giovedì 2 agosto 2012

NATHAN - Live in Noli



Sabato 28 luglio, la suggestiva Piazza Chiappella, a Noli, in provincia di Savona, ha ospitato i Nathan e il loro tributo ai Pink Floyd.
Per chi non conoscesse il luogo, occorre evidenziare che Noli è uno di quei paesi affacciati sul mare, che nei mesi estivi si trasformano e permettono una piacevole vita turistica fatta di paesaggio, acqua marina e attrazioni mirate. La musica fa parte delle proposte ed un palco posizionato di fronte ad una sorta di anfiteatro colpisce immediatamente … se non resta vuoto.
Parto proprio dal’argomento “partecipazione”.
E’ sempre più difficile portare il pubblico in teatro, in piazza … ovunque ci sia l’evento musicale. E un concerto con poco pubblico difficilmente troverà la scintilla giusta per trasformarsi in qualcosa da ricordare, e solo un’audience coinvolta può alimentare le necessità espressive dell’artista on stage.
I Nathan hanno trovato il massimo ottenibile in termini di quantità. Tutti i posti a sedere occupati, e molti in piedi, in attesa che qualcuno si stancasse - tipicamente chi aveva figli piccoli - per l’immediato turnover. Queste sono vere soddisfazioni per chi suona, anche se “del mestiere”.
Soddisfazioni anche per chi ha lavorato per organizzare l’evento, vale a dire il Comune di Noli e la MusicArTeam di Savona.
Era la terza volta che assistevo ad un loro concerto in un piccolo spazio temporale, circa sei mesi, e ho visto enormi progressi dal punto di vista dell’amalgama, del sound generale e della forza comunicativa. Per proporre il materiale dei Pink Floyd occorre avere un chitarrista “gilmourianio”, come ha evidenziato Bruno Lugaro, bassista e una delle voci della band, e il chitarrista  Massimiliano Marano appare come uno dei cardini di questo nuovo progetto, l’ultimo di un gruppo votato al prog.
Molto nutrita la squadra: accanto ai già citati Lugaro e Marano, troviamo Massimo Spica alle chitarre, Fabio Sanfilippo alla batteria, Piergiorgio Abba alle tastiere, Alessio Contini alla voce, Monica Giovannini voce e cori, Muriel De Dominicis ai cori, e Fancesco Monti  al sax.
La serata targata Pink Floyd inizia con le parole di chi, dal palco, prova a dare un senso ad un mondo complesso, attraverso l’interpretazione di alcune copertine di vinile. E’ fatto inusuale ma pregevole nell’intento… poco apprezzato da una parte di pubblico e allora… si tira innanzi, e la musica metterà alla fine tutti d’accordo.
La scaletta che la band propone mi pare rigorosa e coraggiosa, anche nella collocazione temporale dei vari brani. Provo a spiegarmi meglio. L’universalità dei Pink, passa obbligatoriamente attraverso gli album più famosi, quelli carichi di trame conosciute anche da chi non è particolarmente amante della musica. Parlo delle tracce inserite in “The Dark Side of the Moon”, “Wish you Were Here” o “The Wall”. Il resto appare più materiale per gli amanti del genere. 
Al contrario, nella proposta dei Nathan i pezzi più "ammiccanti" non sono presentati all'inizio, quando solitamente è necessario scaldare il pubblico, ma da metà concerto in poi, e nel repertorio compaiono pezzi molto lunghi, come "Echoes", da "Live at Pompei", o "Dogs", da "Animals". Eppure il pubblico ha gradito incondizionatamente, dimostrando entusiasmo e regalando partecipazione attiva per l'intera durata del concerto, due ore circa.
Tutto un crescendo, con uno scatto in avanti che, dal sunto di "The Dark...", porta a "Another Brick in the Wall", "Comfortably Numb" e "Run Like Hell".
Davvero emozionaate.
Emozionante è per me, ogni volta, sentire Monica Giovannini proporre la complicatissima parte che fu un tempo di Clare Torry, protagonista nascosta di "The Great Gig in the Sky":

Ma ci sono altre luci che brillano in questa serata di fine luglio… dall’emozionatissimo Francesco “Frè” Monti, che si dimostra preciso nelle sue parti di sax, a Muriel De Dominicis, corista efficacissima, da Massimo Spica, chitarrista esperto a Piergiorgio Abba, il direttore della melodia, dal drummer Fabio Sanfilippo, in particolare stato di grazia, al soprendente Alessio Contini, vocalist di probabile formazione rock, ma ormai naturalmente votato al genere “psichedelico”.
Alla fine la felicità è palese per tutti: una bella serata di musica, di questi tempi, è fatto tutt’altro che trascurabile.

 

Altri video disponibili:

http://www.youtube.com/watch?v=7PbyhNm-hYQ&feature=youtu.be