giovedì 30 maggio 2019

The Samurai Of Prog- “Toki No kaze”


The Samurai Of Prog-Toki No kaze”
Di Athos Enrile

Ritornano i The Samurai Of Prog e in sede di commento non posso far altro che ripescare nella memoria giudizi già espressi, e la convinzione che, almeno dal punto di vista dei lavori in “studio”, la multinazionale finlandese rappresenti l’essenza della musica progressiva e tenda a conservare i valori che furono dei primi seventies, con un logico ammodernamento atto a colmare il grande spazio temporale… ma il profumo di allora resta intatto.

Mi è capitato recentemente di ascoltare un album cult di rock progressivo, depurato totalmente della vocalità e di ogni tipo di “durezza” - a favore di trame classiche -, ovvero elementi che, in origine, erano caratterizzanti. Nonostante la "mutilazione" voluta, la bellezza delle trame è tale che la mutazione verso la classicità produce uno stato di immortalità.



Ecco cosa accade alla musica dei Samurai (Kimmo Pörsti alle percussioni, Marco Bernard al basso e Steve Unruh al violino/flauto e voce), un donare estrema dignità ad una musica nata piò o meno cinquant’anni fa, dando risalto a tutte le componenti essenziali (tranne i live, per motivi ovvi…). Vediamo quali:

-trame tipiche del genere (complessità, tempi composti, estrema libertà espressiva, varietà di genere)
-massimo coinvolgimento di artisti, in azione in ogni parte del globo (e qui gli aspetti tecnologici si fanno sentire…)
-accurata scelta della grafica e della confezione, riuscendo a fornire il piacere tipico dell’antico vinile (come sempre, il geniale e fido Ed Unitsky lascia il segno!)
-una prolificità fuori dal comune, tanto che all’uscita di ogni album esista già il materiale per quello successivo.

Ciò che è appena stato rilasciato si intitola Toki No kaze.

Perché utilizzare la lingua giapponese?
Bernard svela il segreto: “Sono composizioni originali ispirate dai film di Hayao Miyazaki…”
Un minimo di descrizione di Miyazaki: regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore cinematografico giapponese. Con una carriera durata cinquant'anni, Miyazaki è col tempo divenuto l'esponente dell'animazione giapponese più conosciuto all'estero. È considerato uno dei più influenti animatori della storia del cinema e secondo molti il più grande regista d'animazione vivente: la sua figura è stata paragonata più volte a quella di Walt Disney per l'importanza dei suoi contributi nel settore dell'animazione e ad Akira Kurosawa per la centralità nella storia del cinema giapponese.

Nei fatti va in scena un vero e proprio parallelismo tra l’evoluzione dell’opera di uno dei più famosi registi al mondo e la trasposizione musicale dei TSOP.

Il nuovo album consta di dodici tracce, circa settantacinque minuti di musica che sempre Bernard descrive così: “Dal pastorale all’epico, questo è rock progressivo sinfonico con un respiro cinematografico. Ricche orchestrazioni (compresi violino, sassofono, fiati, trombe e una miriade di tonalità di chitarre e tastiere), con il suono di un basso Rickenbacker e una batteria dinamica che forniscono la spina dorsale del tutto…”.

Ho ascoltato con attenzione e in religiosa concentrazione la progressione dei brani, e la mia estrema sensibilità verso questo modo di fare e proporre musica mi ha positivamente “stordito”… occorre prendersi il tempo necessario, sicuri che nessuno nei dintorni sarà portatore della minima distrazione!

Apre l’album “A Tear in the Sunset”, lungo pezzo strumentale che nell’idea originale propone l’avventura di due ragazzi sulle tracce di una misteriosa e magica isola fluttuante nel cielo… (Castle in the sky”). La musica è di Octavio Stampalia, che realizza un copione magico su cui iniziano le prove di orchestra dei Samurai in toto e dei primi collaboratori (oltre a Stampalia alle tastiere, troviamo Marc Papeghin alla tromba e corno francese, Kari Riikimaki e Pablo Robotti alle chitarre).

Segue la breve ma fascinosa “Fair Play”, scritta - e suonata al piano - da David Myers, coadiuvato dal flauto e dal violino di Unruh.

Zero” (The wind rises) si rifà alla storia di Jirō Horikoshi, l’ingegnere aeronautico che progettò molti degli aerei da caccia e bombardamento utilizzati dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale nel teatro del Pacifico, tra cui il celebre Mitsubishi A6M, utilizzato nell’attacco di Pearl Harbor.
E’ un altro consistente brano strumentale che accompagna e delinea perfettamente la storia raccontata da Miyazaki. La musica e le tastiere sono di Alessandro di Benedetti, e vede all'opera la band al completo con l’ausilio delle chitarre di Massimo Sposaro e Kari Riikimaki.

“The Never-Ending Line” (Impressions on Miyazaki) propone la prima voce dell’album, quella incredibile di Daniel Fäldt, per un brano scritto da Alessandro di Benedetti (musica) e Federico Tetti (liriche), che introduce il sax di Marek Arnold: una favola sonora che colpisce e coinvolge.

Au contraire” (Porco Rosso) vede salire in cattedra l’ex Latte & Miele Oliviero Lacagnina, che firma un altro strumentale che fluttua tra fiati, tastiere e sezione ritmica; ancora una parte orchestrale atta al racconto liberamente basato sul manga Hikōtei jidai, creato da Miyazaki. Porco Rosso è ambientato nella nostra penisola, e racconta la storia di un aviatore diventato maiale, che si rifiuta di venire a patti con il regime fascista.

“Reality” (Impressions on Miyazaki) presenta come massima protagonista un’artista a me sino ad oggi sconosciuta, Yuko Tomiyama, autrice del pezzo (musica e liriche): canta e si propone alle tastiere, un grande lavoro di squadra che vede, oltre ai Samurai, Alan Shikoh alla chitarra,  Roberto Vitelli al Taurus pedal e Jose Medina (orchestration).

A seguire “The Bicycle Ride” (“Kiki’s  delivery service”), altra perla strumentale, struggente e melanconica, con trame che giocano sull’alternanza di sax, violino e flauto, con il tocco chitarristico femminile della bravissima Marcella Arganese, a mia memoria nuova all’interno dell’universo TSOP.

Una nuova alchimia nasce con “Castle Blue Dream” (Howl’s Moving Castle), dove ritorna “la voce”, questa volta di Unruh, che oltre agli strumenti abituali imbraccia la chitarra classica. Le tastiere sono di Sergio Chierici. Altro episodio toccante, per melodia e progressione orchestrale per raccontare immagini e sentimenti che fanno riferimento a “Il Castello Errante di Howl“. 

Il nono step si intitola “The Spirits Around Us” (Princess Mononoke), che Miyazaki propone con varie sfaccettature: messaggi animalisti e femministi, ma anche il concetto di conflitto in tutte le sue possibilità, che si tratti di uomini contro uomini, uomini contro natura o animali contro animali.
La varietà di artisti questa volta propone l’ausilio di Danilo Sesti alle tastiere (è sua la musica mentre i testi sono di Unruh), Fran Turner alla chitarra e Kenrou Tanaka anch’esso alla chitarra. Un altro punto di eccellenza.

Con “Nausicaä e i Custodi della Vita” (Nausicaä of the valley of the wind) entra in gioco il team “genovese”, che firma la canzone (Luca Scherani musica ed Elisa Montaldo le liriche) e si unisce ai TSOP assieme a Marcella Arganese alla chitarra e Alice Scherani (vocalizzazioni).
Nausicaä, giovane principessa della Valle del vento, rimane coinvolta in uno scontro con Tolmechia, un regno che cerca di riportare in funzione un'antica arma per spazzare via una giungla tossica popolata da insetti giganti. Nausicaä dovrà cercare di evitare che i tolmechiani irritino queste creature…
Una favola che prende corpo, un racconto musicale condotto dalla particolare timbrica vocale della tastierista genovese, arrivata al cantato mano a mano che la sua carriera si è evoluta.

Think Green” (Ponyo) è una favola sull'amore, sulle promesse, sul rispetto degli altri.
I tre Samurai si superano, una sezione ritmica precisa, incalzante e regolata dal tappeto tastieristico di Miche Mutti (autore della musica), molto emersoniano, e dalle fughe del violino di Unruh, mentre il vocalist è anche autore dei testi, Michele Marinini.

A chiudere l’album “La Magia è la Realtà” (Spirited Away), il cui racconto è paragonabile ad Alice nel Paese delle Meraviglie, anche se più selvaggio e surreale, ma allo stesso tempo più credibile e coerente.
Una chicca che vede protagonista ancora Elisa Montaldo, che oltre a suonare le “sue” tastiere e a scrivere il brano, lo propone cantato in giapponese, favorita dalla traduzione di Yoshiko Kase, fan del genere e abitué nel mondo prog.
E’ la ovvia conclusione di una favola, di un viaggio, di un percorso che va goduto attimo dopo attimo.

Il perfetto binario su cui, in questa occasione, scorrono musica e racconto, permette a questo manipolo di artisti di spaziare con la fantasia ampliando la fase creativa.
Il risultato è davvero di primordine, perfetto dal punto estetico, inappuntabile da quello del ricercato contesto prog, ma tutta questa “perfezione” sarebbe sterile se fosse fine a sé stessa, se non provocasse, come invece accade, il piacere d’ascolto che, in questo caso, conduce al sogno, al mondo della magia, all’invenzione che porta benessere fisico prolungato.
Musicisti straordinari che, utilizzando il collante dell’obiettivo comune, regalano al pubblico musica di pregio, e più di questo non credo si possa chiedere…
L’album è appena stato rilasciato ma i TSOP sono nuovamente in fermento. E già si parla di altri brani “fenomenali”!


Songs / Tracks Listing
1. A Tear in the Sunset (8:07)
2. Fair Play (2:34)
3. Zero (7:40)
4. The Never-Ending Line (4:55)
5. Au Contraire (5:07) 
6. Reality (9:24)
7. The Bicycle Ride (4:36)
8. Castle Blue Dream (7:38)
9. The Spirits Around Us (5:59)
10. Nausicaa e i Custodi della Vita (5:48)
11. Think Green (6:30)
12. La Magia è la Realtà (6:20) 
Total Time 74:46

Line-up / Musicians
- Marco Bernard / Rickenbacker bass
- Kimmo Pörsti / drums and percussion
- Steve Unruh / vocals, violin, flute, guitars
with:
- Octavio Stampalìa / keyboards
- Marc Papeghin / French horn, trumpet
- Kari Riihimäki / guitars
- Pablo Robotti / guitars
- Elisa Montaldo / keyboards, vocals
- Ruben Alvarez / guitars
- José Medina / orchestration
- Danilo Sesti / keyboards
- Fran Turner / guitars
- Kenrou Tanaka / guitars
- Oliviero Lacagnina / keyboards
- Luca Scherani / keyboards
- Marcella Arganese / guitars
- Alice Scherani / vocalization
- Yuko Tomiyama / vocals, keyboards
- Alan Kamran Shikoh / guitars
- Roberto Vitelli / Taurus pedal
- Alessandro di Benedetti / keyboards
- Federico Tetti / guitars
- Daniel Fäldt / vocals
- Antony Kalugin / keyboards
- Marek Arnold / sax
- Sergio Chierici / keyboards
- David Myers / piano
- Massimo Sposaro / guitars
- Michele Mutti / keyboards
- Michele Marinini / vocals

Releases information
Artwork: Ed Unitsky
Illustrations: Alessandra Bernard
CD Seacrest Oy ‎- SCR-1022 (2019, Finland)
Mixato con una qualità adatta agli audiofili da Kimmo Pörsti dei The Samurai, con una splendida confezione creata dal già citato Ed Unitsky.