venerdì 24 febbraio 2017

52 anni fa nasceva il Piper Club di Roma


Il 17 febbraio 1965 apriva il Piper di Roma, il primo locale alternativo in Italia, dove in molti si sono esibiti, dai gruppi del beat ai grandi del rock… Genesis, Pink Floyd, Frank Zappa, Banco...
Un po’ di storia tratta dal SITO UFFICIALE...

1965 – 1969 Il Piper Club fu fondato da Alberigo Crocetta e da Giancarlo Bornigia. Situato a Roma in Via Tagliamento, inaugurato 17 febbraio 1965, è destinato a diventare l'icona di tutta una generazione e un vero e proprio fenomeno di costume. L'ambiente originale era decorato con opere d'arte, tra cui due dipinti di Andy Warhol, alcuni di Schifano e opere di Piero Manzoni e di Mario Cintoli. All'esordio suonarono nel locale i migliori artisti della beat generation italiana tra i quali i The Rokes, i Rokketti, l'Equipe 84 e Le Pecore Nere, presto affiancati da Fred Bongusto, Dik Dik, Renato Zero, Romina Power, Gabriella Ferri e Rita Pavone. Su tutti, però, vanno ricordate Patty Pravo - la ragazza del Piper - e Caterina Caselli.
Il Piper emerse subito come punto focale della bella vita romana, raccogliendo frequentazioni dal mondo dello spettacolo e dell'arte, oltre che da personaggi della scena mondana. La linea artistica si ispirava al mondo del beat inglese, da cui copiò anche l'idea dell'opera beat, ovvero ad un uso innovativo di luci stroboscopiche colorate accoppiate ai suoni e allo stile dettato dalla moda della minigonna.
Dopo il successo del cast iniziale, entrarono nel gruppo anche Mal, Mimi Bertè (successivamente Mia Martini), Loredana Bertè, Renato Zero e Mita Medici. Vi si esibivano i più conosciuti complessi di musica Beat e cantanti di musica leggera nazionali ed internazionali in voga in quegli anni, esibendo nomi del calibro dei Procol Harum,i Birds, Rocky Roberts e dei giovanissimi Pink Floyd ( il 18 e il 19 aprile 1968). Sulla pedana del Piper, il 23 maggio 1968, suonò anche un chitarrista entrato poi nella mitologia del Rock, Jimi Hendrix. La musica italiana era invece rappresentata da New Trolls, Le Orme, Mino Reitano e Pooh.


Nel 1968 dal Piper partì un'iniziativa simile a quelle in voga negli anni sessanta, i cantagiri canori: nella fattispecie, il CantaPiper.
1970 – 1979 Sono gli anni dell’austerity, della crisi economica, della lotta politica e del terrorismo. Sono anni difficili per il nostro paese, ma il Piper Club continuò a sviluppare il proprio progetto artistico. Nei primi anni settanta una modifica della linea artistica portò all'esordio di Formula Tre, Lucio Battisti, Ricchi e Poveri, Mia Martini e all'esibizione di Genesis, David Bowie, Sly and the family Stone, Lionel Hampton e Duke Ellington.
1980 – 1989 Famoso l'episodio alla fine degli anni 80 in cui il cantante dei Nirvana, Kurt Cobain, durante il concerto al Piper per la promozione del'album “Bleach”, stanco per il viaggio, per il cibo non gradito e per il suono degli amplificatori, in pieno concerto uscì letteralmente fuori di matto. Cominciò a spaccare la chitarra e salì su una trave minacciando di buttarsi di sotto. Ci volle l'intervento di Jonathan Poeman e Bruce Pavitt della Sub Pop per far calmare la situazione.
Gli anni '80 sono stati indimenticabili anche per l’ascesa dello storico direttore del locale, Mr. Franz, che con le sue mille idee trasformò ogni serata in un evento speciale e unico. Rivoluzionò la vita del locale spingendolo verso quella che oggi è definita discoteca. Le frequentazioni di quei tempi erano quelle più importanti. La cosiddetta "Roma Bene" ricorda ancora oggi i mitici venerdì sera del Piper. Le feste erano all’insegna del toro meccanico, dei pattini, della neve e tante altre ancora. Il Mister, per avvicinare i giovani ai problemi di quei tempi, portò nel locale personaggi importantissimi, tra cui l'Onorevole Giulio Andreotti e il Prof. Ferdinando Aiuti.
Gli anni '80 sono stati anche gli anni della nascita della musica “house dance” e del "rap"; molti i dj che hanno suonato nello storico locale, tra cui Peter e Paul Micioni, Corrado Rizza, Stefano De Nicola, Marco Trani, Jovanotti e tanti altri ancora.

1990 – 1999 Sono gli anni della nascita della musica "tecno" e di quella "elettronica". Il Piper oramai trasformato nella discoteca n. 1 d'Italia porta in consolle i principali dj della scena italiana e internazionali. Per esempio: Coccoluto, Fargetta, Linus, Albertino ect... Questi sono anche gli anni dei "pomeriggi" e delle "mattinee". Il sabato e la domenica pomeriggio centinaia di ragazzi provenienti da tutti i quartieri di Roma frequentano il locale per ascoltare buona musica e magari trovare l'anima gemella.
2000 – 2009 Dopo tanto tempo tornano nel 2006 i concerti al Piper Club. Il primo è stato quello dei "Babyshambles" di Pete Doherty. E’ stato un successo strepitoso di cui se ne è parlato in tutto il globo. Il ritorno alla musica dal vivo è fortemente voluto da uno dei figli di Giancarlo Bornigia. Nel 2007 si sono esibiti artisti del calibro di Niccolo Fabi, Gianluca Grignani, Cat Power, Brazilian Girls, Paola & Chiara, Editors, Tiromancino, Giuliano Palma & Blue Beaters. Inoltre il locale ha ospitato alcuni degli eventi più importanti della capitale tra cui le "Hilfiger Session" che hanno avuto come ospiti Mario Biondi, Corveleno, Lara Martelli e tanti altri. Concerti di successo si sono esguiti nel 2008 tra cui la canadese Feist, gli inglesi The Fratellis, Mietta e James Taylor Quartet. Nel 2009 è stata infine prodotta la rassegna musicale "Piper in Rock", manifestazione con la quale si è dato spazio a tanti giovani artisti della scena indie-rock romana.