Il blues arriva in questo caso dal Piemonte…
può nascere in ogni parte della terra se si pensa alla sofferenza originaria strettamente
correlata al genere, un grido di dolore, uno sfogo, forse l’unico in certi frangenti:
se è corretta la premessa il blues può essere suonato un po’ ovunque. Ma è
anche vero che blues è sinonimo di America o meglio, una parte di essa, e da
quelle parti occorre avere la “patente” certificata per potersi fregiare del
titolo di bluesman o blues band. E come si ottiene la certificazione? La scuola
e il talento non c’entrano, ma il test è rappresentato dalla capacità di
toccare le corde più profonde, qualcuno direbbe “l’anima”: Sali su di un palco
- nessuno te lo nega da quelle parti -, ti esibisci, e se riesci a compiere la
magia entrerai nel cuore di chi ti ascolta e lo capirai immediatamente, così
come altrettanto rapidamente capirai l’eventuale tuo insuccesso.
I Fratelli Tabasco sono torinesi,
ma la loro passione è chiara e sfugge gli obblighi che certa geografia musicale
imporrebbe: il blues è il loro pane quotidiano, coltivato attraverso jam e
concerti, perché il contatto con il pubblico è linfa vitale.
Il loro incontro risale al 2013, ma è solo tre
anni dopo che viene rilasciato il primo lavoro discografico, “The Docks Dora
Session”, manco a dirlo un
album registrato dal vivo, in presa diretta, come loro dicono per “riprodurre le atmosfere dei Juke Joint, i
mitici locali semi-clandestini del sud degli Stati Uniti, in cui si esibivano i
più grandi bluesman prima di diventare leggenda”: delle bettole, cariche
del sapore acre del fumo misto ad alcol e a musica apparentemente semplice…
pochi accordi, una chitarra ed un’armonica, una voce roca e un’atmosfera al
limite della sopportazione.
I Fratelli Tabasco propongono una fase successiva, quella più
elettrica, rinforzata da una importante sezione ritmica, e nelle nove tracce è
racchiusa la sintesi del loro credo, una buona potenza sonora dove il rock più
duro si cala su antichi giri di blues che riportano alla storia della musica;
ma più che i luoghi “nascosti” - i Juke
Joint a cui facevo accenno - vengono in mente esibizioni più “open”, dove
il coinvolgimento è totale, situazioni in cui può capitare di vedere il
pubblico ballare all’unisono, come si fa in Texas quando, ad esempio, va in
scena “Sweet Home Alabama” (il brano
a seguire, D.Q.T.H.L., mi pare un buon esempio).
Ho ascoltato tutto di un fiato un disco che, per tipologia
musicale, sfugge dalla razionalità, e ho immaginato cosa possa regalare una
performance live dei F.T.: se tanto mi dà tanto è un’esperienza da provare.
Un buon esordio e un disco sanguigno che trascende ere,
etichette e tutti i concetti teorici legati all’argomento “musica”.
Band da seguire.
Tracklist
1.
Radioactive Mama
2.
Ask Yourself
3.
Up all night
4.
Harmonic drive
5.
Same damned shame
6.
Jack Knife
7.
Blues on!
8.
D.Q.T.H.L.
9.
Boris’ Boogie
INFO
BIOGRAFIA
I Fratelli Tabasco nascono a Torino nel 2013 coinvolgendo
quattro ragazzi accomunati da una forte passione per il blues costruita in
anni di concerti, jam session e collaborazioni. Dopo aver passato un intero
anno in studio a produrre e perfezionare un sostanzioso repertorio composto
quasi esclusivamente da brani originali, esordiscono live alla seconda edizione
del Borgiallo Blues Festival. Inizia così una serie di eventi che li vedono
presenti tra Piemonte, Liguria e Emilia Romagna, quali concerti, festival, jam
session e apparizioni radiofoniche; nel 2015 vincono la settima edizione del
concorso “Rock the Docks” organizzato dalla Rainbow Music di Torino, che gli permette
di registrare il loro primo live album “The Docks Dora Session” uscito nel febbraio 2016.
Capaci di coinvolgere il pubblico con un live unico, dinamico e
travolgente secondo il loro stile “peperonato”. Nei loro blues prendono forma storie di
eccentrici personaggi ed ambientazioni surreali che traggono ispirazione da
suoni contemporanei come Black Keys, Ben Harper e R.L. Burnside senza
dimenticare i grandi maestri del blues. Partendo da questa base ed aggiungendo
man mano qualche spezia al gusto di funky, rock e soul quanto basta, si compone
la loro musica che intende reinterpretare ed attualizzare la realtà dei blues
che viviamo quotidianamente.
I Fratelli Tabasco sono composti da Boris Tabasco (voce
e armonica), Joele Tabasco (chitarra), Marco Tabasco (basso) e Simone Tabasco (batteria).
La band negli anni ha avuto il piacere di imparare e suonare il blues con Luigi
Tempera (maestro di blues), Andrea Scagliarini (armonicista per Homesick James,
Phil Guy) e condividere il palco con Jos Griffionen, Rudy Rotta e Slam Allen
(chitarrista di James Cotton).