Muse -"Simulation Theory"
Una svolta pop? Le “svolte”, in
ambito musicale, sono sempre mal digerite (Bob Dylan docet), ma sarebbe così negativo un cambiamento verso la
popular music, se si sganciasse il termine dal concetto di “commerciale”?
Più ci dirigevamo a ovest più sull’autostrada ogni cosa appariva
pop. Improvvisamente sentivamo di far parte di qualcosa, perché anche se il pop
era ovunque, per noi era la nuova arte.
Andy Warhol.
Sono passati quasi vent'anni da quando i Muse si sono annunciati al mondo, e nel corso di questi due decenni hanno intrapreso una strada che li ha portati direttamente nell’olimpo delle rockstar mondiali.
Ma la loro ecletticità, il loro
coraggio propositivo, la loro sfrontatezza nell’usare miscele impensabili ai
più, ha portato senza ombra di dubbio a posizioni critiche divisive, una sorta
di pro o contro, quest’ultimo giustificato spesso da cambiamenti di direzione
repentini che sono stati interpretati, a torto o a ragione, come megalomania
musicale.
"Simulation
Theory", il nuovo album, appare come la conclusione logica del
desiderio sempre crescente di spettacolarizzazione, e tutto questo non fa che alimentare
il numero degli scettici, ma è di musica che si dovrebbe parlare.
Il
synth rock di "Simulation
Theory", ottavo album in studio,
appare fresco, spaziale, teatrale, bizzarro, e apre nuovi scenari musicali per
la band.
Sono
undici tracce, ben distinte tra loro. Se alcuni dei lavori precedenti - “Drones” e “The 2nd Law” - potevano essere
considerati concettuali, spesso incentrati su temi seri, come la guerra e
l'oppressione del governo, al contrario "Simulation Theory" trae ispirazione dalla fantascienza e dalla
cultura pop degli anni '80, concentrandosi sul ruolo della simulazione nella
società.
Siamo lontani dal loro apice
artistico, ma i Muse sono tra i grandi intrattenitori di questa generazione,
con uno sguardo attento al futuro, e la presentazione di una possibile visione
di ciò che sarà. E la cover dell’album appare una sintesi efficace del “Muse pensiero”.
Accanto alle sempre presenti
influenze orchestrali e classiche, e alla necessità di creare un'enorme musica
"da stadio", arriva l’utilizzo dell’elemento fantascientifico
tradotto in musica.
Il falsetto di Matt Bellamy arriva
per la prima volta sulla traccia iniziale, "Algorithm", mentre il tappeto di sintetizzatori resterà il collante di tutto il disco.
Le forzature, intese come “ricerca
dell’accattivante a tutti i costi”, sono evidenti: le oscillazioni di "The Dark Side" trasformano lo
spirito di Bellamy in una specie di spettacolo anthemico, mentre una traccia
come "Thought Contagion" sembra
nata per un largo utilizzo pubblicitario sui media.
"Simulation Theory", se inteso come valenza di contenuto, appare
poco profondo, ma è il valore dell'involucro
a rimediare: una delle più grandi band dell'universo che sceglie di utilizzare
tutte le risorse a disposizione per inventare una nuova epopea pop che guarda
al futuro, in qualche modo inducendo a riflettere sugli sconvolgimenti
universali in atto ...
Non concordo sul tentativo di
alcuni di demonizzare un progetto che produce enorme energia, che in alcuni
momenti lascia increduli - nel bene e nel male -, trafiggendo e unendo in senso
orizzontale ogni possibile rivolo della musica passata e moderna.
"Simulation Theory" non porterà probabilmente nuovi fan ai Muse,
ma la loro proposta fantasmagorica è in questo momento al top, e l’ambizione
smisurata, unita a skills di prim’ordine, non può lasciare indifferenti.
Ma allora… è questa la svolta pop della band?
Sebbene i Muse
abbiano adottato in questo caso un diverso approccio creativo, la maggior parte
degli elementi fondanti sono ancora presenti in ogni canzone dell'album, un
lavoro che appare come una nuova, accattivante e genuina vetrina dello stato
attuale della band.
I Muse trovano un
modo per fornire agli ascoltatori un pezzo del puzzle mancante alla
discografia, mantenendo integro un suono che li ha resi uno dei grandi gruppi rock
di questo secolo. E io non mi sento di bocciarli!
TRACKLIST “
Algorithm
The Dark Side
Pressure
Propaganda
Break It To Me
Something Human
Thought Contagion
Get Up and Fight
Blockades
Dig Down
The Void
Algorithm (Alternate Reality Version)
The Dark Side (Alternate Reality Version)
Propaganda (Acoustic)
Something Human (Acoustic)
Dig Down (Acoustic Gospel Version)