Ricordiamo oggi la scomparsa di Jon
Lord, il leggendario tastierista e co-fondatore dei Deep Purple, venuto a
mancare il 16 luglio 2012
Jon Lord: a 13 anni dalla sua dipartita,
riflettiamo sull'immenso impatto che ha avuto sul mondo della musica rock e
oltre.
Nato a Leicester, in Inghilterra, nel 1941, il percorso
musicale di Jon Lord iniziò con una
formazione classica al pianoforte, un'influenza che avrebbe plasmato
profondamente il suo stile unico. Ha fuso senza soluzione di continuità la
potenza grezza del rock and roll con la raffinatezza della musica classica e
barocca, creando un suono immediatamente riconoscibile e profondamente
influente.
La carriera di Lord decollò con i The Artwoods, ma fu con la
formazione dei Deep Purple nel 1968 che trovò veramente la sua
vocazione. Come pietra angolare del sound della band, il suo organo Hammond
divenne iconico quanto la chitarra di Ritchie Blackmore. Brani come "Smoke on the Water", "Child in Time" e "Highway Star" testimoniano il suo approccio innovativo, dove i suoi
tuonanti riff d'organo e gli intricati assoli non erano solo un
accompagnamento, ma parti integranti delle composizioni. Fu un pioniere
nell'uso dell'organo Hammond attraverso un amplificatore Marshall, creando un
suono distorto e potente che divenne un segno distintivo dell'hard rock.
Al di là dei Deep Purple, l'esplorazione musicale di Lord
continuò. Il suo lavoro solista, incluso il rivoluzionario "Concerto for Group and Orchestra" (eseguito per la prima volta con i Deep
Purple e la Royal Philharmonic Orchestra nel 1969), mostrò la sua ambizione di
colmare il divario tra i generi classico e rock. Questo spirito pionieristico
aprì le porte a innumerevoli altri artisti per sperimentare collaborazioni
orchestrali.
L'uscita di Lord dai Deep Purple nel 2002 segnò la fine di
un'era, ma la sua eredità continuò a risuonare. Portò avanti ulteriori progetti
solisti, abbracciando una direzione più classica pur mantenendo quel tocco
distintivo intriso di blues.
Jon Lord è stato più di un semplice musicista; è stato un innovatore, un compositore e un vero gentiluomo del rock. La sua influenza si può sentire in generazioni di tastieristi e i suoi contributi alla musica sono incommensurabili.

