domenica 23 dicembre 2012

Carlo Aonzo & Friends-"Vivi Valleggia"


Organizzare un concerto natalizio, magari coincidente con qualche ricorrenza, pone il problema della scelta, funzionale al periodo, al pubblico e al tema da unire alla festa generica. Rock, folk, jazz, teatro, commedia, dramma? Di solito esiste un parametro che mette tutti d’accordo, la qualità degli attori, musicisti, poeti e via di seguito.
Per il 10° anniversario del C.I.V. VIVI VALLEGGIA” si chiede aiuto a quanto di meglio si possa trovare in circolazione, artisti trasversali, capaci di eccellere in qualsiasi genere musicale, alcuni di loro conosciuti ovunque, uno per tutti Carlo Aonzo, uno dei più grandi mandolinisti del panorama internazionale.
E poi Claudio Bellato, Loris Lombardo, Dino Cerruti, la giovane vocalist Cecilia Aonzo, lo strepitoso ospite Antonio Margangolo e la sorpresa Roberto Margaritella.
Inutile sviscerare le storie di chi ho appena citato… virtuosi, importanti e grandi presenze, capaci  su di un palco di far emergere le loro personalità … nascondendosi. E anche questa è un’arte.
Il tema è quello del viaggio, della musica itinerante che, attraverso strumenti tradizionali, tocca popoli e culture spesso agli antipodi. E di questa miscela dal sapore conosciuto il pubblico coglie l’essenza, con ampi tributi che, tra brano e brano, sottolineano un gradimento incondizionato, peraltro già testimoniato dal sold out.
E’ varia la proposta, e si passa dal trio al singolo, arrivando alla formazione più completa possibile, in funzione di ciò che si propone.
Jazz, rock, folk, blues e melodia tipicamente di casa nostra, sono gli ingredienti, anche se esistono un paio di momenti in cui il team è emozionalmente superato dal singolo. Accade ad esempio quando Marangolo racconta la sua terra, la Sicilia, abbandonata da lustri ma mai dimenticata. Accade anche quando Bellato si confronta vis a vis con il pubblico. E poi Lombardo, incredibile percussionista, in grado di stupire tutti con l’utilizzo dell’HANG, strumento elvetico che crea melodie capaci di riportare a mondi antichi attraverso un modello percussivo inaspettato.
Due parole in più su Loris.
Quello che comunemente viene chiamato “batterista”, è visto da occhio profano come gregario, al massimo emergente negli assoli, qualunque sia il suo nome. Avanzando nella qualità di giudizio, un drummer diventa il 50% della sezione ritmica, e quindi la spina dorsale di una band. Il Lombardo visto sul palco in questa occasione ha scatenato un pubblico che difficilmente aveva cultura specifica, ed era quindi guidato dall’istinto e dalle emozioni del momento. Immagino una grande soddisfazione per lui.
Aonzo guida il gruppo, dall’alto della sua esperienza, con un carisma innato e con un Cerruti che lo “protegge” alla spalle, dettando il ritmo giusto, mentre Bellato interagisce sulla parte solista, alternandola alle trame di fondo, spesso più complicate degli assoli.
Bravissima la giovane Cecilia Aonzo e grande sorpresa il chitarrista Margaritella che non conoscevo. Mostruoso Marangolo.
Doveva… poteva essere l’ultimo giorno delle nostre esistenze, ma qualunque fosse il disegno si è trovato il modo di allontanare l’appuntamento, perché come qualcuno evidenziava dal palco, la musica è eterna, e attraverso di essa possiamo fare sì che il nostro percorso non si interrompa mai.
Da sottolineare una buona opportunità cittadina, quella di utilizzare un teatro come quello di Valleggia, capiente, confortante, attrezzato (forse carente nelle luci) e vicino alle nostre case.
Non è retorico ricordare che questi eventi non sarebbero così positivi se non ci fosse la giusta regia tecnica e quella di Fulvio Marella - e Maddalena -  è risultata perfetta.
Un buon modo per anticipare le feste ed immaginarle serene.