Sono lontani i tempi
delle percussioni e dell’innamoramento per il mondo Hendrix…
Sono lontani i tempi
delle band seminali, come Il Sistema e Celeste…
Sono lontani i tempi
del flauto traverso e dell’oboe…
Fasi della vita formative,
parte del patrimonio personale, ma l’evoluzione non può arrestarsi -
fortunatamente - e Ciro Perrino vive
intensamente il periodo attuale, proponendo la fusione con il suo strumento, il
pianoforte, un mezzo nobile che gli consente di alimentare una forte fase
creativa, trovando la pace con tutto ciò che lo circonda, favorito da una luce che
lo guida nel cammino quotidiano.
Però… non basta, non è
l’isolamento l’obiettivo! Occorre condividere, convincere, portare acqua al
mulino della conoscenza, raccontando ai virtuosi come un dettaglio possa
migliorare un attimo di esistenza, e la somma di tanti attimi sereni sia un possibile percorso verso la felicità, avendo sempre in mente che “l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Ma non si può alzare
la voce, nè scendere per strada e battere i piedi, perchè il minimo che si richiede,
per ottenere il beneficio, è la concentrazione, stato necessario per aprirsi al
nuovo che arriva.
Perrino si inventa
allora i concerti in salotto, con un pubblico limitato ma partecipativo, con un’atmosfera
protetta che favorisce la sintonia tra l’artista e l’ascoltatore, che a quel
punto diventano entrambi protagonisti.
Da questo nuovo corso
nasce l’album “Back Home”, realizzato, anche,
attraverso l’aiuto dei sostenitori, e rilasciato da circa un mese.
L’album è composto da
quattordici brani suddivisi su quaranticinque minuti di musica, e vede
protagonista il pianoforte - Ciro Perrino utilizza un Fazioli F228.
E’ un ritorno a casa dopo
un lungo viaggio, un bouclage, una fermatura del cerchio che permette di
mettere un punto a capo e iniziare con entusiasmo e motivazione una nuova fase,
dove si respira - e si aiuta a far respirare - un’aria nuova, nonostante la
drammaticità di ciò che ci circonda.
E’ un aiuto nel non
farsi sopraffare, nel mantenere l’intimità anche in mezzo alla folla,
condividendo i momenti lieti con gli esseri sensibili.
La Musica può tutto questo,
se guidata in modo naturale ma consapevole, e Back Home pare l’elemento
corretto per condurre in porto i sani sentimenti.
Non è un Musica per ogni
occasione, ma averla a portata di mano permette una fruizione funzionale alle
nostre esigenze spirituali, cangianti nello spazio temporale, e non c’è bisogno
di cultura specifica, ma solo la voglia di lasciarsi andare e seguire un
istinto che, ne sono certo, verrà immediatamente risvegliato, e i frutti non
tarderanno ad arrivare.
Un’occasione per tutti
per… tornare a casa…