sabato 20 agosto 2016

El Bastardo Live ai Giardini Serenella



Il 19 agosto i Giardini Serenella di Savona ospitano un One Man Band italiano di alto livello, El Bastardo (Luca Cocchiere).

Non è la prima volta che Luca arriva in Liguria - vive a Torino, dove cogestisce una scuola di musica e ballo - ma nelle precedenti occasioni, di cui sono testimone, sul palco era presente il Tin Pan Alley, ovvero, oltre a El Bastardo, La Terribile (voce) e Tony Timone (violino e mandolino).

La storia musicale di Luca Cocchiere è lunghissima, carica di esperienze live sparse per il mondo e pregna di registrazioni: basta dare un’occhiata alla sua biografia per avere una chiara visione della portata dell’artista.
La status di One Man Band presuppone completa autarchia e, ovviamente, grande responsabilità, ma quando Luca sale sul palco non è proprio solo, perchè... accompagnato da un paio di chitarre acustiche, l’inseparabile ukulele e tutta una serie di strumenti a fiato (armoniche e kazoo). E naturalmente una voce, che si esprime rigorosamente in lingua inglese.
Il pubblico presente è diviso in due: i passanti per caso e chi arriva appositamente per ascoltare la performance, ed è confortante vedere un pugno di giovanissimi, in prima fila, attenti e coinvolti.
Il genere è sicuramente di nicchia (non è di certo così in altri paesi!) ma capace di colpire all’impatto chiunque, perché in qualche modo è di comune appartenenza, essendo il sottofondo sonoro di tante esperienze di vita. E così El Bastardo propone il suo blues, il country, il folk, il bluegrass, pescando nello sterminato repertorio dei grandi maestri del passato (Doc Watson, Hank Williams e Jonny Cash), alternanto però con la produzione propria, notevole per qualità e quantità.
La sua tecnica è di grande livello e difficoltà, e vederlo utilizzare in scioltezza il bottleneck mentre soffia sull’armonica, alternando arpeggi articolati a tratti vocali impegnativi, dà il senso della grande esibizione personale.
Ma tutto ciò non può essere fine a se stesso, non è mera rappresentazione di skills, ma è finalizzato alla ricerca della partecipazione, che in molti casi arriva, sotto forme differenti.
Non manca l’ospite obbligata, La Terribile (Marta Terribile), che regala il suo contributo in un paio di brani, entrando “a freddo”, ma fornendo elementi sufficienti per far capire, a chi non li conoscesse, cosa possono essere i Tin Pan Alley in concerto.

A seguire un medley che racconta la bella serata di musica, di quelle che in certi tratti dell’America sono la normalità, e che noi, nel nostro bel paese, sottolineiamo come … inusuali!