Paolo Siani ft Nuova Idea + Fungus Family in concerto
Genova, 2 marzo
Sabato 2 marzo ho rivisto un concerto “genovese”
dopo lungo tempo; l’occasione era imperdibile: due band di area “prog”,
concettualmente e generazionalmente distanti tra loro, ma unite da un amore
certificato, quello di una musica specifica, ed entrambe con un nuovo album da
proporre, di cui MAT parlerà nei prossimi giorni.
Era anche il momento dell’incontro
tra amici, del ritorno di Paolo Siani nella sua Genova, della ritrovata
verve di due antichi musicisti che, dopo qualche problemino fisico, sono
apparsi sul palco grintosi più che mai: Marco
Zocheddu e Martin Grice.
Serata condotta dal presentatore
rock per antonomasia, Carlo Barbero,
che fa gli onori di casa dal palco del Teatro
Carignano.
Ancora una volta l’organizzazione
è di Black Widow Records, etichetta
con cui le due band hanno realizzato il nuovo progetto.
L’inizio di spettacolo è affidato
alla Fungus
Family, composta da:
Alejandro J. Blissett:
Composer
Dorian Deminstrel: Lead & Backing Vocals, Acoustic Guitar
Carlo “Zerothehero” Barreca: Bass & Noises
Cajo: Drums
Claudio Ferreri: Organ, Piano & Keyboards
Alessio “Fuzz” Caorsi: Lead Guitar
Dorian Deminstrel: Lead & Backing Vocals, Acoustic Guitar
Carlo “Zerothehero” Barreca: Bass & Noises
Cajo: Drums
Claudio Ferreri: Organ, Piano & Keyboards
Alessio “Fuzz” Caorsi: Lead Guitar
Sul palco sono in cinque… il video a seguire
sarà esplicativo.
Ho utilizzato l’inglese rispettando, almeno
credo, il pensiero della band, che in quella lingua si esprime, e non potrebbe
essere altrimenti se si prova a dare una collocazione più ampia alla loro
musica, un rock psichedelico che sfocia nel prog per effetto della grande
libertà espressiva, con sfumature che riportano ai Doors e a rivoli del Canterbury sound, e l’impressione è
quella che una serata in piena libertà potrebbe condurre a performance interminabile, sulla scia di Jerry Garcia e soci.
Presentano tutto il nuovo “The Key of the Garden”, fatto di inediti, ma con due innesti
“nobili”, cover abbastanza atipiche, ma di forte impatto: “See Emily Play” (dei Pink Floyd) e “The Weaver’s Answer” (dei
Family).
Questa la scaletta di serata, seppur
“mutilata”:
Sound potente, grande coesione e un’alchimia
che si realizza grazie anche al “naturale” movimento da palco del frontman
Dorian Deminstrel.
Una buona acustica e un gran lavoro del service
hanno permesso di godere a pieno un set notevole.
Ecco qualche testimonianza, in attesa di un
commento più approfondito del disco:
Un pò di sosta alla fine del primo
step, con la possibilità di chiacchierare con altri musicisti presenti in
platea, come Nico Di Palo e Enrico Casagni, quest’ultimo tra i
fondatori delle Nuova Idea.
La ripresa vede un siparietto
condotto da Carlo Barbero che mette in primo piano un Paolo Siani molto
emozionato, che elenca i compagni di viaggio che si succederanno nell’arco
della serata, alcuni dei quali presenti nell’album appena uscito, ‘’The Leprechaun’s pot of gold’’, che
chiude la trilogia iniziata nel 2010 con “Castles,
wings, stories and dreams” e proseguita nel 2016 con “Faces
with no traces”.
La Paolo Siani ft NUOVA IDEA si è
presentata on stage con Giorgio Usai
all’organo, Roberto Tiranti al basso
e voce, Marco Zoccheddu alla
chitarra elettrica e tastiere, Martin
Grice al sax e flauto, Nik Carraro
alla chitarra elettrica, Paolo Tognazzi
alla tastiere e il giovane vocalist Anthony
Brosco, arrivato appositamente dall’Inghilterra per partecipare al primo
atto del nuovo percorso. Naturalmente alla batteria c'è Paolo
Siani, motore ritmico ma non solo, vista la titolarità del
progetto.
Dai nomi elencati si evince come
il mix anagrafico si sia trasformato sul palco in bridge tra un passato
glorioso e incancellabile e il futuro, un orizzonte che, seppur aggiornato, non
può prescindere dalla storia.
Questa la scaletta presentata…
Brani del nuovo disco e pezzi più
datati che hanno visto una continua alternanza on stage dei musicisti,
necessaria per produrre le varianti del caso, come il vecchio blues del 1970
dei Quatermass (“Post War Saturday Echo”,
con Zoccheddu particolarmente ispirato alla tastiera), o un medley acustico -
che ha visto Usai alla chitarra -, passando per il riff chitarristico incalzante
de “La mia scelta”, con buon respiro per
tracce caratteristiche e socialmente significative come “Cluster Bombs”.
Per lo spazio di un brano,
ripetuto anche come bis, Anthony Brosco “ruba” il ruolo di frontman a Tiranti
(la cui voce appare sempre più efficace…) e raccoglie consensi con il brano “Standing Alone”.
I giovani appaiono bene inseriti
mentre i “veci” dimostrano energia invariata e voglia di progettare, il che fa
ben sperare, e al di là del nuovo album, che mi ripropongo di ascoltare con
calma, ciò che contava era sentir pulsare il sound della “nuova”… Nuova Idea,
che passa per l’attuale filosofia musicale di Paolo Siani arricchita dalla
collaborazione di un pugno di amici talentuosi, professionisti, che al Teatro
Carignano hanno permesso ai presenti di assistere ad un viaggio nel tempo, un
tempo che sembra non avere limiti precisi e ci permette di sognare ancora.