venerdì 2 agosto 2013

Ellepi-Lepiota Procera, il libro di Gianni Sapia




Poco più di un anno fa ha visto la luce il libro Ellepi-Lepiota Procera, di Gianni Sapia.
Conoscevo Gianni, superficialmente, da molto tempo, ma non avevo idea di come funzionasse il suo abbinamento tra idea e successiva trasposizione sulla carta. E non sapevo fosse appassionato di musica.
In qualche modo le nostre strade hanno trovato il crocicchio, un punto di incontro che per gli uomini di blues ha enorme significato, e che nel nostro caso significa semplicemente collaborare e condividere.
Con molta titubanza mi ha donato Ellepi, perché la riservatezza, la timidezza e una punta di pigrizia impediscono a Gianni di mettersi in vetrina.
Si scrive, si compone, si dipinge per se - se non è una professione - ma il passo successivo è quello di regalarsi al prossimo, con un pizzico di ambizione e narcisismo, ma certi di lavorare per le anime altrui. Ma questo mi appare come un grande scoglio quando penso a Gianni. Che dire… esistono abbondanti margini di miglioramento comportamentale!
Conosco poche persone che utilizzano la penna come lui, mischiando le passioni ai sentimenti, utilizzando un lessico a volte molto forte, ma che non risulta mai sgradevole.
Alla fine della lettura, con un po’ di preoccupazione, ho chiesto a Gianni se il racconto traesse spunto da sua vita vissuta, e la sua negazione mi ha confortato.
Un lettura da subito scorrevole, racconta di un incontro che provoca la descrizione di una storia antica, vissuta a puntate, mentre l’amore, quello vero, evolve.
La vicenda è quella di una band un tempo famosa, i Lepiota Procera, i cui componenti sono l’esatto spaccato dei “tragici” gruppi degli anni ’70, alla lunga decimati da una vita scellerata. Droga, sesso, alcool, problemi di ogni sorta e alla fine… la luce oltre il tunnel, con una colonna sonora di vero rock, capace di mischiare The Who a Lou Red, passando per Animals e Santana.
Ma dove sta la novità? Beh, l’epilogo drammatico è inaspettato, perché gli episodi si snodano come se il peggio fosse alle spalle, ma le conseguenze sono talmente dure da pesare sui reduci per tutta la vita.
E mentre una storia di amore prende consistenza gli errori del passato ci ricordano che non sempre tutto è concesso, che l’essere giovani non sempre è un alibi che può mettere a posto ogni cosa, ma capita che il conto da pagare, per gli sbagli ripetuti, sia un prezzo esagerato.
Amaro in bocca al termine di un book che vola nella lettura.
Mi fermo qui, per non svelare troppo, sperando di poter incuriosire il potenziale lettore.
Sono molte le persone che si inventano scrittori, fornendo anche dei bei compitini, compilati con la semplicità di un disinvolto studente delle medie, e che alla fine presentano una certa valenza per il contenuto e la documentazione.
Saper scrivere è altra cosa, è un dono di natura che niente ha a che vedere con la cultura scolastica, ma è la sintesi di svariate qualità che tutto sommato pochi eletti posseggono.
Gianni Sapia fa parte di questo gruppo di fortunati, carichi di talento descrittivo, ma con buone possibilità di rimanere nell’anonimato.
Non è necessario diventare famosi, forse, ma chi ha buone cartucce ha l’obbligo di utilizzarle… prima o poi qualcuno verrà colpito e a quel punto, trovarsi al posto giusto nel momento giusto potrà fare la differenza. E questo è il mio augurio per Gianni.