Neil Perceval Young nasce a Toronto il 12
novembre 1945.
Si trasferisce a metà degli anni
sessanta a Los Angeles dove forma con Stephen
Stills i Buffalo Springfield, destinati a
diventare uno dei gruppi di punta della scena folk-rock californiana. Tra le
canzoni da lui scritte per il gruppo, è da ricordare la classica “Mr. Soul”.
Young lascia i Buffalo
Springfield per realizzare il suo primo album solista a inizio del 1969 (Neil Young). Lo stesso anno recluta dal
gruppo The Rockets il chitarrista Danny Whitten, il bassista Billy Talbot e il
batterista Ralph Molina ribattezandoli Crazy
Horse, e con questa formazione realizza il suo secondo lavoro solista: Everybody Knows This Is Nowhere.
Dopo essersi unito al trio Crosby, Stills & Nash negli album Déjà Vu e Four
Way Street (dal vivo), e aver
fatto uscire un terzo disco solista (After the Gold Rush), raggiunge
infine la testa delle classifiche di vendita americane con l’album Harvest e il singolo Heart of Gold nel 1972.
A questo periodo di successo
commerciale fa seguito un periodo di crisi e depressione, dovuto anche alle
morti per overdose del chitarrista dei Crazy Horse, Danny Whitten, e di Bruce
Barry, un roadie del suo entourage cui sarà dedicata Tonight’s the Night. Questa
crisi si ripercuote nella musica che Neil Young registra in quegli anni e
soprattutto nell’atmosfera e nei testi di album come Time Fades Away, Tonight’s the Night e On
the Beach. Questi albums, per tali motivi, furono al tempo degli insuccessi
commerciali nonché oggetto di aspre accuse da parte della critica, ma col
passare degli anni furono ampiamente rivalutati.
Nel 1976 registra l’album Long May You Run che lo vede riunito con il vecchio compagno
di avventura Stephen Stills.
Nel
1978 è in tour con lo spettacolo Rust
Never Sleeps, di nuovo accompagnato dai Crazy Horse. Da quello spettacolo
ha origine l’album omonimo, in cui Young si confronta con la filosofia punk in
auge.
Gli
anni ottanta rappresentano per il musicista canadese un periodo di
sperimentazione anti-commerciale. Nel 1980 il cantautore canadese registra Hawks & Doves, intriso di un country atipico,
rilassato nella prima parte ed invece straniante nella seconda. Re-ac-tor (1981) fa una virata a 180° e pur
rimanendo ancorato con l’uso della voce in territori quasi country sconfina
musicalmente in ambiti punk-metal (‘Shots’). Nello stesso anno abbandona
la sua vecchia casa discografica Reprise e firma un contratto per la Geffen
Records. La libertà artistica concessagli dalla nuova etichetta gli permette di
realizzare una serie di lavori che gli alienano sia il favore della critica che
quello dei vecchi fan, e lo vedono sperimentare su territori musicali
disparati, come la musica elettronica (“Trans” 1982 e “Landing on
Water” 1986), il rockabilly (“Everybody’s Rockin’ 1983), il country di Nashville (“Old
Ways” 1985), la new wave e il rhythm and blues (“This Note’s For You”
1989). Tali album crearono, vista la loro atipicità nei confronti della
produzione precedente di Young, degli attriti con la Geffen, che voleva lo
Young degli anni sessanta e settanta. Tali divergenze spinsero il cantautore
canadese a ritornare alla Reprise e con tale casa discografica, paradossalmente
nel 1989 riprende lo stile musicale a lui più usuale con l’album Freedom, trainato dal video del singolo Rockin’
in the Free World.
L’anno
successivo si riunisce con i Crazy Horse per la registrazione di Ragged Glory, per il cui tour
promozionale chiama ad aprire i suoi concerti il gruppo di rock d’avanguardia
Sonic Youth, fatto che gli assicura una buona popolarità anche nei circuiti del
rock alternativo dei primi anni novanta. In questo contesto esce l’album “Arc / Weld” (1991), considerato da diversi
critici uno dei migliori album dal vivo della storia del rock.
Ormai
considerato una sorta di “padrino” della scena grunge, Young opta per un
ritorno alle atmosfere acustiche del suo best-seller Harvest con l’album Harvest Moon nel 1992. Nel 1994 il suo legame con
il grunge viene ribadito da Sleeps
With Angels, album dedicato alla memoria di Kurt Cobain e dalla collaborazione con i Pearl Jam, che sfocia nella
pubblicazione di Mirror Ball (1995).
La
seconda metà del decennio lo vede collaborare ancora con i Crazy Horse
nell’abum Broken Arrow (1996) e con i compagni di un tempo
Crosby, Stills & Nash. Nel 1997 viene realizzato il live Year of the Horse e un film-documentario omonimo sul suo
tour con i Crazy Horse, diretto da Jim Jarmusch. Per il regista, due anni prima
aveva scritto la sperimentale colonna sonora del suo film Dead Man OST.
Il
nuovo millennio inizia con l’abituale folk-rock in Silver & Gold (2000), nello stesso anno esce il live Road Rock Vol. 1, il primo
senza i Crazy Horse, supportato da una band di amici e parenti (chiamata
appunto Friends & Relatives). Dopo aver contribuito nel 2001 al
concerto “America: A Tribute To Heroes” con la cover “Imagine” di John
Lennon, prosegue poi con la dissertazione di Are
You Passionate? che vede la
collaborazione con Booker t & The MG’s.
Tra
i suoi progetti recenti il più ambizioso è sicuramente il lungo Greendale (2003), un concept-album sulla vita in
una piccola città americana di provincia. Nello stesso anno, in agosto, i fan
ricevono una gradita sorpresa, infatti dopo lunghe insistenze vengono
finalmente pubblicati e rimasterizzati in alta qualità sul supporto Cd quattro
album su sei mancanti (detti “missing six”)nella discografia che finora erano
(difficilmente) reperibli solo sul vinile. Essi sono: l’importante On
the Beach, American Stars ‘n Bars, Hawks & Doves e Re-ac-tor. Rimangono, ad oggi,
ancora su LP i soli Time Fades Away e
il trascurabile Journey
Through The Past.
Nel
2005 viene colpito da aneurisma cerebrale, ma questo non gli impedisce di
pubblicare un nuovo album, l’acustico Prairie
Wind. Nel 2006 esce l’album molto politicizzato Living With War. Quest’ultimo album è un urlo
rabbioso contro il presidente Bush, la sua politica e la guerra in Iraq. È
prevista a breve la pubblicazione, a scaglioni, dei suoi immensi archivi.
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