Seguendo la mia voglia di condivisione
delle casuali scoperte musicali, sono particolarmente contento di presentare i Residents Of The
Future, band tedesca dedita a una proposta che lega la fusion al
mondo del prog.
Il fondatore è il chitarrista Yuval Ron,
che a seguire racconta al pubblico italiano storia e filosofia musicale della
band.
Tutto ciò che ho ascoltato -
tre video che propongo nell’articolo e un brano su SOUNDCLOUD - mi ha colpito per originalità e
virtuosismo messo al servizio della squadra.
Ho provato a ripensare alle proposte simili
all’interno dei nostri confini ma non ho trovato uguali, e penso vada la pena
di fare opera di sharing, in attesa che la loro intensa attività live tocchi
anche le nostre città, ed è questo un loro desiderio primario.
Ascoltiamoli, guardiamoli e “leggiamoli”… cosa giusta approfondire!
INTERVISTA A YUVAL RON
Puoi sintetizzare
la storia dei ROTF?
Ecco
la biografia ufficiale tratta dal nostro sito:
I
Residents Of The Future suonano pezzi originali scritti e arrangiati dal
chitarrista e fondatore della band Yuval Ron. La loro musica rivela influenze delle
icone del jazzrock moderno e la commistione di molti altri artisti progressive
rock, fusion e metal contemporanei. Il sound mette in risalto la ricchezza
armonica, la sofisticazione ritmica, il dialogo tra musicisti e un largo uso di
sintetizzatori, computer e altri strumenti elettronici. I Residents Of The
Future risiedono a Berlino, e uniscono quattro talenti in ascesa della scena
internazionale dell’ultima generazione dell’electric jazz. Il materiale coniuga
composizioni accattivanti con fenomenali improvvisazioni soliste e porta a
un’esperienza musicale elettrizzante. La band ha al suo attivo due album
registrati in studio e numerosi video, e ha suonato in svariati festival jazz
in tutto il mondo, dall’Europa alla Nuova Zelanda passando per il nord America,
riscuotendo ottimi riscontri e riconoscimenti di pubblico, critica e colleghi
musicisti.
Questa l’attuale line up:
Yuval Ron - electric guitar
Falk Bonitz - keyboards
Roberto Badoglio - bass
Yatziv Caspi – drums
Il nostro bassista, Roberto Badoglio, è originario di Udine.
Come
si può spiegare, a parole, la vostra musica, al pubblico italiano che ancora
non vi conosce?
La nostra musica può essere descritta come un contenitore pieno di
differenti sfumature, un energico progressive-fusion che spesso incorpora
sonorità cinematografiche in solide composizioni spettacolari, con l’aggiunta
di improvvisazioni solistiche virtuose. La musica spesso porta il pubblico
verso molteplici tipi di esperienza, permettendo una sorta di viaggio attorno
al mondo, e tutto questo lascia una forte impressione futuristica.
Avete realizzato
qualche album?
Sì, abbiamo realizzato il nostro primo EP nel 2004, "Futuristic Worlds Under Construction",
e il nostro ultimo album, "Residence
Of The Future”, nel 2012.
Abbiamo anche pubblicato un singolo, uno studio-video, "Flags", che vede la presenza di
Tammy Scheffer come guest vocalist…
Attualmente stiamo lavorando su nuovo materiale che sta evolvendo,
e dovrebbe essere rilasciato ad inizio 2017.
Ecco alcuni link utili per risalire ai lavori pregressi…
Futuristic Worlds Under Construction:
Lineup: Yuval Ron - electric and synth
guitar, Ofir Shwartz - keyboards, Yaniv Shalev - bass, Yatziv Caspi – drums
Residence Of The Future:
Lineup: Yuval Ron - electric guitar,
Aviram Gottfried - keyboards, Yaniv Shalev - bass, Yatziv Caspi - drums. Guest
vocalist Dorin Mandelbaum.
Flags:
Lineup (also current): Yuval Ron -
electric guitar, Falk Bonitz - keyboards, Roberto Badoglio - bass, Yatziv Caspi
- drums. Guest
vocalist Tammy Scheffer
Quali
sono i vostri punti di riferimento musicali, quelli che vi hanno influenzato
maggiormente?
Se intendi parlare di influenze formative direi che siamo molto in
sintonia con le icone del rock progressivo e della Jazz Fusion, per esempio
Allan Holdsworth, Greg Howe, Dave Liebman, Pat Metheny, Chick Corea, Weather
Report… e dal lato Proggy ELP, UK, Yes, Bruford, Canterbury (National Health
and Egg), prog metal (Cinic e Meshuggah ecc.). Ultimamente mi sto dedicando
sempre più all’ascolto della musica classica, soprattutto ai compositori a
cavallo tra il 19° e il 20° secolo che hanno saputo ampliare il linguaggio
tonale, come Ravel e Debussy, Shostakovich, Prokofiev, Holst, Rautavaara: io
non sono un musicista di formazione classica ma penso si possa ancora trarre
grande ispirazione da questi compositori.
So che avete
un’intensa attività live: come sono i ROTF sul palco?
Amiamo
i tour e suonare dal vivo. Lo abbiamo fatto in tutto il mondo, come indicato
nella biografia inserita nella prima domanda.
I
nostri spettacoli sono altamente energetici e tendiamo a dare tutto quello che
abbiamo dentro. In genere la nostra musica riporta all’atmosfera dell’album,
perchè la nostra produzione - e gli arrangiamenti - è impostata nello stesso
modo, sia nei live che in studio, ma la performance live dà qualcosa in più
abbiamo, perchè ci permette di interagire con il pubblico e anche tra noi, e
gli assoli e le improvvisazioni sono funzionali al momento e al luogo in cui ci
troviamo, diventando quindi attimi unici.
Come giudichi lo
stato della musica in Germania, il vostro paese?
Penso che ci siano alcuni
musicisti davvero brillanti. Molti di loro non sono di origine tedesca, in
particolare a Berlino, che è noto per essere un luogo multiculturale. Ci sono
tantissimi concerti formidabili e molte jam session, e ciò contribuisce a
creare una scena vivace. C’è poi la possibilità, una volta al mese, di
assistere /partecipare ad una jam session Jazz-Rock / Fusion / Prog. Io sono
sempre rimasto colpito dalla qualità e dalla dedizione dei musicisti che
bazzicano da queste parti.
So
che è prevista l’uscita di un nuovo disco: me ne parli?
Certo. Sto lavorando a nuove composizioni. La forma iniziale è
ancora molto prog / fusion, ma in realtà cerca di spostarsi da molte delle
forme tradizionali di questi generi. Pensiamo alla normale produzione di ROTF a
cui si aggiungono suoni epico-cinematografici, percussioni elettroniche, un’immagine
più ampia che incorpora elementi live automatizzati, con pre-produzione di
alcune parti e così via. Ho il mio nuovo studio a Berlino (che utilizzo anche
per spiegare in video come autocostruire un Home Studio) e lo utilizzo per
comporre, arrangiare le parti, produrre l'album e mescolare gli ingredienti
sonori. Ho veramente voluto portare la nostra musica alla fase successiva e
provare a espandere la ricerca. L'album conterrà anche la composizione dei
nostri nuovi membri della band arrangiate nella nuova ottica, e alcune nuove
tecniche di chitarra che normalmente utilizzo e che mostrerò successivamente in
video. Ci aspettiamo di rilasciare ed eseguire l’album a inizio 2017: penso che
i fan di prog, fusion, chitarra e musica cinematografica lo ameranno.
Avete
suonato in tutto il mondo: è prevista qualche vostra performance in Italia?
Ci piacerebbe! Sono in contatto con i vari festival e promotori, e
certamente desideriamo esibirci davanti al pubblico italiano, che sappiamo
essere molto caldo e appassionato al nostro tipo di musica.
Che cosa hanno
pianificato i ROTF per il futuro prossimo?
Andremo in tour in Sud America a novembre, l’annuncio ufficiale
arriverà a breve. Suoneremo in locali e festival in Argentina, Uruguay, Cile e
Perù, una situazione molto eccitante perché non abbiamo mai avuto la
possibilità di esibirci da quelle parti. Stiamo preparando anche un paio di
concerti in Europa per l'inizio del 2017 per supportare l'uscita del disco, e
forse anche un tour in Israele. E come detto prima, l'Italia è sicuramente un
posto dove abbiamo intenzione di venire a suonare!