mercoledì 12 ottobre 2022

Phoenix Again - “Vision”


Phoenix Again - “Vision”

(50:73)

Ma.ra.cash, rilasciato il 28 agosto 2022


Questo album (il quarto in studio), distribuito da Ma.Ra.Cash Records, rimarrà un album unico per i Phoenix Again, poiché il prossimo rimarcherà le nostre sonorità più Prog-rock…”. È questa la frase che apriva la chiacchierata tra me e la band in occasione dell’uscita di “Friends of Spirits", dei Phoenix Again, acustico e quindi anomalo rispetto al loro standard.

Prima di ciò la loro discografia poteva contare su "Threefour" (2010), "Look out" (2014) e "Unexplored" (2017).

Era l’estate del 2019, l’ultimo anno “moderato”, prima degli sconvolgimenti che sembra non abbiano ormai una fine.

Per tentare di mantenere a debita distanza la catastrofe proviamo ad usare la musica, da ascoltatori con un ruolo spesso passivo, da creatori con un impegno totale e una dedizione che sa di religioso, di spazio aulico.

I Phoenix Again ritornano dopo aver messo a frutto la sosta forzata, e la sintesi del loro lavoro si esplicita con l’album “Vision”, oltre cinquanta minuti di musica strumentale che pare non avere riferimenti certi, perché la regola è non aver regole, perché il concetto di musica prog - quello che la band predilige - è sinonimo di contaminazione, di libertà assoluta, di trame complicate per i comuni mortali, di piacevolezza d’ascolto.

Come spesso accade in occasione di un nuovo rilascio discografico, ho realizzato una piccola ma esaustiva intervista che propongo a fine articolo, un aiuto per l’ascolto.

Sono 9 le tracce, nuove composizioni e alcuni brani recuperati - e rivisitati -dall'archivio dei P.A.

È oggettivamente molto complicato identificare i messaggi in un album privo di liriche, ma sarebbe un errore pensare di evitare l’argomento o meglio, immaginare che le sonorità siano solo la sintesi di competenze che producono atmosfere più o meno piacevoli. La musica che scaturisce da “Vision”, brano dopo brano, racconta alle persone dotate di un minimo di sensibilità e virtuosismo basico un percorso, una commistione di ricordi e attualità, un rivangare nel contenitore delle memorie ed esperienze che si trasforma in reazione sonora, una tela che a poco a poco si riempie prendendo significato, e la magia sta nel far propria la musica dei P.A. e rileggerla in modo personale, creando così mille storie, forse lontane dagli intendimenti iniziali, ma in fondo è questo lo scopo della condivisione, soprattutto quando parliamo di musica slegata da rigidi schemi.

A seguire propongo un esempio concreto con “Threefour”, ma alla prima occasione aggiungerò la traccia che più mi ha entusiasmato, “Psycho”, brano complicatissimo che a tratti mi ha regalato il profumo dei primi Gentle Giant.

Ma tutto l’album viaggia su sentieri inusuali, difficili da percorrere, non certo per tutti, ma entusiasmanti per chi ama la musica progressiva.

Il rock si mischia al jazz, alla classica, al folk… nessun punto di riferimento certo ma la sicurezza che ad ogni svoltare d’angolo una novità sia pronta a sbocciare.

Io l’ho riascoltato a più riprese, trovando ogni volta nuovi e positivi punti di approccio, davvero un bel disco.

Consigliato vivamente, la delusione è bandita!

 


L'intervista...

Sono passati tre anni dall’uscita di "Friends of Spirits", una parentesi semiacustica nel vostro normale percorso: possiamo dire che il vostro nuovo lavoro, "Vision", è il frutto della sosta forzata legata alla pandemia?

Sicuramente, abbiamo lavorato al nuovo album in questi due anni di pandemia, avevamo alcuni brani sui quali lavorare, il tempo non mancava vista l’impossibilità di fare altro, causa restrizioni governative.

Che musica proponete ora con il nuovo disco?

Con “Vision” torniamo a sonorità più vicine ai primi tre album, Prog, Rock, Jazz Rock, Psichedelico, Classica e Folk; chi ci segue sa che noi ci divertiamo a mescolare tanti generi, per noi “progressive” vuol dire contaminazione.

In un lavoro strumentale i titoli appaiono come elemento chiarificatore: che cosa volete esprimere oltre alla musica?

I titoli dei nostri brani sono dettati dalla sensazione che il brano ci dà; nel nuovo album ci sono vecchi pezzi presi dal nostro archivio e riarrangiati, altri nuovi composti nel periodo covid (il brano acustico “Threefour” era stato pubblicato su youtube nel periodo pandemico, ognuno di noi aveva registrato la sua parte in casa). Con la nostra musica vogliamo esprimere una “Visione” futura con tante contaminazioni, è il nostro marchio di fabbrica oramai, cerchiamo sempre di stupire e disorientare il nostro pubblico spaziando nei vari generi cercando di uscire da certi schemi preordinati.

Il nucleo è consolidato ma altri musicisti hanno collaborato con voi: me ne parli?

Certamente, ringraziamo con tutto il cuore i musicisti e collaboratori che hanno contribuito a questo album, iniziando da Emilio Rossi - titolare del Phoenix Studio - per i mixaggi e la pazienza; Daris Trinca al glockenspiel in “Overture”; Annibale Molinari al corno; Lorenzo Poletti al trombone; Erika Marca alla tromba in “Propulsione”; Giovanni Lorandi, Alessandra Lorandi, Karin Pilipp, Simona Cecilia Vitali ai Cori in “Propulsione”.

Non ho in mano il lavoro fisico per cui ti chiedo di darmi qualche delucidazione sull’artwork.

La grafica è di Andrea Piccinelli, la copertina un quadro ad olio su masonite di Claudio Lorandi, titolo dell’opera “Oriente”, 1993.

Possiamo dire che “Vision” si lega a qualche lavoro precedente e mantiene una certa continuità?

Certamente, si lega soprattutto ai primi tre album; in questo lavoro hanno lavorato molto di più sugli arrangiamenti i giovani, Andrea Piccinelli in primis sulle parti di tastiera e non solo.

Lo proporrete dal vivo?

Stiamo provando il nuovo repertorio per poterlo presentare live nel 2023, abbiamo già alcune data all’estero e ne stiamo valutando e trattando altre, spero arrivino anche proposte dall’Italia, pensiamo di iniziare i live verso la fine di gennaio/inizio febbraio 2023, stiamo provando tutti i pezzi con il nuovo chitarrista Alessio Bolpagni, new entry nei Phoenix Again in sostituzione di Marco Lorandi che si prenderà un periodo sabbatico per motivi di lavoro e personali.



Tracklist 

1-Ouverture 04:03

2-Moments of Life 10:28

3-Triptych 06:54

4-Air 06:38

5-Psycho 04:32

6-La Fenice alla Corte del Re 06:34

7-Propulsione 06:42

8-Mamma RAI 04:36

9-Threefour 02:06


Line up:

Antonio Lorandi: basso elettrico e acustico, cori

Sergio Lorandi: chitarre elettriche e acustiche, cori

Andrea Piccinelli: tastiere e piano acustico

Silvano Silva: batteria e percussioni

Giorgio Lorandi: percussioni

Marco Lorandi: chitarra acustica e cori


www.phoenixagain.it

https://phoenixagain.bandcamp.com/

https://www.facebook.com/phoenixagain

http://www.progarchives.com/artist.asp?id=7278