giovedì 5 maggio 2011

Ivan Mihaljevic-"Destination Unknow"



Destination Unknow” è il secondo album in studio di Ivan Mihaljevic, un giovane e talentuoso chitarrista la cui biografia è riportata a fondo post.

Ma per scoprirlo un po’ più a fondo ho provato a porgli qualche domanda che, come sempre, aiuta ad inquadrare il personaggio.

E’ bene fuggire dalle etichette e farsi un’idea propria, ma quello che ho percepito è un rock metallico che unisce il vecchio “hard” a linee innovative che non sono al servizio del puro virtuosismo, cosa che sarebbe di per se lecita, vista l’abilità tecnica di Ivan. Si passa da brani molto “duri” alla tranquillità dell’arpeggio, il tutto unito da certe melodie più vicine alla “forma canzone” e da atmosfere più delicate e sognanti. La formazionea tre della band fornisce immediatamente la corretta chiave di lettura, ma gli sforzi notevoli ( anche vocali) di Mihaljevic vanno nella direzione del superamento di schemi arcinoti, e il risultato globale gode di una certa freschezza interpretativa e di genere.

Io sono rimasto incantato dal know how chitarristico di Ivan, che vale la pena … guardare, oltre che ascoltare.

Ma scopriamo qualcosa in più, attraverso il solito gioco domanda/risposta.



Ho letto nella biografia la tua precocità musicale e la tua tendenza ad essere polistrumentista, non solo attraverso il talento, ma anche con tanto studio. Da dove nasce questo amore per la musica? E’ qualcosa che hai ereditato in famiglia?

Non lo so. Ho iniziato ad appassionarmi alla musica molto presto, quando ero ancora un bambino. I miei genitori non sono musicisti e nessuno di loro ha mai suonato uno strumento, ma ho qualche precedente tra i miei antenati.


Quali sono i tuoi modelli musicali di riferimento, quegli artisti a cui ti sei ispirato sin dall’inizio?
Potrebbe sembrare strano, quando si guarda allo stile di musica che suono adesso, ma ho deciso di iniziare a suonare la chitarra …”per colpa” degli Oasis. Ero un loro grande fan quando ero bambino. Dopo di loro ho scoperto un sacco di vecchi gruppi rock classici, come Led Zeppelin, Deep Purple, Queen, Pink Floyd, Black Sabbath. Dico sempre che nel corso delle mie interviste potrei parlare esclusivamente delle mie influenze, quindi semplifico citando solo alcuni nomi, tra i più significativi: Dream Theater, Richie Kotzen, Toto, Mr Big, Steve Lukather, Steve Morse, Joe Satriani, Ayreon, Metallica ...


Come giudichi la tua evoluzione musicale da ” SANDCASTLE” a “DESTINATION UNKNOWN”?
Dicono che scrivere di musica sia come ballare di pittura (Frank Zappa, ndr), quindi non credo di poter essere efficace riassumendo la mia evoluzione musicale “a parole”, ma ci proverò. Penso che Destination Unkown sia sicuramente un po 'più maturo nel songwriting e nel suono della chitarra. Inoltre, è stato realizzato con la mia band, “Side Effects” band. Destinazione Unkown ti dà un assaggio della direzione che abbiamo intrapreso, meno strumentale, con un maggior numero di brani cantati. Ho lavorato molto sul mio modo di cantare nell’'ultimo anno e mezzo, e nel prossimo album risulterà chiaro che tanto sforzo è stato ripagato dai risultati.

Ho visto alcuni filmati dove si può “vedere”, oltre che ascoltare, il tuo livello tecnico. Ma la tecnica non è la sola cosa utile. Quali caratteristiche pensi debba avere il chitarrista ideale?
La tecnica non deve essere l’unica preoccupazione di un chitarrista. Oltre a quella un chitarrista completo dovrebbe avere un buon “tono”, la possibilità di scegliere tra diverse opzioni stilistiche, il che include giocare con le dinamiche, possedere diverse figure ritmiche, articolazioni armoniche e timbri vari. Essenzialmente è necessario essere in grado di riempire gli arrangiamenti con ciò che manca e raccontare storie con il tuo assoli.


Cosa significa per te l’esibizione live? Quanto ami stare su di un palco con il pubblico che interagisce?
Io amo suonare dal vivo, e credo che chiunque mi abbia visto con la band dal vivo sappia che sul palco cado in uno stato di delirio.
A proposito, devo ricordare i ragazzi che sono con me nella band: Majkl Jagunic è il bassista e Alen Frljak è il batterista. E’ fantastico poter suonare dal vivo con una grande band.

Pensi sia più importante la musica o i testi, o entrambe le cose?
Penso che sia una questione molto soggettiva e che avresti risposte molto differenti a seconda di chi ti trovi davanti. Per me la musica ha avuto sempre il ruolo principale, ma questo non vuol dire che non mi interessino le parole. Ma devo ammettere che i testi ben scritti sono per me solo la ciliegina sulla torta. Preferisco ascoltare un pezzo musicale fenomenale, con testi scadenti, che un brano scarso, musicalmente parlando, ma con liriche fantastiche!


Quanto ami l’utilizzo della tecnologia? Come sei predisposto verso le innovazioni?
Beh, senza la tecnologia e le innovazioni non ci sarebbe musica. Ogni strumento è stato una novità a un certo punto della storia della musica. I violini erano un prodotto di nuova tecnologia, in un dato momento del passato; la notazione musicale è stata a sua volta una novità e così è stato per chitarre elettriche e la registrazione multitraccia. I nuovi avanzamenti tecnologici nella musica sono sempre una buona cosa perché ti danno la possibilità di scegliere tra più varianti e sfumature artistiche, facilitando il raggiungimento del tuo obiettivo. Dipende solo da quanto si sarà in grado di integrare il tutto con un bel pezzo di musica. L'unico problema che vedo è che avere tanta tecnologia a disposizione induce chiunque, e quindi anche a chi non ha alcuna conoscenza della musica, di considerarsi un musicisti, approfittando di un PC, e di qualche looper machine con cui giocare. Ma questa è tutta un'altra storia. In generale, io sono per la tecnologia e sarò contento di usare qualsiasi novità che troverò se ciò potrà aiutarmi ad ottenere un risultato musicale ottimale, aiutandomi a creare musica più evoluta e permettendomi di migliorare me stesso.


Mi dici il nome di tre album che ti hanno cambiato la vita?
Ok, cominciamo in ordine cronologico:
Oasis - (What's The Story) Morning Glory?: l'album che mi ha dato la voglia di imbracciare una chitarra e iniziare a suonare.
Metallica - And Justice For All (avrei potuto facilmente elencare Master Of Puppets o Ride The Lightning, ma dovendo scegliere…); questi sono comunque gli album che mi hanno indotto ad approfondire la musica… “più pesante”, portandomi a creare una metal band, quando ero al liceo.
Dream Theater - Metropolis pt.2: Scenes From A Memory - l'album che mi ha introdotto verso la musica progressive e mi ha mostrato le differenti possibilità a disposizione di un musicista.

Come giudichi internet e come vedi l’evoluzione del businnes musicale?
Ci sono due facce della medaglia. Il lato buono è che è molto più facile ottenere visibilità. La cosa brutta è che è molto difficile oggigiorno vendere CD per il fenomeno del download illegale e gratuito. Non fraintendermi, il denaro non è neanche lontanamente in cima alla lista delle mie priorità e non suono per cercare di fare denaro, ma se nono si guadagna occorre cercare un altro lavoro che dia una retribuzione e allora addio musica! Si ha meno tempo per la pratica, meno tempo per scrivere canzoni, meno tempo per registrare. Quindi, se i fan non supportano i loro artisti preferiti, difficilmente potranno vederli suonare perché loro saranno impegnati in attività che servono al sostentamento quotidiano.
Un altro lato negativo che percepisco è che la gente non apprezza la musica come un tempo perché  ce n’è troppa disposizione, in forme molteplici e in qualsiasi momento la si cerchi, e … gratis. So che può sembrare strano ma prova a pensarla in questo modo: per acquistare l'album deviguadagnare quei soldi che ti permetteranno poi di comprarlo! Comprare qualcosa che ti è costato sacrificio te la farà apprezzare un po’ di più. Ti farà capire tutto il duro lavoro hanno fatto i musicisti e produttori, che hanno scritto e prodotto l'album, realizzato per il piacere del pubblico. Con il download free di un mp3 si dimentica facilmente che sono serviti un paio di mesi di duro lavoro per costruire ciò che si sta per ascoltare.
In generale direi che internet è una grande cosa per le band che sono appena agli inizi e hanno bisogno di crearsi un seguito, ma quando arriva il momento in cui si ha bisogno di vedere un po’ di ritorno economico dopo l’investimento iniziale, beh, è quello l’attimo in cui ci si rende conto dei lati negativi di internet.

Sei molto giovane e quindi posso chiederti di sognare. Cosa vorresti ti capitasse nei prossimi cinque anni, dal punto di vista musicale?
Spero di potermi guadagnare da vivere solo attraverso la mia musica (con la mia band).



Biografia

IVAN MIHALJEVIC è una sorprendente rivelazione nel panorama progressive metal internazionale!
Nato a Zagabria 24 anni fa, è ora riconosciuto anche oltre confine sia per le sue indubbie qualità di chitarrista virtuoso (è uno shredder da brivido!) che per i suoi meriti in qualità di compositore e cantante.
Il suo amore per la chitarra si concretizza al compimento dei 14 anni, quando entra a far parte della Rock Academy: da qui ha inizio un viaggio fantastico nel mondo della 6 corde. Ben presto si presenta per lui l’occasione di suonare in diversi gruppi locali, sino ad arrivare alla formazione della sua prima band: Forsaken.
Il risultato di questo sodalizio si è concretizzato in un paio di demos e in una considerevole quantità di esibizioni dal vivo.
Terminato il corso alla Rock Academy, Ivan ha proseguito gli studi (teoria musicale, piano, canto) nella Highschool for Jazz and Popular Music, che lo hanno condotto ad essere un polistrumentista di assoluto rispetto, nonché insegnante apprezzato ed amato.

Fondamentale, in fatto di crescita professionale, si è rivelata l’estate del 2005, quando gli si presenta l’occasione di esibirsi in uno dei più grandi festival metal Europei - il Wacken Open Air in Germania- al fianco di una famosa band croata: gli Hard Time. Ed è proprio in conseguenza dell’entusiasmo suscitato negli spettatori e nei recensori, che, nel novembre dello stesso anno, Ivan (dapprima reclutato quale sostituto) entra a far parte della band in maniera definitiva.
Con gli Hard Time ha l’occasione di mostrare il suo talento sia dal vivo (si susseguono i concerti al fianco di grandi icone del Rock e del Metal quali: Paul Gilbert, The Cult, The Scorpions), sia in studio (con la registrazione di 2 videoclips: “Zombie” e “Déjà Vu”), sia in un DVD che è riuscito a catturare grandi momenti in versione live.
Nel Novembre del 2007 c’è l’occasione di un grande tour Europeo, sempre in compagnia degli Hard Time, band con la quale si è installato un solidissimo rapporto di amicizia e di collaborazione professionale. Ciononostante, la voglia di sperimentare nuovi suoni e nuove opportunità si fa sempre più spazio nel suo ambito creativo e musicale. E’ per questo che Ivan si dedica con tenacia, impegno e amore, alla realizzazione del suo primo album.
“SANDCASTLE” (questo è il nome del CD di debutto) vede la luce nell’agosto del 2008.
Largamente recensito e fortemente apprezzato, questo lavoro, distribuito da Attic Room/CD Baby, va esaurito dopo solo due mesi dalla pubblicazione!
Nel frattempo Ivan torna ad affrontare un tour Europeo con gli Hard Time che si è concluso l’8 Novembre dello stesso anno..
Ma non sembrava ancora giunto il tempo - per il nostro guitarhero- di tornare a casa… A metà novembre infatti, Ivan è volato negli States per raggiungere Billy Sheehan, Brett Garsed, Danny Gill, Johnny Hiland, Owen Edwards, Phil Hilborne, Jamie Humphries (and many more?..) e con loro suonare in “Is This Thing On?”, ovvero l’atteso debutto dell’axeman John Denner!
Il 2009 si è dimostrato parimenti prodigo di riconoscimenti e gratificazioni professionali. A cominciare dall'esperienza vissuta nel contest chitarristico per eccellenza, il Guitar Idol, in cui Ivan è arrivato alle Finali online grazie ai voti espressi da un pubblico entusiasta che lo ha decretato nella Top Ten dei più votati della Terra!
Non sono mancate le attenzione dei media che lo hanno visto coinvolto in apparizioni televisive e radiofoniche, oltreché protagonista delle pagine cartacee e virtuali di magazines e webzines ovunque nel mondo!
E non sono parimenti mancati gli impegni con il suo progetto parallelo a quello solista, ovvero il sodalizio con gli storici Hard Time, che lo hanno visto impegnato nell'uscita di un Live prima, e nella preparazione di uno Studio Album poi.
Il 2010 si è rivelato un anno estremamente intenso dal punto di vista professionale perché ha visto Ivan impegnato dapprima in qualità di produttore per rock e metal bands, poi nel dietro le quinte del ‘Croatia’s Got Talent’ e, soprattutto, impegnato in Clinics e Masterclass che lo hanno visto protagonista sia online (Guitar Master Class, Mixer.hr) sia dal vivo (Università di Zagabria…).
Soprattutto, il 2010 vede l’uscita dell’attesissimo sequel: DESTINATION UNKNOWN!
Un lavoro - realizzato insieme ai Side Effects (Majkl Jagunic al basso e Alen Frljak alla batteria e con il contributo artistico di nomi eccezionali quali: Brett Garsed, Phil Hilborne, Marko Osmanovic e molti ancora...) – che ha sicuramente confermato Ivan Mihaljević come un Artista estremamente versatile e in grado di eccellere sia a livello compositivo che interpretativo..

Altre pagine importanti nella vita professionale di Ivan sono state scritte dagli ascoltatori e dai fans di "Masters of Shred" (Podcast guatelmateco, diffuso a livello mondiale) che hanno scelto Ivan quale "BEST SHREDDER" per il 2010!

E dall'Italia giunge ad Ivan il riconoscimento del Premio Letterario Laurentum nel quale vince il 1° Premio Sms per le liriche tratte dall'album "Destination Unknown"

Anche il 2011 si apre brillantemente: "Destination Unknown" è scelto quale Album del Mese sul numero di Marzo della prestigiosissima rivista Guitar Techniques!

.... and the best has yet to come! ;)



Discography
SANDCASTLE (2008)
LIVE IN JABUKA (2008)
DESTINATION UNKNOWN (2010)

Line up:
Ivan Mihaljević- guitar, vocals
Majkl Jagunic - bass, backing vocals
Alen Frljak - drums