Qualche anno fa mi è capitato di scrivere a proposito della
proposta musicale di Tintozenna - autore/compositore/cantante/chitarrista
-, musicista da “band”, ma attualmente in fase autarchica, un po’ per necessità
e un po’ per scelta personale.
Forse qualche delusione di troppo, tipica per chi bazzica
questo ambiente, lo ha portato a scelte passate non troppo soddisfacenti,
perché se si ama la vita da palco - quella più elettrica -, rinchiudersi in un
angolo acustico potrebbe non essere gratificante.
Suonare i vecchi
brani? Cercare nuovi o vecchi compagni per formare un’altra band?
Magari al momento si
possono perseguire altre strade, ad esempio quella della ricerca della totale
libertà attraverso una strada mai calcata: una registrazione solitaria, il “fare
tutto da solo” e accettarne le conseguenze. Forse un azzardo, ma volte occorre
seguire l’istinto, e magari capita che non si sbaglia!
E allora escono dal cilindro sei brani di cui Tintozenna va
molto fiero, perché, come lui dice:
“… mi rappresentano completamente... non
ci sono compromessi alcuni e, soprattutto, non c’è presente nessuno che possa storpiare
il mio sentire... finalmente sono me stesso”.
Parlando di aspetti tecnici
aggiunge: “Purtroppo la resa tecnica e i suoni son quelli che sono... considera
che ho fatto il tutto con il mio vecchio portatile, con una piccola scheda
audio esterna, con una chitarra elettrica, senza effetti, con un microfono e
basta!
Il tutto realizzato
con Cubase; per la prima volta mi sono anche cimentato nel costruire passo dopo
passo le batterie e poi le linee di basso, una bella impresa per me, e alla
fine lo si può considerare un progetto “casareccio”, ma son contento del
risultato, davvero tanto!”.
I sei brani costituiscono
una sorta di Ep potenziale, forse qualcosa di più, visto che altri tre brani
sono in lavorazione.
Ho ascoltato con
attenzione, forse maggiore di quella che metto solitamente al primo giro,
perché ho catturato l’esigenza primaria dell’autore, che è quella di regalare
al mondo il nuovo volto personale, cercando di capire se anche gli altri
riescono a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda.
Mi interessa poco la
qualità della registrazione - fortunatamente riesco a guardare oltre -, ma la
cosa importante è che il suo sforzo di rinnovamento risulta palese e di grande
entità, e credo che catalogare la sua filosofia musicale risulti impossibile - ma questo lo
avevo già registrato in passato -, e di questi tempi di appiattimento
universale raccontare qualcosa di diverso è già molto.
A seguire fornisco un
esempio, il brano “IN-RiTORNATO”, che mi pare sia rappresentativo
della nuova produzione.
Rock, psichedelia,
post punk… una voce a cui occorre fare l’abitudine e un’atmosfera generale che
mi ha catapultato in un mondo che ho già vissuto e, subito dopo, nella nebbia
musicale, una distopia sonora non semplice da assimilare.
A bocce ferme ho
scritto a Tintozenna il seguente pensiero: “Ho ascoltato con piacere, come
accaduto in passato non riesco a dare una definizione ortodossa, e forse questo
è un bene,
ma il rock che
proponi, a cui tu avevi dato una tua catalogazione, è un mix tra tradizione,
sperimentazione, ritmo... qualcosa di iconoclasta, pregevole anche per il tuo
modo autarchico di realizzarlo…”.
I brani sono presenti on line, ascoltabili da chiunque
cliccando sul seguente link:
… spazio in cui si può trovare una breve biografia, testi, foto
e altro.
E se qualcuno fosse interessato ad avere i brani a costo
zero, è possibile contattare direttamente l’autore sulla sua pagina facebook:
o direttamente alla mail