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Van Morrison – “Versatile"
“Versatile” è il 38esimo album di
Van Morrison e segue l'uscita della
fantastica collezione di cover blues “Roll
with the Punches” che risale a soli tre mesi fa. Anche in questo caso
parliamo di brani storici, ma l’impegno si focalizza sugli standard jazz americani,
con l’aggiunta di sei inediti di buona qualità.
Storicamente questi esperimenti non hanno funzionato con altri
artisti rock: Rod Stewart, Bob Dylan, Boz Scaggs… tutte prove contrastanti e
soggette a convincenti critiche. Ma a Morrison l’operazione va molto meglio, e tutto
ciò è dovuto alla sua esperienza musicale, una storia che lo ha visto
riproporre nel tempo, per decenni, standard jazz che lo hanno… preparato a
dovere per questo lavoro di fine 2017: “Versatile”
non sarà un pilastro della sua discografia ma nemmeno una mera operazione
commerciale.
Per l’occasione Morrison si circonda di un settetto che include
sassofoni, trombone, tastiere, chitarra, basso e batteria. La maggior parte dei
brani sono stati registrati nella sua Irlanda e, soprattutto il materiale
canonico, si trasforma in vera sfida
interpretativa.
Curiosamente il disco si apre con un pezzo originale intitolato
"Broken Record", che mostra
le capacità indiscutibili della sua band, ma poco altro. Si riprende
rapidamente con una bella lettura di "A
Foggy Day", di Gershwin, in cui emerge una buona fluidità di fraseggio
e una certa empatia rispetto al brano originale. La sua adorazione per Chet Baker
è ben nota, quindi non sorprende il fatto che interpreti "Let's Get Lost". L’interpretazione in
questo caso è disinvolta, e offre tocchi di R&B ispirati a Jimmy Rushing
pur conservando una precisa identità musicale. Mentre il suo intervento su
"Bye Bye Blackbird" appare
troppo personalizzato, risulta al contrario estremamente elegante e riuscita
"I Get a Kick Out of You", di Cole Porter. "Makin 'Whoopee" contiene un bel disegno blues, ma la voce di
Morrison risulta eccessivamente artefatta.
Tra i suoi brani due sono nuovi, la piacevole "Take It Easy Baby" e la
contemplativa, quasi spirituale, "Affirmation",
uno strumentale con Sir James Galway ospite al flauto; pescando poi dal suo
catalogo Morrison riarrangia meravigliosamente “I Forgot That Love Existed", "Start All Over Again" e "Only a Dream".
Una chicca è rappresentata dal nuovo volto che
Morrison riesce a fornire al brano tradizionale "Skye Boat Song", che fonde l'anima con lo swing celtico, con il sax contralto che funge da driver incontrastato.
"I Left My Heart a San Francisco"
non aggiunge nulla alle versioni conosciute
di Tony Bennett e Frank Sinatra, mntre
le riletture di "The Party's
Over", "Unchained Melody" e "They Can’t Take That Away from Me" sono
esempi impeccabili della modernità che
Van Morrison è riuscito a donare a pezzi di storia del jazz.
“Versatile”
ha i suoi lati deboli anche se probabilmente piacerà molto ai fan di lunga
data, ma occorre sottolineare come Morrison si lasci avvolgere, brano dopo
brano, da trame particolari, brani cantati come se fossero stati scritti da
lui, con pieno coinvolgimento e convincimento, che alla fine diventa
contagioso.
Un album che va a completare un
curriculum invidiabile senza dare l’impressione di essere una forzatura, anzi,
dando l’idea di un contributo reale di
modernità a standard jazz che spesso appaiono immutabili e intoccabili.
TRACKLIST
1. ‘Broken
Record’ (Van Morrison)
2. ‘A Foggy Day’ (George Gershwin and Ira Gershwin)
3. ‘Let’s Get Lost’ (Frank Loesser and Jimmy McHugh)
4. ‘Bye Bye Blackbird’ (Ray Henderson and Mort Dixon)
5. ‘Skye Boat Song’ (Traditional. Arranged by Van Morrison)
6. ‘Take It Easy Baby’ (Van Morrison)
7. ‘Makin’ Whoopee’ (Walter Donaldson and Gus Kahn)
8. I Get a Kick Out of You (Cole Porter)
9. ‘I Forgot That Love Existed’ (Van Morrison)
10. ‘Unchained Melody’ (Alex North and Hy Zaret)
11. ‘Start All Over Again’ (Van Morrison)
12. ‘Only A Dream’ (Van Morrison)
13. ‘Affirmation’ featuring Sir James Galway (Van Morrison)
14. ‘The Party’s Over’ (Betty Comden, Adolph Green and Jule Styne)
15. ‘I Left My Heart in San Francisco’ (George Cory and Douglass Cross)
16. ‘They Can’t Take That Away from Me’ (George Gershwin and Ira
Gershwin)