Titolo
affascinante, da prestare a un film, un potenziale incipit per qualsiasi divagazione
letteraria.
E’
lo stesso artista che fornisce spiegazione appropriata, idea tratta da una citazione
di Einstein: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare finché arriva uno
sprovveduto, che non lo sa (che quella cosa è impossibile) e la realizza”.
Concetto
ampiamente utilizzato quando si tenta di ottenere risultati attraverso il
lavoro di gruppo, inserendo appositamente una mente vergine, lontana da convinzioni
fortificate e quindi capace di dare luce a ciò che non può essere evidente per
chi viaggia nel confortevole mondo degli stereotipi e dei luoghi comuni.
Ma
UROSS appare al contrario - almeno in
questo caso - un magnifico autarchico che preferisce utilizzare l’azione
solitaria per arrivare alla giusta introspezione, all’obiettivo che spesso è
chiaro solo per chi immagina il progetto finito, sostanza e cornice.
E
così si propone come polistrumentista con qualche piccolo aiuto, realizzando
testi e musiche, tranne in un episodio, da trattare a parte.
Dopo
l’ascolto, e dopo aver letto il suo pensiero, mi piace immaginare UROSS passare
al setaccio accadimenti personali abbinati al contesto sociale del momento, e
dopo attento gesto emuntorio trattenere ciò che più ama, evidenziando quella
che lui definisce “un’azione di sano egoismo”, che porta a pensare in primis a sé
stessi, perché mantenere saldi i principi in cui si crede ha valore non
paragonabile all’effimera visibilità, qualora fosse semplice da raggiungere.
E
poi si sa, lo stato di soddisfazione personale si trasmette facilmente al mondo
circostante, diventando spesso fenomeno virale.
"Ovunque
è la bellezza che non vedi" è costituito da 12 brani,
11 dei quali legati tra loro da quel fil rouge che credo sia caratteristica del
lavoro di ogni singolo cantautore, che raccoglie pezzi della propria vita e li
riunisce in un quadretto, tra il bucolico e il drammatico, con decine di
sfumature mediane, come solo gli spunti di vita vissuta sanno fornire.
E
in quest’ottica si inserisce probabilmente anche il dodicesimo brano, il
famosissimo “Ciao amore ciao”, di
Luigi Tenco, realizzazione del passato, casuale, legata ad un evento culturale
live, divenuta pregevole rilettura di una canzone storica che, come dice l’autore,
“… non era una delle canzoni preferite da
Tenco…”.
Ho
definito UROSS “cantautore”, termine corretto per chi interpreta brani composti
in piena autonomia, ma che è da sempre associato ad un certo tipo di proposta
musicale, fatta di messaggi impegnati e privilegio della forma acustica. Ma è
questo un concetto arcaico in un mondo dove tutto appare superato, anche le
etichette che, seppur poco piacevoli, hanno il pregio di rendere semplice la
collocazione basica di ogni artista, facilitando l’opera del curioso che si
affaccia per la prima volta ad una nuova musica.
Io
ho trovato "Ovunque è la bellezza che non
vedi" un disco che contiene gli stilemi del cantautorato puro, carico di
liriche importanti, che attraverso le idee di UROSS inducono alla riflessione, perché
la sua azione solitaria contiene il modo transitivo che fa sì che ci si possa “appropriare”
dei suoi pensieri per poi modellarli a piacimento; ma il rock e il blues sono
ingredienti ben presenti e la componente elettrica e psichedelica, che riporta con
decisione ad atmosfere seventies, diventa l’ingrediente base perfetto per raccontarsi
ammorbidendo gli spigoli, una sorta di contraddizione in termini (ammorbidire trame
musicali con il rock?) che è tale solo per chi non ne conosce l’essenza e non
riesce a dare un giudizio generale, con “vista dall’alto”.
Non
conoscevo UROSS, ed è stato piacevole scoprire alcune delle sue peculiarità: un
disco che consiglio e di cui fornisco esempio audio/video.
BIOGRAFIA
UROSS è un progetto RockAutorale proveniente da Monopoli
(BA) e ideato da Giuseppe Giannuzzi,
in arte Uross.
Autore, cantante, polistrumentista, Uross
ha subito focalizzato la propria attività tra scrittura di materiale originale
e concerti. All’indomani del primissimo demo diffuso tra gli addetti ai lavori
nel 2007, Uross si è esibito su numerosi palchi, aprendo per Orchestra di Piazza Vittorio e Radioderwish, ottenendo in seguito un
buon piazzamento ad Arezzo Wave e la condivisione del palco con nomi come La Crus e Bandabardò.
Nel 2010 il brano Sciarrabball è selezionato tra i migliori cinque testi per canzoni su oltre 1300 partecipanti alla
manifestazione fiorentina Io Racconto, presieduta da Mogol. Nei
primi mesi del 2011 arriva il disco d’esordio, 29 Febbraio (Lo
Squilibrista), accolto da ottimi responsi critici come il secondo, pubblicato nel
2013, dal titolo L’amore è un precario.
A due anni di distanza Uross pubblica il suo terzo album: il disco
della maturità, distribuito da Audioglobe, intitolato Ovunque è la
bellezza che non vedi. È nei negozi e negli store digitali da venerdì
27 novembre 2015 e rilancia con forza l’idea di canzone rock, intrigante e
personale, cara all’autore.
Ovunque
è la bellezza che non vedi (UR 003 – Audioglobe)
1
- Tutto tranne l'Inutile
2
- La Strage di San Valentino
3
- Giallo
4
- Imparerò
5
- Soffio Leggero
6
- Papillon
7
- Madre
8
- Komandante
9
- Silenzio in blues
10
- Kanto al disinkanto
11
- Ciao Amore Ciao (Luigi Tenco)
12
- L'Ultima
Testi
e musiche di Uross
Registrazioni
& Missaggi di Andrea Brunetti & Uross
Mastering
Mimmo Galizia Waveahead studio
Uross:
voci, chitarre, basso (tracce 1, 2 solo strofe, 3, 6, 7, 8, 11,12); batteria
(1, 3, 7, 10, 11, 12) guitalele (5); tromba (2); glockenspiel (4); armonica
(9); kazoo ().
Andrea Brunetti: pianoforte; rhodes; hammond; farfisa; string
machine; drum machine (8).
Vincenzo
Perricci: basso (4, 5, 9, 10).
Carletto
Petrosillo: basso (2).
Maurizio
Indolfi: batteria (2, 4,
5, 6, 8, 9).
Egidio
Marchitelli: guest guitar (6).
INFO: