I momenti più gratificanti del quotidiano, nell’ambito delle mie passioni, risiedono nella possibilità di condividere la mia esperienza, le mie attività ed attimi intensi che, grazie alla musica, assumono spesso la dimensione della perfezione, uno stretto legame tra il mondo dei suoni e gli accadimenti personali che, proprio grazie a particolari melodie, ritmi e liriche, diventano tracce indelebili del percorso personale: la musica è memoria!
Mi pare contraddittorio esaltare l’elemento musicale come
fondamentale aspetto culturale e poi bandire dalla scuola superiore la materia,
salvo gli indirizzi specialistici.
Ho guardato perciò con grande interesse e soddisfazione la “Settimana delle Eccellenze” organizzata
al “Ferraris Pancaldo” di Savona, nata per arricchire il bagaglio
culturale degli studenti. Non solo musica quindi, ma cura di particolari tratti
sociali, che vanno dall’azzardopatia alla sismologia, sino ad arrivare agli
aspetti giuridici che regolano il nostro ordinamento:
Nell’occasione ho avuto il privilegio di passare alcune ore con
studenti di diversa età e genere, e ho provato ad interagire con loro, cercando
di accorciare le enormi distanze generazionali che separavano il docente dai
discenti.
Occorre considerare che la musica può essere un veicolo
per arrivare a toccare altri aspetti fondamentali e utili nel proseguimento
degli studi e più in generale nella vita.
Può capitare infatti che dall’ascolto di un brano nasca l’occasione
di esprimersi, di lasciarsi andare, di provare a raccontare al “pubblico”
presente i sentimenti provati, di mettersi in gioco sfidando la frustrazione che
nasce sempre in queste occasioni, di testare i benefici del lavoro di squadra,
di conoscere sonorità antiche/nuove spingendosi magari sulla via dell’approfondimento
di un mondo sconosciuto… di comprendere altri aspetti legati alla necessità di
relazionarsi e comunicare nella maniera più efficace possibile.
Ancora una volta ho avuto dimostrazione che i nostri giovani
hanno solo bisogno di sollecitazioni e poi sono pronti a stupirci. Certo, tra i
cinquanta presenti ci sarà stato qualcuno che ha sopportato a fatica le tre ore
passate assieme, ma l’immagine globale che ho avuto mi ha gratificato.
Coadiuvato da Fabio
Biale, musicista di grande qualità, nell’occasione in veste di docente
scolastico, ho proposto l’ascolto di un brano storico, “The Great
Gig In The Sky”, tratto da “The Dark Side Of The Moon”, album
epico dei Pink Floyd.
Lo start al brano è però stato preceduto da una storia
romanzata (di Max Pacini) che lega Clare
Torry - la voce - alle tortuose vicende legate al giorno della
registrazione, nel 1973, e a quelle conseguenti, di certo toccanti.
E’ il racconto dei sentimenti di una giovane in un momento
topico della sua esistenza e delle delusioni conseguenti all’apparente
insensibilità di un mondo che ti sfrutta e poi ti mette all’angolo, una
metafora della vita che, miscelata alla forza del brano e alla voce cristallina
di Torry - unitamente alla visione del prisma di copertina, con le varie
sfaccettature - produce generalmente scossoni negli animi più sensibili.
Questo è il brano:
Alcuni dei ragazzi presenti hanno accettato senza titubanza
di esporsi e raccontare, singolarmente, l’esperienza da ascolto.
Ognuno, a modo suo, ha esposto con moderata disinvoltura i
propri concetti e stati d’animo: anche la timidezza eventuale va affrontata,
combattuta e vinta.
E’ nata a questo punto la seconda fase, con gli stessi
elementi a disposizione, ma il lavoro singolo si è trasformato in obiettivo del
team, un gruppo formato dagli stessi quattro ragazzi (Riccardo, Katerina, Davide
e… mi perdonerà il quarto ragazzo di cui
non ricordo il nome!).
Il Goal? Provare a descrivere a parole il pezzo ascoltato,
cercando di farlo comprendere, incuriosendolo, un ipotetico ascoltatore
occasionale.
Il lavoro di gruppo ha dato, come sempre accade, un risultato
superiore al lavoro dei singoli, e a seguire riporto l’audio del commento che
ho registrato:
Davvero bravi, ma non avevo dubbi, così come non ho tentennamenti
sul fatto che un tipo di impostazione del genere possa diventare elemento
didattico trasversale.
Le ore passano in fretta e lo spazio richiama nuova materia,
ma c’è un’aula di Fisica a disposizione, e resta quindi un’ora per parlare di
Genesis, Yes, ELP, vinili, storie misteriose… il tempo vola, ma non è stato
buttato al vento… almeno non per me!