martedì 15 agosto 2017

I Jefferson Airplane a Woodstock


La nostalgia di Woodstock mi prende con una certa frequenza, e non accenna a calare col passare del tempo.
Un pò di tempo fa fa sono entrato in possesso di una fotografia scattata nel 1973, che testimonia un Festival all’aperto a cui partecipai, ad Altare, nell’entroterra savonese… ma Woodstock è Woodstock, forse perché fu il primo ad arrivare a noi giovani - io avevo 14 anni nel 1970 - attraverso il movie, che mostrava in maniera netta ciò che dalle nostre parti si poteva solo immaginare.
Col passare degli anni ho avuto l’opportunità di vedere alcuni eroi di quell’evento, ed ogni volta mi trovavo a volare nel tempo pensando a chi avevo davanti.
Johnny Winter e Alvin Lee non sono più tra noi, ma resistono un paio di Who (Townshend e Daltrey) che sono gli unici al mondo ad aver partecipato ai tre grandi Festival  (Monterrey, Woodstock e Wight).
Tempi lontani, eppure i ricordi sono freschi e basta una picture per far scattare l’immediato sconvolgimento.
L’immagine che propongo riguarda la performance dei Jefferson Airplane, e al di là del brano e della valenza della band ciò che mi colpisce è l’inquadratura, con la band ripresa di spalle e un oceano di folla pronto ad interagire.
Cosa sarà di quelle vite? Quanti saranno ancora su questa terra? Cosa è rimasto di quei sogni giovanili? La musica resiste, non ha perso il suo smalto, e ascoltata oggi sembra… appena nata.

Ma cosa fecero i Jefferson Airplane? Chi erano? Cosa accadeva da quelle parti?

Nella baia di San Francisco si respirava un aria densa di cambiamenti, l'Lsd a quasi tutto il 66 era ancora legale negli Stati Uniti, e i giovani ne facevano un largo uso per spiccare voli pindarici multicolori; i Jefferson si fecero fin da subito portavoce di tanti fermenti e attraverso la loro musica veicolarono quella generazione verso l'abbandono di tutte le inibizioni fin lì represse da una classe sociale ancorata a rigidi e austeri principi di dottrina morale. Il loro "Surrealistic Pillow" fu il manifesto generazionale di quel periodo.

Marty Balin -Voce
Paul Kantner - Chitarra
Jorma Kaukonen - Chitarra
Grace Slick - Voce
Jack Casady - Basso
Spencer Dryden - Batteria