lunedì 24 marzo 2014

Phoenix Again-Look Out


Meno di un anno fa ho scoperto la musica dei Phoenix Again, band bresciana di assoluto spessore. Nell’occasione entrai in contatto con un mondo carico di significati, non solo musicali: sentimenti di dolore legati ad una dipartita prematura, il senso della famiglia, l’amicizia, tutte cose di valore assoluto che l’obiettivo comune, in questo caso la musica, cementifica. In quei giorni descrissi l’album ThreeFour, che trova buona continuità in questa nuovissima uscita, Look Out, che ha ai miei occhi un  compito preciso, quello di chiudere un cerchio, ricordando il passato, ma al contempo volgere decisamente lo sguardo al futuro: questo è un po’ il ruolo delle situazioni vissute e assimilate, quello di agevolare il percorso a venire, equilibrando sentimenti e razionalità.
La storia dei Phoenix Again ha una sorta di spartiacque che è rappresentato dalla tragica scomparsa di Claudio Lorandi, uno dei fondatori del gruppo, bridge tra i due dischi e costante presenza sul palco, attraverso la chitarra - e la voce registrata - che è possibile vedere nelle immagini di repertorio a fine post.
Se ThreeFour era una sorta di commemorazione di Claudio, nel momento del ritorno alla musica dopo lo shock, Look Out, nonostante recuperi anch’esso tracce del passato, fornisce un’immagine decisa del presente e del suo potenziale, quello di un ensemble anagraficamente in piena compensazione tra anni ’80 e giorni nostri, che da l’impressione di etre en train di preparare con chiarezza il futuro. E ancora una volta mi viene da chiedere: “… ma dove vi eravate nascosti!?”.
Otto sezioni che presentano differenti aspetti dei P.A., e nel corso dell’intervista a seguire emerge come nell’album si attivino predisposizioni e angolazioni diverse, con la convivenza tra improvvisazione e precisione compositiva.
Il disco è prettamente strumentale, perché … la musica parla più di un universo di parole, ma è presente un unico e significativo brano cantato, Invisible Shame, ultimo reperto non ancora mostrato rappresentante la voce di Claudio, e basta un solo ascolto per comprendere come anche dal punto di vista vocale la perdita sia stata significativa: il mondo della musica è saturo di voci inappuntabili dal punto di vista tecnico estensivo, ma è caso raro trovare il timbro caratterizzante di Caludio Lorandi: ascoltare per credere.
La musica dei Phoenix Again è “totale”, qualunque sia il sentiero espressivo intrapreso, che come ho già sottolineato oscilla tra la libertà e la precisione da “studio”, e così Look Out propone alcune lunghe composizioni - secondo la tradizione progressiva - che non profumano dell’autoreferenzialità tipica di chi sa di essere capace e abusa nel mostrarlo, situazione frequente quando si crede di poter dare continuità a certa perfezione creativa tipica degli anni’70 mettendo in campo la sola tecnica, seppur a volte sia questa considerevole. Le atmosfere e i tappeti armonici che sembrano il DNA dei P.A. permettono di creare un sound che si è in difficoltà nel comparare - cosa che tutti amiamo fare - e credo che l’originalità sia un vero valore in un campo dove da secoli si gira attorno ad un pugno di note, spesso faticando.
Un piccolo gioiello atemporale è rappresentato dalla chiusura dell’album, Dance Of Three Clowns, dove emerge il lato più “classico” di una band che, me lo sento nell’intimo, darà grosse soddisfazioni agli appassionati del genere.
Presto dal vivo, per mostrare a tutti Look Out e chi l’ha generato!


L’INTERVISTA

Partiamo dalla fine, ovvero dall’ultima domanda che vi posi un anno fa riguardante i programmi futuri, quesito a cui rispondeste ipotizzando l’uscita di un nuovo album e sperando nel moltiplicarsi degli eventi live: come sono andati gli ultimi mesi di lavoro musicale?

Ci siamo concentrati innanzitutto sulla realizzazione del nuovo album “Look out”; per quanto riguarda i concerti, ne abbiamo fatti alcuni in versione acustica e uno a Cusano Milanino in elettrico. Siamo stati ospiti in diretta online di alcune radio estere (Grecia e Francia)dove mentre trasmettevano l’album “Threefour”, commentavamo e rispondevamo alle domande degli ascoltatori.

Look Out” nasce a quattro anni dal precedente “ThreeFour”: esiste continuità tra i due album?

 

Diciamo che la continuità c’è, i brani presenti nei due album sono stati scritti dal 1982 al 1990; bisogna specificare che “Threefour”è nato per commemorare Claudio, usando delle parti registrate, suonate da lui, quindi i brani erano una scelta obbligata (le uniche tracce negli archivi Phoenix di Claudio), mentre per “Look out” i brani sono stati scelti da noi ritenendoli adatti a formare un album completo che facesse sentire un po’ tutte le nostre varie sonorità; in “Invisible shame” abbiamo recuperato la voce di Claudio e volevamo far sentire anche le sue qualità vocali… era l’ultimo reperto rimastoci.

 

Come raccontereste Look Out”? Qual è la sua anima?

 

Look out” è un lavoro che nasce da varie idee dei componenti e da varie improvvisazioni poi strutturate, due anime nello stesso disco, l’anima libera nell’improvvisazione (“Look out” e “Winter”) e una più studiata nel componimento (“Adso da Melk” e “Oigres”).

 

L’album precedente si può considerare realizzato nel ricordo di Claudio e conteneva idee e creazioni che risalivano alle origini: si può dire che “Look Out” sia il primo step di un nuovo percorso, che non dimentica, ma è rivolto al futuro?

 

Sicuramente sì, anche se viene dal passato è indirizzato al futuro, e noi stiamo già pensando al prossimo album.

 

Continua a funzionare bene la dinamica di squadra basata sull’interazione tra elementi della stessa famiglia?

 

Direi che l’ingresso nel gruppo dei tre giovani ha portato nuove energie ed entusiasmo, l’affiatamento tra di noi è sempre più intenso e positivo.

 

Come pubblicizzerete questo nuovo lavoro?

 

Sarà in vendita online, in alcuni siti che ci hanno già supportato in passato, e saremo ospiti in alcune radio italiane e straniere. Il 23 maggio iniziamo con il “Look out tour”, suoneremo all’Auditorium G. Gaber di Castelmella (BS) ore 21,00 con la partecipazione di Aldo Tagliapietra (ex Le Orme) che accompagneremo anche in alcuni successi de “Le Orme”; siamo poi in contatto per prossimi concerti e ovviamente attendiamo inviti da organizzatori di festival e eventi. 


Immagini di repertorio...




Track Llist

Also da Melk
Oigres
Look Out
Summer
The Endless Battle
Invisible Shame
Winter
Dance Of Three Clowns

INFO

LINE UP

Antonio Lorandi: basso elettrico e acustico
Sergio Lorandi: chitarre elettriche e acustiche
Silvano Silva: batteria e percussioni
Andrea Piccinelli: tastiere e violoncello
Marco Lorandi: chitarre elettriche e acustiche
Giorgio Lorandi: percussioni