venerdì 13 maggio 2011

Bob Marley


Ieri ho ricordato la morte di Noel Redding. Nello stesso giorno, l’11 maggio, ma del 1981, a soli 36 anni Bob Marley ci lasciava, al termine di una lunga malattia.

Ecco una piccola biografia.

Nato in Giamaica, figlio di una nera e di un bianco, Bob Marley cominciò a cantare a 14 anni.
A 17 anni lo scopri` Jimmy Cliff.
Nel 1963 formò i Wailers con Peter "Tosh" e Neville "Bunny Wailer" Livingston (dapprima un quintetto, poi un trio).
“Simmer Down” (1963), il loro primo singolo di rilievo, e ” Love And Affection” (1965) furono i successi che li resero celebri in patria.
In “Rude Boy” (1965) Marley cantò per la prima volta le gesta dei teppisti.
Nel 1966 Marley emigrò in USA.

Dopo tre anni, rientrato in Jamaica, registrò con il gruppo il primo album reggae, “Best of the Wailers” (1970). Al tempo stesso la sua rabbia assunse connotati sociali e la perfetta simbiosi con il produttore Lee "Scratch" Perry si manifestò in classici come “Soul Rebel” (1970), “400 Years”(1970), “Duppy Conqueror” (1971),” Small Axe” (1971), “Trench Town Rock “(1971).
Nel frattempo aveva abbracciato la religione dei rasta e di conseguenza infarcì la sua musica di elementi spirituali.

Dopo aver raggiunto il culmine della popolarità nei Caraibi, nonostante l'arresto di Livingstone e il fallimento della loro etichetta indipendente, i Wailers iniziarono la conquista dell'Inghilterra.

Il sound si fece più hard, grazie a una nuova sezione ritmica, e l'attenzione si spostò dal 45 al 33 giri.
“Catch A Fire” (1973) fu l'album che commercializzò il genere a livello mondiale .
Liberatosi di Tosh e Livinstone, Marley si volse decisamente al pubblico bianco del rock.
Questa stagione, costellata di canzoni come la classica “I Shot The Sheriff” e “ Get Up Stand Up”, entrambe da”Burnin'” (1973), il funk “Lively Up Yourself” e la struggente “ No Woman No Cry”, da “Natty Dread” (1974), culminò con un leggendario concerto londinese.
Divenne allora famoso a livello mondiale, ma assunse un'immagine criticata da molti, proponendo dischi di musica da ballo con il piglio del profeta.

La morte arrivò per cancro, nel 1981.

Fra i successi del periodo commerciale: “Exodus”, traboccante di retorica rasta, e un funk indemoniato come “Jamming”, da “Exodus” (1977).
Marley fu il divulgatore ufficiale del reggae e della cultura rasta.

No woman no cry






1 commento:

Anonimo ha detto...

Tra i miei ricordi di giovent� c'� �Babylon by bus� doppio lp live di un concerto che nel 1978 �Bob Marley & The Wailers� tennero a Parigi .
Quel gruppo colorato, un po� "malconcio" capitanato da quell�uomo dalla testa leonina e dall�aria strana aveva catturato la mia attenzione!
Avevo gi� ascoltato alcune cose tra cui �I shot the Sherif�, versione �Clapton� che la rese famosa quando Bob forse era ancora uno sconosciuto , e mi ero avvicinata a quei ritmi prima ancora di sapere esattamente chi fosse, cosa rappresentasse,cosa volesse dire Bob Marley....non era �bello�, ma aveva un carisma, una spiritualit� ed una forza unica che pochi sanno trasmettere!
Non mi trovavo davanti alle solite canzoncine ritmate, ma dietro c'era qualcosa di pi� grande, che mi incuriosiva. Mi spiegai il perch� di un certo modo di vivere e che "rasta" non vuol dire solo portare i �dreadslock�, (acconciatura oggi molto di moda),e fumarsi quantit� industriali d'erba!Ci sono personaggi che, per chi ha un approccio d'impulso e �di cuore� come il mio con la musica (al di l� del ragionamento e delle mode), restano impressi nella memoria per sempre e Bob Marley ne fa parte!
Raffa