lunedì 6 marzo 2023

Dr. FEELGOOD & The BLACK BILLIES-NIDABA THEATRE, 4 MARZO 2023

 


I miei affetti in quel di Milano mi portano sempre di più nel capoluogo lombardo, dove certamente non mancano le occasioni per diversificare l’impegno del tempo libero. E così può accadere che nello spazio di poche ore si possa passare dal teatro che propone un Musical - nello specifico il Repower di Assago che ospitava “Grease” - al piccolo club dove va in scena usualmente il rock blues e affini. Inutile scrivere che è questa una delle situazioni che prediligo, immerso nella MIA MUSICA, a contatto con musicisti e audience, e un’atmosfera che elimina l’oceano e trasporta in un mondo che ho conosciuto personalmente, e che ho visto riproposto fedelmente in questa occasione al NIDABA THEATRE, location dalle dimensioni contenute, con il pregio che artisti e pubblico diventano un tutt’uno, a patto che il menu risulti coinvolgente.

Chi bazzica il locale sa cosa potrà accadere nel corso della serata e la prima indicazione arriva ovviamente dall'artista in locandina.

In questo caso i protagonisti corrispondevano al nome di Dr. FEELGOOD & The BLACK BILLIES.

Un minimo di storia per chi non fosse uso al genere, anche se Dr Feelgood - alias Maurizio Faulisi - non è certo uno sconosciuto.

Attingo alle note ufficiali per allargare l’immagine…

Dr. Feelgood è una delle voci più amate di Virgin Radio, la radio Rock per eccellenza. Supportato dai The BLACK BILLIES, celebra le radici della musica americana, portando sul palco tutta l’energia del buon vecchio old style rock’n’roll anni ’40 e ’50, del western swing e del classic country, il tutto condito con tanti aneddoti e curiosità raccontati con passione ed ironia dallo strepitoso frontman.

 

Partiamo dalla lineup:

Maurizio ‘Dr Feelgood’ Faulisi-voce e chitarra ritmica

Mariano Marin-chitarra elettrica

Carlo Rizzi-contrabbasso

Fabio Nobile-pianoforte

Raffaello Migliarini-batteria

 

Per chi volesse saperne di più su musicisti e oltre suggerisco una visita al sito di riferimento:

https://www.blackbillies.com/ 

Le proposte della band riguardano generi specifici, come country, blues e rock and roll, ma gli standard presentati cercano volutamente le radici, dando un’idea dell’evoluzione, tanto da poter accontentare sia i veri appassionati che eventuali neofiti.

Ecco un esempio da “conoscitori”, che evidenza due possibili set…

Da Hank Williams (23-53) a Johnny Horton, passando per Little Richard e Fats Domino, il quintetto perlustra anni remoti, quando il blues e la musica “popolare” americana erano soprattutto un grido di dolore e al contempo un atto di denuncia, accompagnato dallo sfogo musicale e quindi trasformato in momentaneo sollievo, uno spirito in parte rimasto in popolazioni che utilizzano uno strumento quotidianamente (chitarra, mandolino, ukulele…) non come obbligo scolastico ma come necessità collegata a precisi aspetti culturali.

Ho apprezzato l’atmosfera che D.F and friends sono riusciti a creare, con una linea di conduzione che affianca la musica al racconto, e il tutto muta in uno spettacolo didattico/didascalico.

E se il vocalist suona, canta e racconta, il resto della band dimostra skills di prim’ordine che però da sole non sarebbero funzionali al coinvolgimento del pubblico, che al contrario viene contagiato dal feeling e dal divertimento da palco, e alla fine si realizza un rapporto osmotico che rende la sala un unico corpo, abbattendo la distanza tra i presenti, sopra o fuori pedana.

Che dire, bravissimi, con uno spettacolare Fabio Nobile che “picchia” sui tasti con una postura che riporta al Ray Charles nel film “Blues Brothers”, un Mariano Marin Telecaster dipendente che sciorina assoli mai banali davanti ai nostri occhi (e io ero a un metro dal palco!), un Raffaello Migliarini che non usa la batteria come mero accompagnamento ma miscela la necessità ritmica richiesta con elaborazioni personali, e con un “nascosto” Carlo Rizzi - le dimensioni del suo contrabbasso elettrificato non consento grande dinamicità on stage - che completa alla perfezione la sezione ritmica, fondamentale in queste occasioni.

E poi cosa aggiungere sul driver, il ‘Dr Feelgood’!? Uno showman esperto, abile intrattenitore conoscitore di una cultura musicale immortale, musicista navigato e da apprezzare. La cosa che colpisce di più in lui, elemento fondamentale, è la passione cristallina, quella che, se ci fosse tempo, ne sono certo, lo porterebbe a confrontarsi con ogni singolo partecipante al concerto per condividere esperienze e parlare di musica.

Dalla mia posizione è stato facile riprendere alcuni brani, che propongo a fine articolo…

Un grande scoperta la band, un grande plauso ai gestori del NIDABA THEATRE, che non conosco, ma immagino anch’essi mossi da grande passione, elemento senza il quale certe manifestazioni non potrebbero nemmeno essere immaginate.


Un po' di ascolto…

 

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