martedì 20 dicembre 2022

furio chirico’s The Trip-EQUINOX


Sono da sempre molto legato a tutto quanto gira intorno al mondo “The Trip”, e il mio approccio risale alla fase adolescenziale, quando incontrai la prima volta il mio concittadino Joe Vescovi; non starò qui a tracciare gli incroci di vita che hanno rinforzato in tempi recenti un legame esteso a tutta la “famiglia Trip”, ma ogni ricordo, ogni nota, ogni immagine, mi riporta a situazioni difficilmente spiegabili a parole, giacché rientrano in una sfera personale delicata.

Non è questo lo spazio corretto per ripercorrere la storia ma, al contrario, guardare dritti verso il futuro, quello di una musica di nicchia - il progressive - che si autoalimenta e conquista spazi “giovani” per il suo raggiunto stato di immortalità.

E allora, più che parlare di Joe e Wegg, è bene concentrarsi su questo nuovo progetto, da tempo nell’aria, che ruota attorno al batterista Furio Chirico, un musicista che non ha bisogno di presentazioni e che si presenta oggi come furio chirico’s The Trip.

Ovvi i riferimenti al passato, un percorso che non si può e non si vuole annullare, ma "Equinox" - è questo il nome dell’album - si propone come disco “nuovo”, i cui riferimenti nostalgici possono toccare più gli ascoltatori che non i protagonisti, musicisti che, pregni di progressive, rivolgono lo sguardo al lato sperimentale, creando un concept davvero coinvolgente.

Un forte legame con Vescovi è testimoniato dall’hammond di Paolo Silver Silvestri, ed è per questo che ho realizzato con lui l’intervista che propongo a seguire, certo che il punto di vista dell’ultimo arrivato nella band - cronologicamente parlando - possa essere interessante, essendo importante, anche, il suo contributo creativo.

Si parte con la strumentale “I’m Fury”, ritmo pazzesco e tastiere impegnate tra fughe e svisate virtuose, e se in questo caso viene naturale l’abbinamento col passato, il riferimento sembrerebbe più l’Emerson versione The Nice, un nome che si presenta sempre quando si parla di certi rivoli di musica. L’atmosfera è quasi aulica e personalmente lo immagino come perfetto brano di apertura di un concerto, una sorta di “scalda pubblico”.

Con “Mother Earth” ci troviamo in un modus più psichedelico, traccia praticamente divisa a metà, condotta da una vocalità davvero particolare, con l’entrata sommessa del basso che porta un cambiamento nel mood e apre ad una straziante frase solistica dell’elettrica. È questo un prog rock più “recente”, che appare la continuazione del percorso appena iniziato.

Strana e inconsueta storia quella legata alla terza traccia, “A suite for everyone”, la cui realizzazione è ampiamente descritta nel corso dell’intervista. Impossibile restare indifferenti a una tale proposta, dove il grande virtuosismo si apprezza ma scompare nascosto da un disegno superiore, un’ideale di musica che non deve stupire per la bravura di chi lo propone ma per gli stimoli positivi che riesce a fornire. Esempio perfetto di mix tra classicismo e rock.

Catch the Dreamin'” si spinge sulla fase sperimentale e mette in evidenza le grandi skills dei musicisti e la loro apertura verso ogni aspetto del rock, tra passato e innovazione. Chirico sugli scudi, anche come apporto creativo.

Downward Onward” è qualcosa di più traditional, di rock duro, di ouverture verso la contaminazione percussiva che trae linfa dalla world music. Una sensazione di déjà vu che trova conferma solo nell’atmosfera generale, ma che ad attenta analisi appare molto innovativa.

Con “The Reason Inside Playing” si abbassano i ritmi e si esce un po' dalla tipologia progressive, l’elettrica diventa protagonista e duetta con l’hammond, mentre la voce di Lanari diventa sempre più caratterizzante. Emozionante. Emozionante anche sapere che l’ispirazione arriva dal rapporto tra Arvid "Wegg" Andersen e l'amico Ritchie Blackmore.

Summer Solstice” è un altro strumentale, con in evidenza ancora l’elettrica di Rostagno. Un rock molto seventies che sa di liberazione dagli schemi, quasi una jam che termina con passaggi mirati di hammond, che in questo caso profuma di Jon Lord.

Non poteva mancare il tributo al genio di Joe Vescovi. “Remember Joe” era destinato a suscitare ricordi solo attraverso la linea melodica, ma successivamente è stato aggiunto un testo raggiungendo così una dimensione completa. Non è solo semplice melodia, perché la variazione ritmica pone il brano su di un livello più complesso, ma la sacralità diffusa riporta al ricordo di Joe.

In chiusura un breve strumentale - “Story of a Friend” -, il senso della fine del viaggio, e sul sottofondo pianistico la chitarra elettrica vola e disegna tristezza, spleen e divagazioni melanconiche.

Beh, un bel disco, un contenitore sonoro per me inaspettato, capace di mantenere l’idea del passato proponendo un percorso che cerca novità pur mantenendo smell antico, senza rinnegare ciò che per le nuove generazione potrebbe apparire datato, ma immaginando il prog del futuro.

La chiacchierata realizzata con Paul Silver Silvestri potrebbe a questo punto rivelarsi chiarificatrice… 

Paolo Silver Silvestri

Mi parli del progetto, partendo dal nome e dagli intenti?

Al contrario di quanto qualcuno pensa, questo progetto non è stato messo in piedi alla veloce, ma esaminato con tutta calma e a più riprese, quindi, è stato un gran lavoro di squadra. Personalmente sono l'ultimo entrato a far parte della band: nella primavera del 2019 mi chiamò Gius Lanari dicendomi che aveva bisogno di un tastierista hammondista per una band con Furio Chirico alla batteria; rimasi un po' perplesso e non accettai subito, ma parlai con Furio chiedendo delucidazioni, perché se fosse stato un tributo ai Trip e basta avrei sicuramente rinunciato, se invece si fosse trattato di fare un nuovo album, potere scrivere quindi nuovi brani, allora la cosa mi sarebbe piaciuta. Furio mi rispose che proprio di quello si trattava, un nuovo album, il proseguimento di “Atlantide”, immaginando quello che sarebbe potuto accadere se Joe Vescovi fosse stato ancora vivo. Non a caso il nome della band è Furio Chirico's THE TRIP. È il viaggio di Furio che continua dopo la dipartita di Joe Vescovi e Wegg Andersen. Concludo dicendo che se la band si fosse chiamata solo THE TRIP non avrei accettato di farne parte, ho sempre pensato che certi brani appartengano ad un solo musicista, insomma il nome solo “THE TRIP” è sinonimo di Joe Vescovi e, a mio giudizio, senza di lui una band non si può chiamare con quel nome.

È appena uscito il nuovo album: partiamo dal titolo e dai suoi significati… 

EQUINOX è un album articolato tra l'uomo e il potere, compresa la natura, è un album costituito da nove brani dove ognuno di noi ha suonato come meglio credeva e poteva, ovvero siamo stati noi stessi. Furio Chirico non ha bisogno di presentazioni, è un batterista eccezionale, un drummer che quando vuole può fare il solista in una band, un vero metronomo umano, spettacolare dal vivo. Ho trovato in Gius Lanari un ottimo bassista ed anche un valido cantante; Marco Rostagno alla chitarra è molto preparato, è laureato in conservatorio e per me parlare con lui di musica, di come affrontare una frase e decidere quali soluzioni adottare per un brano è bellissimo.

Furio Chirico

Che cosa proponete dal punto di vista del messaggio, delle liriche? 

Per quanto riguarda i testi la persona più indicata sarebbe Gius Lanari (bassista e cantante), è lui il vero poeta della band. So certamente che in “The Raeson Inside Playing” si parla della vita vissuta da Arvid "Wegg" Andersen, della sua collaborazione con l'amico Ritchie Blackmore - anche se il suo nome non compare nei testi - e soprattutto la collaborazione di Wegg con Furio e Joe nell'album “Atlantide”. Tra l'altro le iniziali di questo brano formano il nome Trip, un ricordo particolare e molto intenso, non trovi?

Trattasi di un concept album? 

Sì, EQUINOX è un concept album, seppur diverso da “Atlantide”. Il viaggio è più introspettivo, disincantato, ma non per questo privo di forte emozioni e di grandi speranze, il disco vuol essere il ritorno alla forte poesia focalizzata sul senso del vivere. Nel progetto globale “EQUINOX” è compreso un DVD di circa 44 minuti live ripresi al Salone Internazionale del Libro a Torino nello scorso maggio, dove oltre presentare qualche brano di “EQUINOX” abbiamo suonato parte di “Atlantide”, e infine l'immancabile track “Caronte”, il tutto davanti ad un pubblico curioso ed allo stesso tempo entusiasta. Naturalmente il lavoro che si presenta in questi casi per i musicisti è snervante, però alla fine si può essere fieri del risultato.

Se parliamo invece di musica e sonorità, che cosa si deve aspettare l’ascoltatore da “Equinox”?

Beh, sicuramente è un album notevole musicalmente parlando, non c'è nulla di commerciale e personalmente, nel periodo in cui sono stato impegnato nello scrivere brani ed inciderli, mi sono rifiutato di ascoltare musica di qualsiasi altro genere, perché non volevo essere uguale o somigliante a qualcuno, giacché, come ogni musicista, ho già i miei bei riferimenti di una vita che potrebbero condizionarmi. Penso cmq che chi acquista “EQUINOX” debba essere un attento ascoltatore, perché è un disco di “nicchia”, da appassionato esperto, da cultore della musica, anche se spero possa attirare anche il pubblico giovane e curioso. Sintetizzo: se ti piacciono i vecchi Trip di “Atlantide” e “Time of Change”, se ami culture musicali “giurassiche” come quelle che fanno riferimento ai King Crimson, Yes, Emerson Lake e Palmer, ma anche ad altre realtà come i Deep Purple anni ’70, arrivando magari alle atmosfere dei Pink Floyd, allora “EQUINOX” è un disco che potrà risultare appagante.

Furio Chirico è ovviamente l’elemento trainante, ma chi fa parte della band, oltre a te? 

Sì, Furio Chirico è l'elemento trainante, non ha bisogno certamente di presentazioni e, come già espresso, a mio parere potrebbe fare anche uno spettacolo da solo, tenere attenta due ore o forse più la gente e stupirla con il suo virtuosismo. È un batterista che mi ricorda molto lo stile di Carl Palmer, suonando con lui inevitabilmente si cresce culturalmente, si impara ad andare di più a tempo anche quando i brani sono "storti". Unico neo, quando un brano è facile lui lo complica, però quando si studia musica è così, e quando arriva il risultato è una goduria doppia, sia per chi lo suona sia per l'ascoltatore. In Gius Lanari, ho trovato un bravo bassista con un suono molto bello. Il suono dei suoi Rickenbaker e Fender è veramente grande, hanno un attacco ed un timbro veramente fantastico che puoi sentire solo nei dischi dei migliori gruppi prog rock dell'epoca; è anche un buon cantante e soprattutto ha idee nel comporre musiche, e talento vero nello scrivere testi. Ha scritto quattro brani dell'album insieme al suo amico di vecchia data Antonio Zammarelli. Con Marco Rostagno ho un rapporto intenso, da musicista a musicista, lui è diplomato in conservatorio, e quando interagiamo sembriamo due bimbi che giocano con le loro macchinine. Nonostante io sia vicino ai 60 e lui ai 30 anni andiamo molto d'accordo. Il nostro parlare di note, di scale e di pause fa crescere sempre di più la band. 

Gius Lanari

Come sono stati suddivisi i compiti dal punto di vista creativo? 

Diciamo che ognuno di noi si è dato da fare, Furio non è un compositore però ha messo del suo nell'arrangiamento del suo stesso strumento, serve dargli libera espressione e lui tira fuori il mondo con i suoi tamburi. La creazione dei brani è suddivisa tra me e Gius lanari; c'è una traccia che inizialmente era interamente scritta da me, “Remember Joe”, dedicato a Joe Vescovi, che inizialmente era uno strumentale, ma poi la produzione ci ha suggerito di farlo diventare un brano cantato, così ho dato ampio respiro alla composizione della linea melodica di Gius dicendogli: “Scrivi il testo è cantalo, poi io ti scrivo le note che hai fatto sul pentagramma”, e così è stato: abbiamo diviso le royalties in parti uguali, come si fa tra amici naturalmente! Infine, anche Marco Rostagno ha scritto un brano dal titolo “Summer Solstice”, uno strumentale dove la chitarra rock la fa da padrona, il basso è rombante e la batteria veramente alla grande; infine, di questo brano c'è uno sviso di organo hammond che quando lo risento mi dico, ma questo sono ioBoh? E che note ho fatto? Poi penso: “sarà Mattia Garimanno (il fonico dello studio di registrazione, tra l'altro bravissimo, a mio parere il quinto musicista della band anche se non ha suonato) che mi ha voluto fare uno scherzo?” 

Inutile sottolineare il legame con Joe Vescovi, ma qual è il vero link che unisce la musica dei “vecchi” Trip a questa voluta da Furio?

Dunque, per parlare di Joe Vescovi nel contesto Trip se ne può parlare solo in un modo e BENE! Non ho conosciuto Joe personalmente anche se sono in buoni rapporti con la moglie Sandra Laureti: pochi giorni fa, in occasione dell'anniversario della morte di Joe, ho spedito a Sandra l'audio di “Remember Joe” e lei mi ha ringraziato sentitamente. Sotto un profilo musicale devo dire che Joe ha inventato un modo di suonare e comporre unico al mondo, se ascolti i suoi fraseggi ed improvvisazioni ti accorgi subito che è lui. In certi brani di “EQUINOX” che ho composto personalmente ho tenuto conto molto del suo modo di suonare, naturalmente poi ho messo il mio carattere, ad esempio in “I'M FURY” (che ho dedicato a Furio ) inizialmente ho messo degli arpeggi veloci e rovesciati che potevano anche essere delle varianti a brani come “Atlantide” o “Caronte”, soprattutto Joe, nel periodo Trip, arpeggiava spesso e velocemente su accordi di quarta sus, e in quel brano ho tenuto conto di quel modo di suonare, che sicuramente aveva inventato lui; alla fine ho usato i miei trucchetti del mestiere, facendolo diventare un brano che quando lo suoni ti spacca entrambi le mani, perché devi essere molto preciso… e pensare che appena l'abbiamo inciso io e Furio Gius ha chiosato: "Ma voi vi drogate?" Cmq in EQUINOX ci sono anche brani come “Cacht the dreamin” che danno ampio spazio all'innovazione musicale e alla sperimentazione, e tutto questo è a mio parere affascinante.

Marco Rostagno

Mi parli del tuo ruolo all’interno del progetto? 

Il mio ruolo è quello di un organista/tastierista/compositore, lo sarà anche in futuro, ho molte idee in campo musicale e in più stili possibili, e più volte mi sono trovato a comporre cose insolite.

Che cosa accadrà dal punto di vista dei live per la pubblicizzazione di “Equinox”?

Faremo dei concerti e, a seconda della durata, presenteremo alcuni brani di EQUINOX, ma se lo spettacolo sarà di durata maggiore lo presentiamo tutto, tra l'altro abbiamo affinato finali di brani che non ci sono sul disco, e che proponiamo live per regalare a chi segue i nostri show a qualcosa di unico. Normalmente suoniamo per intero tutto l'album “Atlantide”, poi “Corale” dall'album “A time of Change”, un brano che non era mai stato suonato live da Joe, Wegg e Furio; l'abbiamo arrangiato con l'ingresso della batteria ed è stata un’impresa Titanica, ma ce l'abbiamo fatta. Caronte” è il brano che chiuderà i concerti. Abbiamo voluto tutti e quattro dare un taglio con il periodo dei Trip di prima generazione, però “Caronte” è un brano importante creato da Joe, così come “Atlantide”, e per questo lo ringraziamo omaggiandolo ogni volta possibile. Aggiungo: “A suite for everyone” è l'unico brano interamente scritto da me, oltre alla musica anche il testo. È un pezzo nato per caso una sera guardando Gattopaul (il mio gatto) che se la dormiva beato sul divano, gli ho dedicato una ninna nanna che poi nello scrivere si è trasformata in un complesso brano prog. Il testo parla dei rapporti tra le persone, all’interno delle famiglie e, perché no, anche quelli con i nostri animali di cui abbiamo bisogno, un messaggio rivolto al volersi bene in senso generale, nella direzione di un sogno che, alla fine, abbiamo un po' tutti. Insomma… UN MONDO MIGLIORE! Un ringraziamento particolare va sicuramente ad Amy Ida, manager giapponese, senza di lei tutto questo non sarebbe stato possibile.


Track listing (cliccare sul titolo per ascoltare)

1-I'm Fury-4:16

2-Mother Earth-6:13

3-ASuite for Everyone-8:10

4-Catch the Dreamin'-5:03

5-Downward Onward-4:20

6-The Reason Inside Playing-5:18

7-Summer Solstice-4:17

8-Remember Joe-3:42

9-Story of a Friend-2:10


Formazione:

FURIO CHIRICO-drums

PAOLO SILVER SILVESTRI-hammond organ & keyboards

GIUS LANARI-vocals e bass

MARCO ROSTAGNO-guitar e vocals

 

LINK:

https://www.facebook.com/thetrip.official

https://www.thetripfuriochirico.com/

https://www.youtube.com/channel/UCp8UCOFo-RnW29uSxNNi2gw

https://bfan.link/equinox-3

 

FORMATI E INFO UTILI ALL’ACQUISTO

EQUINOX esce in tre diverse edizioni: 

CD+DVD (edizione universale), 2CD+DVD (edizione esclusiva giapponese) e VINILE (edizione limitata).

Ogni edizione è composta dal nuovo album EQUINOX, include nove nuovi brani inediti - tre brani strumentali e sei tracce vocali, composti e arrangiati da THE TRIP di Furio Chirico, registrati e mixati da Mattia Garimanno presso Ænima Recordings.

Il nuovo concept album è una grande creazione di Furio Chirico (batteria), Paolo 'Silver' Silvestri (Hammond, sinteri e cori), Giuseppe 'Gius' Lanari (voce, basso) e Marco Rostagno (chitarra e cori) ed è il risultato di tre anni di lavoro, proiezione, produzione e realizzazione.

Sia l'edizione universale che l'esclusiva edizione giapponese contengono DVD, registrati e filmati (anche grazie al contributo del pubblico) del live-show di debutto al prestigioso Salone Internazionale Del Libro di Torino il 23 maggio 2022 e con 3 brani di EQUINOX, 4 brani di ATLANTIDE (1972) e 1 brano di CARONTE (1971).

Il video montato e masterizzato da ZdB publishing.

L'edizione esclusiva giapponese include anche uno speciale bonus CD "live in foggia 1973" contenente 1 brano tratto da TIME OF CHANGE (1973), 3 brani da ATLANTIDE (1972) e 1 brano da CARONTE (1971), una registrazione storica di THE TRIP mai pubblicata in precedenza, live a Foggia nel 1973 con lo storico trio Joe Vescovi, Arvid "Wegg" Andersen e Furio Chirico. Una registrazione rara di inestimabile valore, testimone di un tempo in cui pochissime registrazioni sono sopravvissute, realizzate con una tecnologia non così all'avanguardia come siamo abituati ad avere oggi.

I primi 100 ordini sul TLS Store riceveranno una speciale cartolina 13x18 autografata a mano da Furio, Silver, Gius e Marco! 

 

EQUINOX CD+DVD

EDIZIONE UNIVERSALE

(ZdB Publishing)

3 pannelli paper-sleeve

Libretto di 12 pagine

note di copertina in inglese e italiano

TLS Store

ZdBStore


EQUINOX 2CD+DVD

EDIZIONE ESCLUSIVA GIAPPONESE

(KING RECORDS)

portagioie deluxe, obi giapponese

note di copertina in giapponese e inglese

Libretto speciale di 12 pagine

Archivio TLS

 

EQUINOX

VINILE EDIZIONE LIMITATA

Archivio TLS


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