Evento unico quello del 22 aprile a La Claque di Genova, luogo deputato per il ritorno alle scene dei seminali Semiramis, band storica, degna rappresentante del prog italiano, con l’unico… demerito, quello di aver realizzato un solo album, “Dedicato a Frazz”… roba da collezionisti!
L'organizzazione, come spesso accade, è della Black Widow Records.
La serata è dedicata alla
riproposizione dell’intero album, ma la presentazione finale di un nuovo brano
fa presupporre che sia in lavorazione un secondo capitolo, a distanza di 44
anni, e che quindi la reunion non sia solo fatto episodico e simbolico ma l’inizio
di un nuovo progetto.
A chiudere il cerchio del mio
ragionamento/speranza l’annunciato tour in Giappone di prossima realizzazione,
assieme ai Delirium.
A preparare l’ambiente ci pensa l’ensemble
AcusticA,
un quartetto talentuoso capitanato dal “Maestro” Gianni Martini - chitarrista -, di cui fa parte la cantante Chiara Micheli, Matteo Santagata - chitarra acustica e voce - e Giovanni Acquilino, flauto e voce.
Il progetto dovrebbe essere in
embrione, ma ciò che hanno proposto - un mix acustico di musica “importante”
degli anni ’70 - ha fornito il giusto profumo all'apertura, una performance
piacevole, sia per la scelta dei brani che per la capacità di donare un volto delicato
a brani decisamente elettrici, come “Light
My Fire” dei Doors.
Il loro è un viaggio di una
trentina di minuti che tocca la musica d’oltremanica, quella dei
Beatles e degli Stones, ma soprattutto quella dei Traffic, come dimostra il
filmato che propongo a seguire.
Aspettiamo nuove notizie dagli AcusticA…
In attesa del gruppo clou, lo
scambio di battute tra i presenti delinea più o meno lo stesso pensiero:
curiosità di ascoltare dal vivo una band mai vista, e voglia di testare la tenuta
di una musica creata tantissimo tempo fa, “ripassata” nella settimana di
avvicinamento al concerto, tanto per rinfrescare la memoria.
I Semiramis presentano tre degli elementi originali: Giampiero Artegiani - nell’occasione
narratore e chitarra -, Maurizio Zarillo
alle tastiere e Paolo Faenza alla
batteria… nomi noti nel circuito musicale!
La formazione, in origine formata
da cinque elementi (Michele Zarillo
alla voce e chitarra e il bassista Marcello
Reddavide), vede ora l’aggiunta di Rino
Amato alle tastiere, Ivo Mileto
al basso, Vito Ardito alla voce e
chitarra 12 corde e il giovane chitarrista elettrico Antonio Trapani.
Dopo la completa presentazione di Artegiani,
che riporta al passato e arriva sino ai giorni nostri, va in scena l’intero
album (da ricordare l’incredibile copertina realizzata dall’inglese Gordon
Faggetter), Dedicato a Frazz (Frazz è
l’acronimo dei cognomi dei membri originali della band), un concept in cui si
racconta la lotta tra la vita reale e la finzione che tormenta il protagonista
della storia, un doppio volto che appare tuttora attualissimo nella sua
simbolicità.
Sotto la guida di Artegiani, che detta
i tempi come un maestro d’orchestra, emerge tutta la forza della musica dei Semiramis, probabilmente molto più
possente e integrata rispetto a quanto avveniva nei live dei seventies, perché la
maturità e la tecnologia hanno, ovviamente, peso rilevante. Non si può parlare
di enorme esperienza nel caso di Trapani per un semplice fatto anagrafico, ma
da quello che ha mostrato sul palco, dal gusto e dalla competenza dimostrata
sulla sua Gibson SG, dal contenimento dell’esuberanza giovanile a vantaggio del
gioco di squadra, direi che è un perfetto pezzo di un mosaico esaltante.
Sì, esaltante è un aggettivo tra i
più gettonati nel post concerto, una performance davvero oltre ogni
aspettativa, con il racconto disegnato non solo da musica e parole, ma anche da
luci, colori e azioni - il clown impiccato che compare sul palco ne è un
esempio -, il tutto corroborato da un sound che colpisce, costituito da
ingredienti perfetti, da un fraseggio tastierstico pregevole, da una sezione
ritmica in grande evidenza, da una voce sempre puntuale e particolarmente
adatta alla proposta.
Si arriva alla fine e, come annunciato da Artegiani, i Semiramis preparano l’antipasto per il futuro album, un brano che, non solo a mio giudizio, è arrivato immediatamente al pubblico, cosa non semplice quando si parla di costruzioni prog.
Si arriva alla fine e, come annunciato da Artegiani, i Semiramis preparano l’antipasto per il futuro album, un brano che, non solo a mio giudizio, è arrivato immediatamente al pubblico, cosa non semplice quando si parla di costruzioni prog.
Riflettendo e commentando a
posteriori, una delle cose più sorprendenti, relativamente a quanto realizzato
in quel lontano 1973, è il fatto che un album così… efficace, sia stato concepito
da minorenni! Sul palco del La Claque i sedicenni non erano contemplati ma la
loro musica è rimasta, intatta, più bella che mai…
La realizzazione del futuro DVD,
testimonianza della serata, sarà utile per gli amanti del prog, non presenti
nell’occasione.