domenica 20 agosto 2017

Giorgio "Fico" Piazza Band a Savignone: il resoconto


Il Comune di Savignone, situato nell’entroterra genovese, è diventato un punto di riferimento per la fruizione delle musica di qualità, grazie soprattutto alla presenza di un sindaco appassionato di rock - meglio se progressivo -, Antonio Bigotti.

Il 18 di agosto, il Parco Comunale del paese, gremito, ha ospitato la performance della Giorgio “Fico” Piazza Band.
Per chi non conoscesse i dettagli della storia di Piazza, si può sinteticamente ricordare il suo ruolo di bassista nella primitiva formazione della PFM, e ancor prima nei Quelli, ma andando alla ricerca dei dettagli si trovano sue tracce in tutte le registrazioni significative dell’epoca, Battisti in primis.
Ma il tema della serata è proprio la musica della PFM, i primi due album (Giorgio lasciò dopo il terzo, “Photos of Ghosts”).
La formazione messa su - e ormai consolidata - è volutamente un pool di giovani musicisti, giacchè uno degli obiettivi di Piazza è proprio quello di fare arrivare alle nuove generazioni la buona musica del passato, ma realizzata da coetanei, e ciò appare come una valida strada per essere più convincenti nel presentare un genere che racchiude una nicchia di followers.

Venivamo al team: doppie tastiere - e voce -, con Giuseppe Perna e Riccardo Campagno, Eric Zanoni alle chitarre, Marco Fabbri alla batteria e Fico Piazza al basso.

Conosco bene Giorgio, e so quanto sia per lui poco naturale tenere il palco ed esercitare il ruolo di frontman, essendo più abituato alla… discrezione, eppure il suo nuovo ruolo lo obbliga a sciogliersi e a condurre la band, con l’autorevolezza fornita dalla storia personale.

Tutto attorno a lui funziona alla grande e, accantonando le imperfezioni legate alla necessità di maggior rodaggio, i presenti hanno assistito ad un concerto inusuale, curato nei dettagli, e impossibile da ritrovare tra le pieghe dell’attuale repertorio della Premiata, fatti salvi un paio di tormentoni come “Impressioni…” e “E’ festa/Celebration”, sempre utili a Di Cioccio e soci per toccare il cuore dell’audience.

L’obiettivo di serata era dichiarato: “PMF ’70-‘72, ovvero lo spazio temporale necessario per la creazione e il rilascio dei primi due album.

Start al rovescio - e i motivi sono palesi, se si pensa che i brani conosciuti, quelli che ho appena citato - sono legati al primo disco.

Si parte quindi con la proposizione di “Per un amico”, caratterizzato da aspetti musicali abbastanza complessi, superati brillantemente grazie all’opera delle due tastiere in contemporanea e della perizia tecnica del giovane Zanoni.
Il pubblico ascolta con una certa concentrazione e sottolinea il gradimento alla fine di ogni episodio.
La prima parte serve per scaldare i muscoli, per verificare l’intesa e per oliare il motore, con la sezione ritmica che fa da spina dorsale, con l’apporto dell’esperto Fabbri e con “Fico” che appare ormai sciolto, cosa non semplice se si pensa alla sua lunga inattività.

Generale”, “Per un amico”, “Il banchetto”… passa tutto il disco e si ritorna indietro di quarantacinque anni.


A metà performance una piccola fermata dovuta alla premiazione di rito, il “Premio Fieschi”, una rappresentazione in filigrana d’argento del Castello dei Fieschi di Savignone, con una dicitura esplicaltiva: “A Giorgio Fico Piazza, Progressive Man nella musica mondiale”, in qualità di grande interprete e costruttore del prog italiano, del passato ma, visto i nuovi intenti, proiettato nel futuro.

Si riparte subito con quello che fu il primo atto ufficiale della PFM, “Storia di un minuto”.
Tutto in scioltezza, tutto secondo lprogramma, con pezzi di bravura dei singoli strumentisti, che però forniscono il meglio nell’ottica di squadra, quella che Giorgio ha inculcato ai suoi discepoli, con successo, visti i risultati.

Come logica vuole, la seconda parte di spettacolo coinvolge maggiormente il pubblico, che appare interdetto quando lo spettacolo volge al termine.

Ci vuole un bis, uno di quelli potenti, energici, e spunta dal nulla un fantastico  “Gimme Some Lovin'”, che fornisce un’identità più rockettara della band.

A seguire propongo un video con un medley, tanto per chiarire i concetti!

Grandi apprezzamenti per tutti, con Giorgio in prima fila, per la sua chiarezza di idee e la sua tenacia nel portare avanti un progetto molto più delineato di quello che si potrebbe intendere… aspettiamo fiduciosi!