giovedì 23 settembre 2021

Arthuan Rebis -"Sacred Woods"




Arthuan Rebis

"Sacred Woods"

(LP, CD, Digital)

Black Widow Records






 

Black Widow Records produce un album lontano - in parte - dagli interessi predominanti, costituiti soprattutto da prog e metal, ma chi conosce la storia di Massimo Gasperini sa anche del suo amore per gli aspetti esoterici, mix di occulto, magia e spiritualità, e quindi non sorprende il trovare in catalogo “Sacred Woods”, di Arthuan Rebis, disco rilasciato a metà luglio.

Appare necessario scoprire di più su Rebis, partendo dal suo vero nome, Alessandro Arturo Cucurnia, compositore, polistrumentista, arpista, scrittore, operatore sonoro, concertista internazionale, dottore in musica. Studioso di tradizioni musicali e spirituali d'Oriente e d’Occidente. Con i suoi progetti e da solista ha collezionato più di 1000 esibizioni in Italia e all’estero.

Utilizzo ancora una sezione del comunicato ufficiale che, in modo efficacie, fotografa il credo musicale dell’artista:

La sua formazione musicale è caratterizzata dallo studio e dalla pratica di stilemi musicali lontani nello spazio e nel tempo, che spaziano dal folk nordico e celtico alle tradizioni orientali, dalla musica arcaica a quella medievale, fino a contaminazioni più moderne. Tra gli strumenti che suona ci sono arpa celtica, nyckelharpa, esraj, hulusi, bouzouki, chitarra, flauti, cornamuse, percussioni e tastiere.”

Non conoscevo la sua musica e quindi mi sono avvicinato con interesse e curiosità a “Sacred Woods", che vede ospiti pregiati quali Vincenzo Zitello, Mia Guldhammer, Glen Velez, Giada Colagrande, Paolo Tofani etc.

Arthuan Rebis è autore e compositore, ma anche il vocalist della band The Magic Door, fondato assieme a Giada Colagrande.

Il fascino del disco è racchiuso nelle atmosfere che, a tratti, superano la potenza delle liriche e, attraverso una strumentazione variegata e inusuale (fruibile nei credits a fine articolo) - e una voce ideale per il racconto “fantastico” -, disegnano la via dei sogni, quella che tutti, prima o poi, hanno immaginato di percorrere. Mi riferisco al sentiero - reale e immaginario - che si può imboccare all’interno di una foresta, dominato dal contrasto tra silenzio/serenità e la sensazione di essere osservati, seppur con discrezione, nel nostro cammino.

Un mondo fatto di presenze invisibili che pare possano giudicare il nostro incedere, intervenendo in caso di azioni maldestre… quella convinzione che spesso provano i ferventi credenti, convinti che esista un’entità superiore che possa controllare - e spesso giudicare - il nostro passaggio che deve avvenire nel rispetto di regole non sempre scritte.

Il percorso descritto da Rebis annulla ogni barriera temporale e, attraverso l’evocazione di culture e simbologie agli antipodi tra loro, conduce all’esaltazione della “Foresta” e di chi la abita, luogo che si trasforma in metafora della vita, tra cadute e virtuosismi.

Il genere proposto viene ufficialmente definito Celtic Folk Prog, appellativo che provo a spiegare più compiutamente evidenziando come possa essere riferito ad una musica caratteristica dei popoli celtici dell'Europa Occidentale, che si appoggia su tradizioni consolidate, fatte di costumi e superstizioni, sinfonia del popolo che si tramanda nel tempo e che, nella sua connotazione “prog”, porta ad una completa libertà espressiva.

Sacred Woods” è composto da nove tracce che conducono ad una durata totale di circa 42 minuti.



Apre il disco “Albero Sacro” (3:54), un parlato dal piglio sciamanico che permette di rivolgersi ad un silente testimone del tempo che scorre:

Sei il primo rifugio, la dimora degli esseri, la Casa della Saggezza ove crescono gli uomini che vedono il profondo, sei l’antico custode, il creatore del linguaggio… sei l’ombra luminosa delle civiltà”.

Il crescendo strumentale produce il senso della sacralità e indica il tono del viaggio appena intrapreso.

Segue “Driade” (4:02), fruibile nel video a seguire.

Un’escursione nella mitologia classica evidenzia una ninfa abitatrice della quercia:

Nella foresta tutt’uno con le foglie la driade della quercia sta, la sacra unione con il dio dei boschi lo specchio d’acqua svelerà”.

Magnifico canto evocativo che incede a ritmo costante e sfocia nella tradizione dal sapore irlandese.



Con “Kernunnos” (5:20) si avverte il cambio di passo, reale e figurato, con l’introduzione dell’elemento percussivo spinto e un gioco vocale che vive sul contrasto tra sperimentazione e modus più lineare, con una proposizione orientaleggiante che avvolge l’ascolto.

L’arpeggio conclusivo sembra fermare il cerchio da poco aperto.

Con “Runar” arriviamo alla traccia più lunga dell’album (7:50).

Danza cadenzata e caratterizzata da suoni provenienti dalla natura miscelati a strumentazione molto specifica e proveniente dal folklore popolare.

Il cantato appare come litania e preghiera che produce un affetto d’ansia, la fretta di arrivare in un porto sicuro alla fine di un percorso incerto.

Elbereth” (5:16) è un brano intriso di nostalgia dedicato ad una figura divina capace di accendere le stelle, con riferimento all’opera di Tolkien.

La musica descrive una bellezza che è troppo grande per essere rappresentata dalle sole parole, e nasce l’idea di una entità superiore, la cui potenza e la cui gioia risiedono nella Luce che solo Lei è capace di creare.

Episodio magnifico”…

E arriviamo a “Come foglie sospese” (3:57): un incontro, una relazione magica con un essere reale o immaginato, una poesia accompagnata da una trama sonora acustica e carica di romanticismo:

E tra le foglie sospese nell’aria ho incontrato Lei, ma il canto di un essere quasi immortale, dove finirà? In una vita lontana io ero lì con te, in una terra lontana tu sarai qui con me, in un tempo lontano io sarò lì con te, io sarei qui con te”.

Un quadro pieno di serenità e dolcezza, dove la speranza dell’incontro dell’amore “per sempre” si trasforma in certezza.

Fairy Dance” (3:10), una danza delle fate che avviene nel pieno della notte, un ballo secreto che va in scena nella terra in cui si compiono magie, mentre le luci si sovrappongono alle ombre e il tappeto di stelle diventa lo scenario più probabile.

Danzatrice del Cielo” (5:59) è un episodio sublime, basterà chiudere gli occhi e la trama musicale permetterà di iniziare a sognare e, dopo un canto iniziale - una sorta di elegia - saranno le atmosfere sonore a trascinare e a toccare l’anima, come solo certa musica sa fare, quando chi la ascolta porta in dote un minimo di sensibilità e virtuosismo.

A chiusura “Diana” (4:07), altro brano intriso di magia, dall’andamento quasi zingaresco: largo spazio alla ritmica e all’aulicità, la degna chiusura di un salto tra tempi e generazioni, regioni e mondi sconosciuti, alla ricerca delle radici e di una luce che spesso è impossibile da trovare quando ci si concentra solamente sulle certezze materiali.

Ho provato ad interpretare a modo mio i vari step, probabilmente arrivando a conclusioni non perfettamente in linea rispetto all’idea dell’autore, ma sono queste le sollecitazioni che mi arrivano dalla musica di Arthuan Rebis e sono certo che ad ogni nuovo giro di giostra nuove strade si apriranno, condizionate dal momento contingente.

Rebis appare un grande musicista, coordinatore, coagulatore di esperienze proprie e altrui e il paradigma del suo nuovo progetto è rappresentato da un contenitore musicale che procura forti emozioni, e questo al di là dei significati profondi che solo l’autore conosce nei dettagli.

L’artwork, magnifico, appare una continuazione - o un prologo - della proposta musicale, con un contenuto che agevola l’entrata in un mondo sconosciuto ai più, quindi utile oltreché piacevole.

Album trasversale che consiglio vivamente agli amanti della musica di qualità.

 

 Track list:

1. ALBERO SACRO

2. DRIADE

3. KERNUNNOS

4. RUNAR

5. ELBERETH

6. COME FOGLIE SOSPESE

7. FAIRY DANCE

8. DANZATRICE DEL CIELO

9. DIANA

 


Link utili:

https://arthuanrebis.jimdofree.com/

https://www.facebook.com/rebisarthuan/

https://arthuanrebis.bandcamp.com/album/sacred-woods

https://open.spotify.com/album/3Wuuh94D8oGog3K1jX3ts6?si=pjOV3X8UREyGfJb2AOBrog

https://blackwidow.it/

 

Bands:

https://themagicdoor.net

https://invinoveritasmusici.com/it