica, spiritualità…
Ad aprire il “colloquio” tra protagonisti sul palco e
audience è stato l’angolo del reading poetico, che ha previsto letture di Claudio Pozzani e Barbara Garassino con la presenza di un ospite, lo scrittore
venezuelano Josè Pulido: momenti
catartici e coinvolgenti che, partendo dalla lettura di una lirica dei King
Crimson - Epitaph -, hanno permesso di
ondeggiare tra testi personali e letture d’autore.
Il primo step musicale vede protagonista Paola Tagliaferro, artista completa, polistrumentista,
ricercatrice, sperimentatrice. Il momento è importante perché ciò che viene
proposto è l’anticipazione di un album di prossima uscita, la cui gestazione ha
previsto un impegno di tre anni: il titolo del disco è “Fabulae”.
Con lei sul palco musicisti straordinari: Pier Gonella e Marco Traversone alle chitarre, Andrea Vulpani al piano, Giulia
Ermirio alla Viola e Angelo Contini
al didgeridoo e conchiglia.
Dell’album parlerò in una prossima occasione dopo attento
ascolto, ma l’impatto live è risultato magico, un connubio tra parole e
sonorità - a volte inusuali - che ha colpito un pubblico davvero attento e
concentrato. Ogni brano è stato accompagnato da una sorta di didascalia verbale
usata come preparazione e introduzione alle trame musicali, un iter propositivo
che dovrebbe essere ricalcato anche nel lavoro in studio.
In questa prima fase arriva una sorpresa: Juri Camisasca, il protagonista serale
dell’evento, sale sul palco per un duetto con Paola - la cosa si ripeterà anche
a fine serata - con lo scopo di fornire un omaggio tangibile a Lake proponendo
la celebre “Lucky Man”.
Evocare Camisasca significa introdurre il pluridecorato
regista Paolo Francesco Paladino,
che nell’occasione ha proposto il suo docufilm intitolato “Non cercarti fuori”, il cui protagonista è proprio Camisasca, la sua vita
attuale, i suoi luoghi, il paesaggio che lo circonda e la sua ricerca della
spiritualità.
Del movie è stato proposto un sunto di venti minuti che ha
suscitato grande interesse, testimoniato dal fitto scambio di battute
instauratosi tra Juri e i presenti, incuriositi dalla personalità del cantante
e dal suo satus ascetico.
Dopo una pausa un pò più… materiale all’interno del Castello
Canevaro, si riparte con lo show e quindi con la forte presenza di Juri
Camisasca sul palco.
Si fa accompagnare dai musicisti presenti, poi imbraccia lui
stesso la chitarra e, all’occasione, utilizza delle basi registrate, ma
cambiando gli elementi non cambia il risultato: una voce cristallina e
magnetica per la creazione di un mood particolare che si fonde con l’ambiente circostante.
Particolarmente commovente il ricordo di Claudio Rocchi - testimoniato nel video a seguire - altro
personaggio fondamentale della scena musicale italiana, casualmente ricordato
lo stesso giorno nel corso di un altro tributo milanese.
E alla fine la performance diventa un’esperienza di vita, un
momento mistico che favorisce la riflessione personale e la necessità di
fornire la giusta dimensione ad ogni risvolto quotidiano. L’esperimento che
vede on stage Paola, Juri e parte dei musicisti, intenti nel realizzare
un’improvvisazione mantrica, appare come la fermatura del cerchio di un giorno
pieno di luce.
L’ultimissimo atto vede ancora la riproposizione di “Lucky Man”, perché in ogni caso la figura
di Greg Lake è nell’aria, più tangibile di quanto si potesse prevedere.
Un plauso a Paola Tagliaferro e a tutti coloro che hanno collaborato
per realizzare una manifestazione culturalmente davvero rilevante, che ha
saputo catturare in modo totale l’attenzione dei presenti, favorita dalla
bellezza della cornice naturale e da un’eleganza nella proposta tutt’altro che
snob, fatta di trascendenza e spiritualità senza escludere la realtà materiale
dei nostri giorni.
Per saperne di più sui protagonisti cliccare sul seguente
link:
Il contributo video, sintesi di una giornata perfetta…