domenica 23 aprile 2017

Semiramis in concerto a Genova: il racconto della serata




Evento unico quello del 22 aprile a La Claque di Genova, luogo deputato per il ritorno alle scene dei seminali Semiramis, band storica, degna rappresentante  del prog italiano, con l’unico… demerito, quello di aver realizzato un solo album, “Dedicato a Frazz”… roba da collezionisti!
L'organizzazione, come spesso accade, è della Black Widow Records.
La serata è dedicata alla riproposizione dell’intero album, ma la presentazione finale di un nuovo brano fa presupporre che sia in lavorazione un secondo capitolo, a distanza di 44 anni, e che quindi la reunion non sia solo fatto episodico e simbolico ma l’inizio di un nuovo progetto.
A chiudere il cerchio del mio ragionamento/speranza l’annunciato tour in Giappone di prossima realizzazione, assieme ai Delirium.

A preparare l’ambiente ci pensa l’ensemble AcusticA, un quartetto talentuoso capitanato dal “Maestro” Gianni Martini - chitarrista -, di cui fa parte la cantante Chiara Micheli, Matteo Santagata - chitarra acustica e voce - e Giovanni Acquilino, flauto e voce.



Il progetto dovrebbe essere in embrione, ma ciò che hanno proposto - un mix acustico di musica “importante” degli anni ’70 - ha fornito il giusto profumo all'apertura, una performance piacevole, sia per la scelta dei brani che per la capacità di donare un volto delicato a brani decisamente elettrici, come “Light My Fire” dei Doors.
Il loro è un viaggio di una trentina di minuti che tocca la musica d’oltremanica, quella dei Beatles e degli Stones, ma soprattutto quella dei Traffic, come dimostra il filmato che propongo a seguire.

Aspettiamo nuove notizie dagli AcusticA


In attesa del gruppo clou, lo scambio di battute tra i presenti delinea più o meno lo stesso pensiero: curiosità di ascoltare dal vivo una band mai vista, e voglia di testare la tenuta di una musica creata tantissimo tempo fa, “ripassata” nella settimana di avvicinamento al concerto, tanto per rinfrescare la memoria.

I Semiramis presentano tre degli elementi originali: Giampiero Artegiani - nell’occasione narratore e chitarra -, Maurizio Zarillo alle tastiere e Paolo Faenza alla batteria… nomi noti nel circuito musicale!
La formazione, in origine formata da cinque elementi (Michele Zarillo alla voce e chitarra e il bassista Marcello Reddavide), vede ora l’aggiunta di Rino Amato alle tastiere, Ivo Mileto al basso, Vito Ardito alla voce e chitarra 12 corde e il giovane chitarrista elettrico Antonio Trapani.

Dopo la completa presentazione di Artegiani, che riporta al passato e arriva sino ai giorni nostri, va in scena l’intero album (da ricordare l’incredibile copertina realizzata dall’inglese Gordon Faggetter), Dedicato a Frazz (Frazz è l’acronimo dei cognomi dei membri originali della band), un concept in cui si racconta la lotta tra la vita reale e la finzione che tormenta il protagonista della storia, un doppio volto che appare tuttora attualissimo nella sua simbolicità.



Sotto la guida di Artegiani, che detta i tempi come un maestro d’orchestra, emerge tutta la forza della musica dei Semiramis, probabilmente molto più possente e integrata rispetto a quanto avveniva nei live dei seventies, perché la maturità e la tecnologia hanno, ovviamente, peso rilevante. Non si può parlare di enorme esperienza nel caso di Trapani per un semplice fatto anagrafico, ma da quello che ha mostrato sul palco, dal gusto e dalla competenza dimostrata sulla sua Gibson SG, dal contenimento dell’esuberanza giovanile a vantaggio del gioco di squadra, direi che è un perfetto pezzo di un mosaico esaltante.
Sì, esaltante è un aggettivo tra i più gettonati nel post concerto, una performance davvero oltre ogni aspettativa, con il racconto disegnato non solo da musica e parole, ma anche da luci, colori e azioni - il clown impiccato che compare sul palco ne è un esempio -, il tutto corroborato da un sound che colpisce, costituito da ingredienti perfetti, da un fraseggio tastierstico pregevole, da una sezione ritmica in grande evidenza, da una voce sempre puntuale e particolarmente adatta alla proposta.

Si arriva alla fine e, come annunciato da Artegiani, i Semiramis preparano l’antipasto per il futuro album, un brano che, non solo a mio giudizio, è arrivato immediatamente al pubblico, cosa non semplice quando si parla di costruzioni prog.

Riflettendo e commentando a posteriori, una delle cose più sorprendenti, relativamente a quanto realizzato in quel lontano 1973, è il fatto che un album così… efficace, sia stato concepito da minorenni! Sul palco del La Claque i sedicenni non erano contemplati ma la loro musica è rimasta, intatta, più bella che mai…

La realizzazione del futuro DVD, testimonianza della serata, sarà utile per gli amanti del prog, non presenti nell’occasione.