Roma, Chiesa di S.
Paolo Entro le Mura, scatto di Massimo Renzi
Pochi giorni fa, in questo spazio, proponevo un’immagine precisa del progetto “Spirituality”, dettagliata grazie all’intervento di uno dei due protagonisti, Juri Camisasca, che saziava la mia curiosità rispondendo ad alcune domande:
Il secondo attore è Rosario Di Bella, a cui ho posto le
stesse esatte domande, e la ovvia concordanza di idee non impedisce di
ampliare il quadro, non solo sul progetto specifico, ma soprattutto sul
significato assoluto della musica, rapportato al momento contingente, decisamente negativo.
E’ imminente un nuovo incontro live, previsto per il 14 febbraio a Giarre…
E’ imminente un nuovo incontro live, previsto per il 14 febbraio a Giarre…
L’INTERVISTA
Vorrei partire dalla
sicura sintonia esistente tra Juri Camisasca e Rosario Di Bella: come e in
quale occasione nasce la vostra collaborazione?
Stavo lavorando ad
un disco concept sugli Arcangeli e pensavo di condividere il progetto con un
artista che avesse una particolare sensibilità riguardo a certi argomenti. Con
Juri ci conosciamo da tempo e mi sembrava la persona più giusta come compagno
di viaggio. Gli ho parlato dell’idea di mettere insieme le mie e le sue canzoni
in un concerto in cui i nostri percorsi potessero trovare una complementarità:
e così è nato Spirituality.
Il progetto “Spirituality” è quindi Il culmine del
vostro connubio, un album di fresca uscita: possibile raccontarne l’anima,
l’idea basica, il messaggio?
Spirituality è un progetto di musiche e canzoni in cui generi e mondi
musicali apparentemente lontani s’incontrano per abbracciare melodie senza
tempo, capaci di accogliere parole che affrontano tematiche spirituali e di
ricerca interiore. È una musica che mi auguro faccia bene a chi l’ascolta.
Che cosa contiene il
disco dal punto di vista meramente musicale? Possibile ricondurlo a caselle di
genere conosciute?
Dal punto di vista
strutturale le canzoni possono essere situate in qualche regione dello
"spiritual pop". Sonorità etniche, orientaleggianti, ma anche
classiche sono innestate in una strumentazione prevalentemente elettronica.
Parlare di
spiritualità, in questi giorni oscuri, sembra da un lato utopistico e
dall’altro l’unica via per trovare un po’ di pace, e per indicare una possibile
via verso il cambiamento: avresti mai pensato che, dopo il fervore sociale
degli anni ’70, saremmo caduti così in basso? È ancora possibile la centralità
della musica nel processo di miglioramento delle esistenze?
Viviamo in un mondo
infelice, senza pace, pieno di disuguaglianze. In ogni angolo della terra la
voce dell’arte, con il suo grande potere di trasformare gli uomini e la storia,
rischia di annegare nel rumore di fondo. Confido nella capacità
della musica di viaggiare su strade misteriose e nella sua grande forza di
unire tutto ciò che l’uomo, per paura e ignoranza, divide. Willigis Jäger dice:
“l’uomo del futuro o è mistico o non è.”
Musica e parole… si
riescono a passare messaggi importanti senza l’utilizzo delle liriche?
Ognuno, col proprio
livello di evoluzione, può decidere di ricevere come nutrimento per la sua
anima quello che gli serve secondo il canale più adatto alla sua sensibilità.
La musica è come un grande libro, ma va letto col cuore. “La funzione più
profonda della musica è la trasmissione di vissuti e esperienze. La
trasmissione spirituale è più potente attraverso il suono che attraverso le
parole dei mistici. Dunque la musica è una religione nascosta.” Lo dice
Claudio Naranjo.
Che cosa accade in
genere nei vostri live? Che tipo di interazione con il pubblico riuscite a
realizzare?
Accade che il
pubblico si sente avvolto dall’atmosfera che si crea quando quello che arriva
dal palco vibra nello spazio in cui avvengono i concerti. Lo spazio del live è
di fondamentale importanza per la riuscita dell'alchimia. In genere sono luoghi
di culto come chiese, luoghi dove si è naturalmente richiamati e predisposti al
silenzio e all’ascolto interiore.
E’ da poco iniziato
lo “Spirituality Tour” che
proseguirà nel corso del 2017: come è andata la prima tappa e su cosa si basa l’intero progetto live?
L’intenzione del
live è quella di trascorrere del tempo insieme a chi viene ad ascoltare Spiritualty in uno stato di
calma-attenzione. Le canzoni sono messaggi che arrivano dal profondo dell’anima
e non sono semplici manifestazioni dell’ego dell’esecutore: noi artisti siamo
piuttosto un tramite, un veicolo. Evochiamo un sentimento che già abita il cuore
delle persone ad ogni latitudine fin dalla notte dei tempi e cerchiamo di farlo
germogliare e crescere.
Domanda d’obbligo:
qual è il tuo giudizio sullo stato attuale della musica italiana?
La musica è dentro
tutte le cose, per questo vive e soffre insieme ai fatti e alle vite degli
uomini. In questo momento credo non esista una vera e propria musica italiana
contemporanea, o comunque non è quella che normalmente si sente attraverso i
media consacrati. La musica è in mano ai produttori commerciali che soprattutto
attraverso i Talent creano, con canzoni scritte su misura, i nuovi idoli.
Questi nuovi cantanti durano in genere una o due stagioni dopodiché, se sono
fortunati, vanno a fare uno spot o finiscono a rappresentare il proprio declino
in qualche Reality Show. Oggi in Italia, e non solo, la musica che si sente non
è composta da chi la canta, ma è stata confezionata per chi la canta perché chi
la canta ha una buona presenza e una bella voce e, cosa più importante, è
innocuo. Così è tutto più semplice, riproducibile su scala industriale come un
qualunque altro prodotto di consumo: tutto più gestibile e sotto
controllo.
Un nome - tanto per
suscitare una reazione -, Franco Battiato, che ho visto in una fotografia alle
vostre spalle, durante un soundcheck: cosa rappresenta per voi?
Franco è il Padrino
morale di questo lavoro: lo ha avallato sin dal primo momento, ma senza mai
essere invadente artisticamente. Per me rappresenta un punto di riferimento per
il coraggio che ha avuto e che continua ad avere nel percorrere strade
artistiche che la musica POPolare normalmente rifugge. Ha avvicinato una marea
di gente ad argomenti importanti per l’esistenza di ognuno. Poi certo la gente
riceve e assorbe quello che può, ma intanto attraverso di lui è passata tanta
vecchia ed eterna conoscenza a un pubblico più vasto.
Uno sguardo al futuro: è troppo presto per buttare lo sguardo
oltre il disco e il tour di “Spirituality”?
Sto lavorando ad un nuovo progetto che si chiama “Spazio Sacro”, una istallazione artistica
del pittore Adriano Buldrini. È uno spazio spirituale, un luogo contemplativo e
meditativo atto all’individualizzazione del proprio sé.
ROSARIO DI BELLA
Nativo
di Zafferana Etnea (CT), Rosario Di Bella Studia medicina all’Università di
Catania, teatro all’Arsenale di Milano e composizione a Roma. Parallelamente,
intraprende un percorso di ricerca spirituale che lo avvicina all’esoterismo e
alle filosofie orientali, approdando al pensiero e alla pratica del maestro
armeno Gurdjieff. Ha pubblicato cinque album, Pittore di me stesso (1989, Emi),
Figlio perfetto (1991, Emi), Esperanto (1995, Polygram), I miei amici (2001,
Sony), Il negozio della solitudine (2007, MM/Sony).
Nonostante l’attenzione mediatica e il successo che arride alle
suggestive composizioni pianistiche e costruzioni armoniche di cui è autore, Di
Bella non offre ai riflettori la propria immagine e rifugge
dall’appellativo di “maestro”. Il lavoro creativo e la ricerca sul suono sono
il suo mondo, come riprova sin dal 2003 un’instancabile attività compositiva di
colonne sonore per la televisione, il cinema e il teatro. Sue sono le
musiche del programma TV di Rai2 "Voyager, ai confini della conoscenza",
da cui RAI COM ha recentemente tratto "Orchestral Vol.1 -
originalsoundtrack". Ma il processo elaborativo deve espandersi oltre
la dimensione estetica e giungere all’essenza del suono, sublimandosi nel
rapporto con la voce. Per questo nel 2015Di Bella decide di dar vita con Juri
Camisasca a “Spirituality”, il cd uscito nel 2016 per la CAM Sugar Music. Ne
scaturisce qualcosa di magico, mai ascoltato sino ad ora.
Ragusa: Camisasca e Di
Bella, scatto di F. Mirone
Per tutta la programmazione dello "Spirituality Tour
2017" il progetto gode del patrocinio del Comitato
Italiano Nazionale Fair Play, che si adopera per promuovere codici di
Etica Sociale.
Fiorella
Nozzetti e Maurizio Baiata
cell 3355473506 -
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Os Music &Arts via E. Ramarini,11
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Monterotondo - Rm