Giorgio “Fico” Piazza - “Autumn
Shades”
Dal mese di luglio avevo in mano la copia di “Autumn Shades”, di Giorgio “Fico” Piazza,
ma per scrivere il mio pensiero ho atteso diligentemente l’uscita ufficiale
dell’album, un progetto maturato nel tempo e registrato dal vivo il 25 ottobre
del 2018 agli Elfo Studios.
Il 6 settembre è la data che è stata scelta per il rilascio,
in concomitanza con l’inizio del Festival Prog di Veruno: inutile dire che,
almeno dal punto di vista sentimentale, non sarebbe stato male festeggiare con
una presenza sul palco.
È un disco che parte da molto lontano, il cui iter ho vissuto
sin dagli albori, cioè quando trovai Piazza ospite di un palco allargato per
una occasione benefica creata da Paoli Siani: non so se Fico ci abbia mai
pensato, ma per me “Autumn Shades” nasce in quel preciso momento.
Quel giorno lo vidi un po’ spaesato, quasi spiazzato dal
fatto che dopo tanti anni fosse riconosciuto dai fan e suscitasse interesse, lui,
la storia della musica italiana, protagonista della semina del prog, e prima
ancora della canzone importante di casa nostra, quella che passa per Battisti e
prosegue in tutte le direzioni.
Eppure, quella sera a Genova, a metà ottobre 2011, la ruggine
“mentale” era evidente.
Giorgio “Fico” Piazza non è un frontman, e preferisce i fatti
alle parole superflue. E così, dopo aver oliato gli ingranaggi all’interno
della grande “famiglia Taulino” - e qui mi prendo un po’ di merito! - incomincia
a proporre la sua idea di musica, e quando arriva al Teatro Manzoni di Sesto
San Giovanni - siamo alla fine del 2012 - le idee sono più chiare, le mani sul
manico del basso regalatogli in tempi lontani da Greg Lake incominciano a
girare, e gli tocca pure parlare al pubblico.
Sì, le cose incominciano ad andare per il verso giusto, ma
qual è l’obiettivo?
Faccio un salto temporale in avanti di almeno un lustro, cioè
quando Piazza riesce a costruire, con un po’ di fatica, la sua band.
Non è stato facile, pare un’impresa titanica comprendere e
incasellare giovani lontani mille anni luce da un periodo che ha obiettivamente
cambiato il mondo sonoro. Eppure… il materiale umano c’è, e il collante è una
musica molto particolare che, chissà perché, appassiona anche le ultime
generazioni di musicisti - e ascoltatori - forse attratte dalla complessità
della proposta, forse amanti delle sfide, o più semplicemente stimolati da un
esempio genitoriale.
L’idea è quella di proporre il top del prog italiano, vale a
dire i primi due album della PFM - “Storia di un minuto” e “Per un amico”,
entrambi rilasciati nel 1972 - cioè quelli in cui Giorgio ha avuto ruolo
attivo.
Il risultato è scontato, perché la musica è fantastica e la
band fornisce grande contributo attraverso skills personali di prima scelta.
Vedere il team al lavoro - in concerto, mi è capitato più
volte - porta alla chiusura del cerchio.
Un uomo “antico”, famoso, portatore di saggezza, circondato
da un nugolo di giovani che seguono la partitura, con diligenza e
intraprendenza, mettendoci del loro.
La missione si palesa, l’azione didattica emerge
prepotentemente… non è un’ingenua sfida alla PFM… non è una nuova tribute band
proposta da un artista nostalgico e i suoi seguaci… parliamo di vera musica, di
insegnamento, di amore, di coinvolgimento e condivisione.
Giorgio “Fico” Piazza sintetizza questo pensiero nella sua “Ode alla Musica”:
“Ode alla Musica, che come ponte che si staglia severo
attraverso l’autunno del tuo cammino ti concede un’altra possibilità di trasformare
- con l’incanto delle sue note - le foglie che, simili a ombre autunnali,
tornano a risplendere di infinite, scintillanti gocce di rugiada, verso una
radiosa, prorompente nuova primavera”.
La musica concede ogni giorno nuove possibilità e abbatte ogni barriera, e la
storia di Giorgio, lontano da essa per lungo tempo, riprende il cammino più
logico, perché le passioni possono anche essere accantonate, ma prima o poi
ritornano, e se le idee sono nobili, l’esperienza del passato va regalata a
chiunque sia talmente virtuoso da raccoglierla.
Questo è l’esempio, l’insegnamento, la didascalia dietro ad
ogni immagine che ruota nella mente, tra ricordi e attualità.
Nel disco c’è tutto questo, concetti che vanno oltre la
qualità, ovvia, del contenuto.
I compagni di viaggio di Giorgio Fico Piazza (basso),
sono Eric Zanoni (chitarre e voce), Riccardo Campagno e Giuseppe
Perna (tastiere e voce), e Marco Fabbri alla batteria.
Ottimi musicisti, coadiuvati nel progetto in studio da Marco
Colombo e Annie Barbazza, come riportato a seguire.
Il Cd si propone in veste sontuosa, con le fotografie di Franz
Soprani e la copertina la realizzata dall’artista contemporaneo Lino Budano.
Registrato da Alberto Callegari ai mitici Elfo Studios
di Tavernago per un suono da dimostrazione hi-fi, una curatissima tiratura
limitata stampata su cd audiofili dorati.
Album da avere ad ogni costo, oltre alla musica c’è un’idea
precisa… non sarà difficile coglierla e diffonderla!
Tracklist
1. Appena un po’ 07:50
2. Dove... Quando 10:01
3. La carrozza di Hans 06:51
4. Geranio 06:40
5. Generale 04:01
6. Per un amico 05:33
7. Il Banchetto 08:56
8. Impressioni di settembre 08:02
9. È festa 06:22
10. Grazie davvero 06:32
Bass: Giorgio Fico Piazza
Guitars and vocals: Eric Zanoni
Keyboards and vocals: Riccardo
Campagno, Giuseppe Perna
Drums: Marco Fabbri
special guests
Marco Colombo: lead guitar on 8, 9
Annie Barbazza: lead vocals on 8, 9
Immagini di repertorio…