lunedì 8 gennaio 2018

Van Morrison – “Versatile"

Articolo già pubblicato su faremusic.it

Van Morrison – “Versatile"

Versatile è il 38esimo album di Van Morrison e segue l'uscita della fantastica collezione di cover blues “Roll with the Punches” che risale a soli tre mesi fa. Anche in questo caso parliamo di brani storici, ma l’impegno si focalizza sugli standard jazz americani, con l’aggiunta di sei inediti di buona qualità.
Storicamente questi esperimenti non hanno funzionato con altri artisti rock: Rod Stewart, Bob Dylan, Boz Scaggs… tutte prove contrastanti e soggette a convincenti critiche. Ma a Morrison l’operazione va molto meglio, e tutto ciò è dovuto alla sua esperienza musicale, una storia che lo ha visto riproporre nel tempo, per decenni, standard jazz che lo hanno… preparato a dovere per questo lavoro di fine 2017: “Versatile” non sarà un pilastro della sua discografia ma nemmeno una mera operazione commerciale.
Per l’occasione Morrison si circonda di un settetto che include sassofoni, trombone, tastiere, chitarra, basso e batteria. La maggior parte dei brani sono stati registrati nella sua Irlanda e, soprattutto il materiale canonico,  si trasforma in vera sfida interpretativa.
Curiosamente il disco si apre con un pezzo originale intitolato "Broken Record", che mostra le capacità indiscutibili della sua band, ma poco altro. Si riprende rapidamente con una bella lettura di "A Foggy Day", di Gershwin, in cui emerge una buona fluidità di fraseggio e una certa empatia rispetto al brano originale. La sua adorazione per Chet Baker è ben nota, quindi non sorprende il fatto che interpreti "Let's Get Lost". L’interpretazione in questo caso è disinvolta, e offre tocchi di R&B ispirati a Jimmy Rushing pur conservando una precisa identità musicale. Mentre il suo intervento su "Bye Bye Blackbird" appare troppo personalizzato, risulta al contrario estremamente elegante e riuscita "I Get a Kick Out of You",  di Cole Porter. "Makin 'Whoopee" contiene un bel disegno blues, ma la voce di Morrison risulta eccessivamente artefatta.
Tra i suoi brani due sono nuovi, la piacevole "Take It Easy Baby" e la contemplativa, quasi spirituale, "Affirmation", uno strumentale con Sir James Galway ospite al flauto; pescando poi dal suo catalogo Morrison riarrangia meravigliosamente “I Forgot That Love Existed", "Start All Over Again" e "Only a Dream".
Una chicca è rappresentata dal nuovo volto che Morrison riesce a fornire al brano tradizionale "Skye Boat Song", che fonde l'anima con lo swing celtico, con il sax contralto che funge da driver incontrastato. "I Left My Heart a San Francisco" non aggiunge nulla alle versioni conosciute di Tony Bennett e Frank Sinatra, mntre le riletture di "The Party's Over", "Unchained Melody" e "They Can’t Take That Away from Me" sono esempi impeccabili della modernità che Van Morrison è riuscito a donare a pezzi di storia del jazz.

Versatile” ha i suoi lati deboli anche se probabilmente piacerà molto ai fan di lunga data, ma occorre sottolineare come Morrison si lasci avvolgere, brano dopo brano, da trame particolari, brani cantati come se fossero stati scritti da lui, con pieno coinvolgimento e convincimento, che alla fine diventa contagioso.

Un album che va a completare un curriculum invidiabile senza dare l’impressione di essere una forzatura, anzi, dando l’idea di  un contributo reale di modernità a standard jazz che spesso appaiono immutabili e intoccabili.



TRACKLIST

1. ‘Broken Record’ (Van Morrison)
2. ‘A Foggy Day’ (George Gershwin and Ira Gershwin)
3. ‘Let’s Get Lost’ (Frank Loesser and Jimmy McHugh)
4. ‘Bye Bye Blackbird’ (Ray Henderson and Mort Dixon)
5. ‘Skye Boat Song’ (Traditional. Arranged by Van Morrison)
6. ‘Take It Easy Baby’ (Van Morrison)
7. ‘Makin’ Whoopee’ (Walter Donaldson and Gus Kahn)
8. I Get a Kick Out of You (Cole Porter)
9. ‘I Forgot That Love Existed’ (Van Morrison)
10. ‘Unchained Melody’ (Alex North and Hy Zaret)
11. ‘Start All Over Again’ (Van Morrison)
12. ‘Only A Dream’ (Van Morrison)
13. ‘Affirmation’ featuring Sir James Galway (Van Morrison)
14. ‘The Party’s Over’ (Betty Comden, Adolph Green and Jule Styne)
15. ‘I Left My Heart in San Francisco’ (George Cory and Douglass Cross)
16. ‘They Can’t Take That Away from Me’ (George Gershwin and Ira Gershwin)