mercoledì 8 maggio 2024

Graham Bond: una vita breve, un'esistenza che ha lasciato il segno...



Ci lasciava l'8 maggio del 1974, a soli 37 anni, Graham Bond...

Burbera e corpulenta presenza della scena pop inglese dei primi anni ’60, Graham Bond è anche uno dei padri fondatori del british R&B.

Dopo aver iniziato come sassofonista jazz, mostrando una particolare devozione per Charles Mingus (Don Rendell Quintet), passa a cantare e a suonare l’organo quando si unisce al batterista Ginger Baker, al contrabbassista Jack Bruce e al chitarrista John McLaughlin (tutti usciti dalla scuola dei Blues Incorporated di Alexis Korner) nella Graham Bond Organisation.
Sull’esempio del gruppo di Korner, il nuovo ensemble diventa una sorta di formazione aperta, in cui passano Jon Hiseman e Dick Heckstall-Smith, mentre Bond diventa il catalizzatore sia dei Cream che dei Colosseum.

Album come The Sound Of ’65 e There’s  A Bond Between Us impongono il R&B caotico e vitale della Graham Bond Organisation, mentre un’immagine più chiara del leader si trova in Solid Bond, dove il nostro si cimenta con il piano e l’organo, nonché con il sax alto, in reminiscenze jazzistiche (Doxy, di Sonny Rollins) e un focoso R&B da club. 
Il suo set dal vivo è rappresentato invece da Live At The Klook’s Kleek, registrato nella mecca del blues e del R&B londinese dell’epoca: un album dalla produzione primitiva e un sound crudo e sporco per un blues tinto di soul e jazz in grado di ammaliare l’ascoltatore.

Tecnicamente Bond è un innovatore: è il primo inglese a usare, in un contesto R&B, la combinazione di organo Hammond e speacker Leslie, ed è anche il primo ad usare una tastiera elettronica e a sperimentare con il Mellotron. Ma svela anche di avere una personalità inquietante e “demoniaca”, come dimostrano la passione per occulto e sette sataniche, e l’affermazione di essere figlio dell’anticristo Aleister Crowley.

Sciolta definitivamente la Organisation nel 1969, dopo aver lavorato per Ginger Baker come session man, Bond se ne va in America, sposa la cantante Diane Stewart e ritorna in Inghilterra, dove forma con Pete Brown i Bond & Brown, con cui incide Two Heads Are Better Than One (1972). 
Il flirt con l’occulto coinvolge anche la moglie, con la quale realizza, sotto il nome di Holy Magick, il disco omonimo e We Put Our Magick On You.

Ma intanto vita privata e attività professionale sono sempre più contrassegnate dal caos. Il satanismo si accompagna all’eroina, il matrimonio va a rotoli e gli affari finanziari sono nel marasma più totale.

Nel gennaio del 1973 Bond finisce in ospedale con un grave esaurimento nervoso, poi, l’8 maggio dell’anno successivo, muore in circostanze misteriose sotto le ruote di un treno alla Finsbury Park Station di Londra: aveva 37 anni, e il giorno precedente aveva telefonato a “Melody Maker” per annunciare di essere definitivamente “ripulito”dalle droghe e pronto a lavorare di nuovo nella musica.

Tratto da “Rock Blues”, Mauro Zambellini




martedì 7 maggio 2024

La storia e l'evoluzione della Gibson Les Paul-Cronologia dei cambiamenti



Il 28 luglio 1952, New York era nel bel mezzo di un'ondata di caldo, ma era ancora possibile pattinare sul ghiaccio, almeno nella Terrace Room del New Yorker Hotel. Mentre i turisti si godevano la pista di pattinaggio al coperto, un'altra folla si è radunata sei piani più in alto.

La convention della National Association of Music Merchants (NAMM) era in pieno svolgimento, e la Gibson Guitar Corporation aveva prenotato cinque sale per mostrare la sua acustica, i mandolini, le chitarre steel e le archtop. Una sala era particolarmente gremita, poiché gli addetti ai lavori del settore erano riuniti intorno a un nuovo modello: la Les Paul.

Nel corso degli anni sono stati realizzati molti modelli diversi di Les Paul, ma tutti condividono il DNA del primo esempio. 

Nato col nome Lester William Polsfuss nel 1915, Les Paul, chitarrista dal talento soprannaturale, si faceva chiamare "Rhubarb Red", "Hot Rod Red" e "The Wizard of Waukesha" e all’epoca entusiasmava il pubblico con le sue capacità musicali.

Nel 1952, l'uomo noto come Les Paul, vendeva milioni di dischi e sfornava successi con sua moglie, la cantante e chitarrista Mary Ford.

Era anche abile nell'elettronica, aprendo la strada alla registrazione multitraccia e ad altre innovazioni audio. Entusiasmando il pubblico con i suoi esperimenti quasi magici, utilizzando il looping sound-on-sound, Paul creò un'orchestra di suoni con una sola chitarra, che poteva essere ascoltata a livello nazionale nel suo programma radiofonico e vista nelle sue numerose apparizioni televisive.

All'epoca non c'era chitarrista più famoso di Les Paul. Quale scelta migliore per suonare, promuovere ed evangelizzare il nuovo solidbody di Gibson?

Il leggendario presidente della Gibson, Ted McCarty, conosceva certamente il potere delle sponsorizzazioni delle celebrità, e mostrò il prototipo a Paul e Ford in Pennsylvania, sperando di interessare il duo di chitarre e voce in cima alle classifiche americane, per mostrare pubblicamente il nuovo modello in cambio della partecipazione alle entrate (Paul riferì che il tasso di royalty era del cinque per cento). McCarty voleva anche chiamare la chitarra come Les Paul e imprimere il nome di Paul sulla paletta.


La nascita del modello Les Paul

"Stavamo guardando cosa stesse facendo Leo Fender in California, e ci rendemmo conto che stava guadagnando popolarità in Occidente", ha ricordato McCarty, per 50 Years of the Gibson Les Paul di Tony Bacon. "Dissi: 'Dobbiamo entrare in quel business del solidbody'".

Proprio come stava succedendo con Fender, un team di Gibson fu arruolato per progettare il nuovo solidbody. McCarty immaginò che ci potessero essere quattro figure chiave nella squadra di progettazione: lui stesso, il vicepresidente della produzione Gibson, John Huis, un chitarrista sconosciuto nell'assemblaggio finale e un supervisore sconosciuto nel reparto del legno. McCarty riconobbe anche che i membri dello staff di Gibson, Julius Bellson e Wilbur Marker, "furono coinvolti nella cosa", così come il presidente delle vendite Clarence Havenga e varie persone di quel team.

"Alla fine, abbiamo realizzato una chitarra che era attraente", ha ricordato McCarty per il libro 50 Years of the Gibson Les Paul, "e, per quanto ci riguardava, aveva il tono, aveva la risonanza e aveva anche il sustain. Ci è voluto circa un anno per arrivare a quel punto".

Anche se Paul aveva cercato senza successo di interessare Gibson a una chitarra semi-solidbody basata sulla sua famosa "Log" qualche anno prima, c'è stato poco amore per il genio nei ricordi di design di McCarty: Paul la vedeva diversamente.

"Ho disegnato tutto tranne la parte superiore ad arco", dichiarò. "Quel pezzo ha avuto il contributo di Maurice Berlin (CMI, la società madre di Gibson). Berlin amava i violini e ne aveva una bella collezione. Disse che Gibson aveva qualcosa che nessun altro aveva: uno shaper che poteva fare una pancia su quella chitarra. Pensava che sarebbe stato molto costoso per la Fender o per chiunque altro costruire una chitarra come quella".

E torniamo a McCarty: "Passammo un anno a progettare quella chitarra, e Les non l'ha mai vista fino a quando non gliel'ho portata in un capanno di caccia a Stroudsburg, in Pennsylvania".

Una cosa, però, è molto chiara. La Les Paul Model divenne il primo strumento firmato da Paul con Gibson. Al momento della sua uscita nel 1952, il modello Les Paul presentava un corpo in mogano honduregno con un top in acero intagliato e un set di pickup P-90 sviluppati da Seth Lover di Gibson nel 1946, che gli conferivano un tono grasso con una gamma alta spigolosa, più calda e più spessa dei single coil utilizzati per le Fender Esquires e Telecaster che erano le sue concorrenti solidbody più vicine.

Il prezzo per la Les Paul alla sua introduzione era di $ 210, che corrisponde a $ 2.459 di oggi. In confronto, la Fender Telecaster del 1952 costava $ 189,50, o $ 2.270,53 oggi.

Dipinta d'oro su richiesta di Paul, la Les Paul Model divenne rapidamente nota come "Goldtop". Paul pensava che la finitura dorata significasse "ricco, costoso, superbo". La Goldtop sfoggiava anche una cordiera a trapezio disegnata da Paul, ma, a causa di un angolo del manico poco profondo, l'azione delle corde era troppo alta e il ponte doveva essere adattato facendo scorrere le corde sotto la cordiera. Sfortunatamente, quella soluzione rendeva difficile il palm mute, la produzione di sustain o il mantenimento di un'intonazione accurata. In effetti, un leggero colpo poteva scordare l'intera chitarra.

"Avevano rovinato tutto", disse Paul. "Quando vidi il problema fermai tutto”.

Gibson affrontò il problema nel 1953 con il nuovo ponte "avvolgente", montato in borchie sul corpo della chitarra; il design era più stabile e consentiva lievi regolazioni dell'intonazione. Inoltre, l'inclinazione del manico fu regolata per essere più ripida.

La piattaforma di base della Les Paul fu completata nel 1953, ma lo strumento di “classe” volava sempre più in alto...

 

La Les Paul Custom di alta classe 

Nel 1954, Gibson introdusse la Les Paul Custom. Decisamente più raffinata, presentava un corpo interamente in mogano, tastiera in ebano rilegata, pickup al ponte P-90, pickup al manico in Alnico V in stile soapbar, attacco multistrato e hardware dorato. Un artista consumato come Paul, che aveva sempre cercato nuovi modi per coinvolgere il pubblico, suggerì per il nuovo modello una finitura nera.

"Se sei sul palco con uno smoking nero e una chitarra nera, quando i riflettori si accendono sulle tue mani, la gente ti vedrà volare", disse Paul.


Diversificare la linea: la Les Paul Junior, TV e Speciale

Gibson pubblicò altre due chitarre nel 1954: la Les Paul Junior e la Les Paul TV. Il modello studentesco Les Paul Junior era equipaggiato con un singolo P-90, montato in stile "dog ear" con una vite su entrambe le estremità dell'involucro. La Les Paul TV era una versione in scala ridotta. Il riferimento "TV" si basava sulla sua finitura "mogano calcinato" che spiccava nelle trasmissioni televisive in bianco e nero.

La Les Paul Special apparve sul mercato nel 1955. Equipaggiata con un paio di P-90 e controlli individuali di volume e tono, la Special aveva la stessa elettronica della Custom. Differiva con una parte superiore piatta, non scolpita, che era la preferenza di Paul.

Nel 1956 Gibson offrì ai clienti un'ulteriore opzione di cordiera: un'unità vibrato Bigsby: funzionò bene su tutto, dai languidi luccichii di accordi ai rauchi rave-up rockabilly.

 

L'alba del P.A.F. Humbucker 

Nel 1957, l'Unione Sovietica ottenne la pole position nella corsa allo spazio con il lancio del satellite Sputnik 1. Anche Gibson aveva un asso nella manica, una meraviglia tecnologica che sopravvisse all'URSS.

Un nuovo pickup per chitarra creato da Lover nel 1955 fu soprannominato "humbucker", in quanto "contrastava" - o eliminava - il ronzio sentito dai P-90 e da altri single coil. Proteggendo questa invenzione, Gibson appose adesivi con la scritta "Patent Applied For", per dissuadere altri dal copiare il design.

 

Apparsa per la prima volta sulle lap steel Gibson nel 1956, la Les Paul divenne la prima linea di chitarre solidbody a presentare i nuovi humbucker P.A.F. un anno dopo. La Goldtop del '57 aveva un paio di pickup P.A.F., e la Custom del '57 ne aveva tre. Il suono prodotto era caldo, ricco e dolce. Ad esempio, il tono di Eric Clapton in "While My Guitar Gently Weeps" dei Beatles era puro P.A.F. La qualità dei nuovi humbucker era tale che i P-90 non furono più inseriti sulle Les Paul.


Debutta la Les Paul Standard 

Nonostante gli humbucker rivoluzionari, le vendite di Gibson non diventarono famose nel mondo come lo Sputnik. Nel 1958, il marchio iniziò a eliminare gradualmente la Goldtop e diede alla Les Paul un significativo cambiamento al design. Con un prezzo più alto della Goldtop, ma meno costosa di una Custom, la nuova Les Paul Standard presentava top in acero liscio e una finitura ciliegia soleil. Forse, andando sul sicuro quando le vendite della Les Paul iniziarono a diminuire, Gibson non produsse un gran numero di Standard e il modello fu interrotto nel 1960.

È interessante sottolineare che queste standard, un tempo "sottovalutate", come i modelli del 1958 e del 1959, siano molto apprezzate oggi. Una Standard del '59 completamente originale, ad esempio, può essere venduta al prezzo di una casa, fino a $ 400.000 o più. Aggiungi un chitarrista famoso all'equazione e il cielo è il limite. Nel 2014, Kirk Hammett dei Metallica acquistò "Greeny", una Les Paul Standard del 1959 originariamente di proprietà di Peter Green dei Fleetwood Mac e, in seguito, di Gary Moore, per poco meno di 2 milioni di dollari.

  

Niente più Les Paul a spalla mancante 

L'era "vintage" della Les Paul a spalla mancante singola sembrò finire nel 1960, e forse Gibson ritenne che due spaccati fossero meglio di uno per il musicista moderno: chi può dirlo? Ma il marchio Les Paul era ora popolato da Les Paul SG, Les Paul SG Junior, Les Paul SG TV, Les Paul SG Special e SG Les Paul Custom. Nel 1963, la "Les Paul" fu eliminata dal nome del modello e le chitarre divennero, semplicemente, SG ("SG" sta per "Solid Guitar").

Les Paul, il musicista, non era un fan della SG, anche se rimaneva contrattualmente vincolato a suonarla.

"Il manico era troppo sottile e non mi piaceva il modo in cui si univa al corpo: non c'era abbastanza legno", disse all'autore Tom Wheeler per il suo libro American Guitars. "Ho chiamato Gibson e ho detto loro di togliere il mio nome dalla cosa".

Ma anche questa potrebbe non essere l'intera storia.

Paul e Ford furono immersi da un amaro divorzio intorno al 1963, e presumibilmente Paul si sentì fortunato che il suo contratto con la Gibson fosse terminato nel 1962. Se avesse firmato un nuovo contratto di approvazione e di condivisione delle entrate durante il procedimento di divorzio, gli avvocati di Ford avrebbero potuto chiedere che i guadagni stimati dal nuovo accordo fossero aggiunti all'accordo di divorzio.

Mentre le apparizioni dal vivo e i successi discografici di Paul diminuirono durante questo periodo, Gibson probabilmente vide pochi vantaggi commerciali nel mantenere in vita il sodalizio.

 

Il ritorno della Les Paul 

Nel 1963, qualsiasi sensitivo degno della sua vista mistica avrebbe predetto che l'eredità di Les Paul era finita. Ma non così in fretta...

Possiamo ringraziare la perdurante British Invasion, quella musicale, per aver fatto rivivere un classico americano.

Keith Richards dei Rolling Stones ha suonato una Standard sunburst del '59 equipaggiata con una Bigsby. La "numero uno" di Jimmy Page nei Led Zeppelin era una Standard del '58. L'amore di Eric Clapton per l'icona del blues Freddie King lo spinse ad adottare la Les Paul, e suonò una Standard del 1960 nel rivoluzionario album del 1966, “Blues Breakers with Eric Clapton”. Paul McCartney acquistò anche una Les Paul mancina, una Goldtop del 1957 e una Standard del 1960.

Altri musicisti britannici e americani si unirono alla parata di Les Paul, tra cui Peter Green (che brandiva il famoso "Greeny" ora di proprietà di Kirk Hammett dei Metallica), Paul Kossoff, Jerry Garcia, Mike Bloomfield, Neil Young e altri. Non sorprende che la richiesta popolare abbia costretto Gibson a riportare in auge la tradizionale Les Paul nel 1968.

La ristampa iniziale fu la Les Paul Standard. Stranamente, non fu offerta con humbucker P.A.F., apparendo invece con specifiche Goldtop e pickup P-90. Aveva ancora un sacco di mojo, però. Tom Scholz dei Boston suonò una '68 in "More Than a Feeling" e altri successi. Anche la Les Paul Custom tornò nel 1968 con un top in acero intagliato, non in mogano, e due humbucker. Un nuovo modello, la Les Paul Deluxe, fu introdotto nel 1969 con mini humbucker.


L'era Norlin di Gibson 

Se si pensa ad un esempio di sinergia nel business delle chitarre, Fender ha avuto la sua (CBS, 1965-1985) e anche Gibson ha vissuto i suoi anni (Norlin, 1969-1986).

La società madre di Gibson, CMI (Chicago Musical Instruments, che acquistò il marchio nel 1944) fu acquisita dalla società sudamericana di produzione di birra, Ecuadorian Company Limited, nel 1969. ECL si trasformò in Norlin Corporation lo stesso anno. (Il nome rappresenta il presidente dell'ECL Norton Stevens e il capo della CMI Arnold Berlin-Nor-Lin.) CMI continuò a gestire, almeno nominalmente, le operazioni della Gibson fino al 1974, quando la società divenne una sussidiaria della Norlin Musical Instruments.

Giusto o no, gli anni Norlin di Gibson sono spesso visti con lo stesso sospetto ed è la stessa polemica che i fan di Fender attribuiscono all'era CBS di quel marchio. Naturalmente, si sono verificati cambiamenti nella produzione, alcuni per ridurre i costi e massimizzare la redditività, e altri (schermatura della cavità del pickup, volute rinforzate del collo superiore, ecc.) per migliorare i modelli esistenti.

Forse il più grande shock per i devoti di Gibson è stato il trasferimento della produzione di Norlin dallo stabilimento di Kalamazoo, nel Michigan, nella città in cui Gibson è stata fondata nel 1894. Dal 1976 al 1984, la produzione si spostò a Nashville, nel Tennessee, e la fabbrica di Kalamazoo fu chiusa definitivamente nel 1984.


Modifiche alla Gibson Les Paul negli anni di Norlin

Ci furono sei modifiche chiave alla classica piattaforma Les Paul mentre Norlin possedeva Gibson. Inoltre, ci fu un'astuta riproposizione della silhouette della Les Paul in alcuni altri modelli, come la L6-S (che Carlos Santana ha approvato come il suo "arcobaleno" tonale), la Sonex (con un corpo sintetico "Resonwood" e un manico imbullonato) e la S-1 (con tre single coil progettati da Bill Lawrence).

 

Les Paul ritorna con il modello di registrazione Les Paul 

Torniamo con la nostra macchina del tempo fino al 1969, quando Les Paul ricominciò a lavorare con Gibson. Il "ritorno a casa" fu di buon auspicio per una serie di ragioni promozionali e strategiche, e fornì anche a Paul l'opportunità di progettare la chitarra che voleva davvero realizzare.

"Ho dato a Gibson tutti i miei segreti", ebbe a dire!

Il risultato fu una registrazione discografica di Les Paul nel 1971. Aveva un sacco di controlli per soddisfare l'infinita ricerca di tono di Paul, ed era dotato di pickup a bassa impedenza per offrire i suoni puliti incontaminati di cui era ossessionato.

Progettata principalmente per la registrazione diretta attraverso una consolle di missaggio, la Les Paul Recording era assolutamente la chitarra giusta per un uomo che stava ancora realizzando tracce nel suo studio casalingo, lavorando per "perfezionare" il suono della chitarra (secondo i suoi standard, ovviamente), e che stava ancora armeggiando con l'elettronica.

Tuttavia, non era esattamente quello che cercavano i chitarristi degli anni '70. Usavano Les Paul armate di humbucker ad alta impedenza per produrre ritmi croccanti, toni solisti svettanti e distorti e un generale caos overdrive. Dopo aver raggiunto l'apice di 1.759 modelli Les Paul Recording spediti nel 1973, nel 1979 il numero era sceso a soli 78 e la chitarra da studio dei sogni di Paul era fuori produzione.

"La Les Paul Recording non vendeva perché i ragazzi volevano l’overdrive all'ingresso dei loro amplificatori per ottenere la distorsione", disse Paul, rendendosi conto troppo tardi delle preferenze dei chitarristi che stavano inventando il rock classico. "E per ottenere la piacevole distorsione che desideravano sentire, il pickup doveva colpire brutalmente il primo stadio dell'amplificatore".

 

Lo studio senza fronzoli di Les Paul

Verso la fine della proprietà di Norlin, nel 1983, Gibson si rese conto che c'era un desiderio del mercato per una Les Paul a basso prezzo, e non avevano nulla nella loro gamma per attirare quel cliente. L'azienda ideò il Les Paul Studio, offrendo tutto il suono iconico della chitarra, ma rimuovendo gran parte del fascino estetico. In effetti, il nome "Studio" significava che il musicista stava usando qualcosa di diverso da una Les Paul Standard o una Les Paul Custom, molto più glam.


Gibson nell'era moderna 

Proprio come accadde per le prime vendite di Les Paul, Gibson affrontò molte sfide negli anni '80. Infatti, dopo aver registrato meno di 10 milioni di dollari di vendite nel 1985, si diceva che l'azienda fosse a tre mesi dal cessare l'attività. Appena in tempo, Gibson fu acquistata da Henry Juszkiewicz, David Berryman e Gary Zebrowski nel gennaio 1986, secondo quanto riferito, per 5 milioni di dollari. Sotto la guida di Juszkiewicz, ci si concentrò sull'innovazione e sull'acquisizione, nonché sullo sviluppo del Gibson Custom Shop e delle build VOS (Vintage Original Spec) altamente accurate.

Mentre Juszkiewicz e il suo team avevano salvato Gibson, le sfide commerciali, culturali e di percezione della comunità avevano afflitto il marchio, che nel 2018 presentò istanza di protezione dal fallimento ai sensi del Chapter 11. Nello stesso anno Gibson fu acquisita da KKR & Co. e Juszkiewicz si dimise. Sotto la nuova leadership, la rivitalizzata Gibson Brands tornò immediatamente al suo core business di costruzione di strumenti di alta qualità. Inoltre, l'azienda aprì il suo splendido flagship Gibson Garage a Nashville nel 2021 e ampliò il concetto a Londra all'inizio del 2024.

"Possedere chitarre dell'epoca d'oro guidata da Ted McCarty e dal suo team mi dà la cifra dell'eredità e della storia di Gibson, così come di ciò che stavano facendo e di come questo abbia influenzato la musica in così tanti generi", ha detto l'attuale presidente e CEO di Gibson Cesar Gueikian, che ha una vasta collezione personale di chitarre. "Per esempio, ho suonato probabilmente 20 o 25 Les Paul Standard del 1959. Sono tutte diverse, ma in un certo senso ti innamori di ognuna di quelle che suoni. Penso che ora stiamo realizzando i cloni più vicini alla Les Paul Standard del '59 nella storia del Gibson Custom Shop".

 

Un'eredità duratura 

Oggi, Gibson sta vivendo una rinascita, producendo repliche accurate di Les Paul vintage nella gamma regolare e Custom Shop, meraviglie "new vintage" invecchiate dal suo Murphy Lab, modello signature Les Pauls e Modern Les Paul con caratteristiche e suonabilità per i musicisti attuali. E, se si è alla ricerca di una vera Les Paul vintage, si può provare a cercare nella collezione Vintage Les Paul di Guitar Center.

"Ci sono un sacco di elementi che evidenziano la longevità della Les Paul", disse Paul a Guitar Player nel luglio 2002, "Ma il fattore più importante è la sua bellezza. Ha un bell'aspetto e un bel suono. Una Les Paul è la tua migliore amica e la tua compagna: è tutto per te. Non puoi trovare uno strumento più bello. Gli altri sono solo assi di legno".

 

 


lunedì 6 maggio 2024

Popoff del 6 maggio 1974

Popoff - 6 maggio 1974

Condotto da Carlo Massarini


"Popoff, la violenza del rock nel cuore della notte", così esordisce Carlo Massarini nella tarda serata di un lunedì della primavera avanzata del 1974, il 6 di maggio, e partono infatti gli Steppenwolf con il loro cavallo di battaglia Born To Be Wild.

Non era propriamente il "cuore della notte" perché erano le 21 e 30, ma bisogna ricordare che eravamo ancora in periodo di austerity, dopo la guerra del Kippur di pochi mesi prima e l'embargo del petrolio da parte dei paesi arabi, e per decreto, spettacoli, ritrovi e programmi televisivi, dovevano chiudere prima di mezzanotte, per risparmiare energia elettrica. La movida era lontanissima.

Per il resto Carlo Massarini propone una scaletta piuttosto varia, che spazia dai Rolling Stones a Lou Reed a Frank Zappa, con perfino una incursione del cabaret di Cochi e Renato, senza trascurare la prediletta West Coast.

Pezzo forte della serata sicuramente l'estratto dal disco solista della "beautiful dark lady" Grace Slick, Manhole, pubblicato pochi mesi prima (gennaio '74), con il visionario "tema per un western immaginario". Arriva proprio nel cambio tra facciata A e B di una cassetta originale in questo caso con qualche disturbo, ma ascoltabile.

Scaletta: Steppenwolf (Born To Be Wild), Frank Zappa (Apostrophe'), Steve Miller Band (Your Saving Grace), Beatles (In My Life), Stevie Wonder (Keep On Running), Janis Joplin (One Good Man), Cochi e Renato (Come porti i capelli bella bionda), Rolling Stones (Hide Your Love), Lou Reed (Rock 'n Roll), Byrds (So You Wanna Be a Rock 'n Roll Star), Eagles (Nightingale), Grace Slick (Theme From The Movie Manhole), Eagles (Chug All Night), Rick Derringer (Teenage Love Affair)

 

 



sabato 4 maggio 2024

In ricordo di Paul Butterfield


Ricorre l’anniversario della morte di Paul Butterfield, armonicista e cantante nato a Chicago il 17 dicembre del 1942 e scomparso il 4 maggio del 1987 all'età di 45 anni.
È stato uno dei primi esponenti bianchi del Chicago Blues. Il suo stile incisivo e rivoluzionario è ancora oggi un punto di riferimento per grandi armonicisti moderni, come Mark Ford e Andy Just.
Sebbene sia stato uno dei musicisti più innovativi e significativi del suo tempo, e pur avendo suonato con personaggi del calibro di, John MayallEric ClaptonSteve Ray Vaughan, Muddy Waters e Bob Dylan, è un artista relativamente poco conosciuto.
Figlio di un avvocato, dopo aver studiato flauto da giovane, sviluppò un amore per l'armonica blues, e a lui si unì uno studente di fisica dell'Università di Chicago, Elvin Bishop, anch'egli amante del blues. I due riuscirono ad entrare nel giro dei grandi musicisti blues.
Butterfield e Bishop formeranno presto un gruppo insieme a Jerome ArnoldSam Lay (entrambi della band di Howlin' Wolf) e Mark Naftalin. Su consiglio del loro produttore discografico, i quattro aggiunsero alla band il promettente chitarrista Mike Bloomfield, il cui lavoro ispirò l'allora ragazzino Robben Ford.
Nel 1963, avverrà un fatto mai accaduto prima, e cioè che il gruppo formato da Butterfield, che includeva anche elementi di colore, diventerà il gruppo di casa al club Big John's'' di Chicago, club notoriamente frequentato da americani bianchi.
La ormai consolidata Paul Butterfield Blues Band nel 1965 registra il primo album, con composizioni proprie e classici, suonati fedelmente al Chicago Blues style tradizionale, seppur con introduzioni stilistiche nuove ed affascinanti. Diventano conosciuti nell'ambiente folk e blues; accompagnano infatti Dylan al Newport Folk Festival nella famosa svolta elettrica, e lì si trovano a contatto con leggende del blues come Son House.



Nel 1966 il batterista Sam Lay lascia il gruppo per far posto a Billy Davenport, dal tocco più jazzistico. Con Davenport registrano East-West, album in cui Butterfield e compagni sperimentano un nuovo sound, che strizza l'occhio a sonorità esotiche e meno blues. Significativi sono pezzi come Work Song e East-West, entrambi strumentali.
L'anno successivo avviene un nuovo cambio di formazione nella band: Bloomfield se ne va per fondare gli Electric Flag con Nick Gravenites e Buddy Miles, e si ritroverà a suonare poi con Dr. John (Mac Rebennack) e Al Cooper; alla band di Butterfield si aggiunge una sezione di fiati, per emulare il sound del suo idolo Junior Parker.
Nello stesso anno esce The Resurrection of Pigboy Crabshaw, dove Butterfield si concentra soprattutto sul canto, prediligendo un suono di armonica acustico.
Con la stessa formazione suona al Montery Pop Festival (1967); nel 1969 partecipa al festival di Woodstock, e in quello stesso anno si reicontra con Bloomfield e Sam Lay per registrare con Muddy Waters l'album Fathers & Sons, con Otis Spann al piano e Donald Duck Dunn al basso.
Passati alcuni anni, cambia nuovamente formazione e con i Better Days registra 2 album nel 1973. Nel 1976 suona con i The Band al loro concerto d'addio immortalato nel film The Last Waltz.
Gli anni seguenti vedono Butterfield apparire in programmi televisivi e interviste; suona infatti con B.B.King, Clapton, Ray Vaughan e tanti altri nel concerto B.B.King: Blues Session.
L'anno prima della sua morte esce il disco The Legendary Paul Butterfield Rides Again.
Butterfield viene trovato morto, probabilmente a causa di un infarto dovuto all'assunzione di droga negli anni precedenti, nella sua casa di North Hollywood, il 4 maggio 1987.




venerdì 3 maggio 2024

Christopher Cross-"Sailing": la bellezza di un testo musicale


Non avevo mai ascoltato con attenzione “Sailing”, di Christopher Cross, brano uscito nel 1979, contenuto nell’album omonimo di esordio.
Mi aveva colpito all’epoca l’arpeggio di chitarra, così come quella voce innaturale, apparentemente inadatta ad un “ragazzone” con la barba, e già in sovrappeso nonostante la giovane età.
E poi era contro i miei principi ascoltare brani pop, soprattutto se così melanconici!
Pare che con “Sailing” si siano innamorate molte coppie, ed cosa certa che l’album abbia venduto milioni di dischi.

Non è però una canzone d’amore, nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto un’esaltazione del potere trasformativo dell’arte.

In “Sailing” risulta centrale una tela da pittore che aspetta di essere riempita, ma potrebbe essere un foglio su cui scrivere una canzone, o una poesia… un obiettivo da raggiungere.
Il sunto del pensiero di Cross - che provo a sintetizzare - è che nel nostro percorso di vita sia necessario lasciarsi andare, sognare senza sosta, sfruttando un possibile vento propizio che ci potrà spingere nella nostra navigazione.
Continuando a sognare e avendo dalla nostra un pò di fortuna (il vento favorevole), si compirà il miracolo e la tela da pittore si riempirà prendendo, forse, una forma inaspettata, basterà solo avere la pazienza di attendere e qualcosa di magico accadrà…

A distanza di lustri, ormai maturo e scevro da inutili pregiudizi, riconosco al brano “Sailing” un grande valore di contenuto, inchinandomi idealmente davanti ad un ex ragazzo che evidenziò un messaggio così potente tra i 27 e 28 anni, età in cui si è autorizzati alla “non conoscenza”.

Ma cosa conta di più in un brano musicale, la musica o le parole?
Discorso complicato, concetti personali che ho fatto evolvere nel tempo e di cui parlerò in altra occasione, ma è certo che il pensiero del giovine Cross è davvero potente… e io non me ne ero mai accorto!

Ma ognuno potrà trovare una diversa chiave di lettura, come spesso accade quando si parla di musica!

Buon ascolto/visione.





giovedì 2 maggio 2024

Alan Sorrenti in un filmato storico, con Jackson, Marcus, Monkman...


Il filmato a seguire, secondo alcuni bene informati, non è del ’73, come indicato, ma del settembre 1972.

Oltre alla bellezza del “reperto storico”, ci ricorda come gli inizi del cantautore Alan Sorrenti avessero come indirizzo un percorso molto diverso da quello che poi lo ha reso famoso e per il quale ho poco interesse.

Sinteticamente: Alan nasce a Napoli da padre napoletano e madre gallese e trascorre gran parte della sua infanzia a Aberystwyth, in Galles. Inizia la carriera nei primi anni Settanta, affascinato dal rock progressivo e dalla sperimentazione, influenzato dalla vocalità di cantautori come Tim Buckley e Peter Hammill.

Nel 1972 pubblica il suo primo album, “Aria”, dove trovano spazio musicisti importanti, tra i quali Jean Luc Ponty. Sia “Aria” (1972) sia il suo secondo album, “Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto” (1973), hanno la stessa forma: il brano che dà il titolo occupa un'intera facciata, e ha una struttura melodica complessa ed elaborata, con testi alquanto ermetici.

Nel video troviamo traccia del “vecchio” Sorrenti, accompagnato da musicisti illustri, come il fiatista David Jackson, dei Van der Graaf Generator, Toni Marcus al violino e alle tastiere Francis Monkman dei Curved Air.

Il brano proposto è “Serenesse”, tratto da “Come un vecchio incensiere…






mercoledì 1 maggio 2024

La sbalorditiva performance solista strumentale di "Clap" di Steve Howe


Il leggendario chitarrista degli Yes, nella clip a seguire, offre un'energica interpretazione dal vivo del suo intramontabile numero di chitarra

 

Nel 1970, gli Yes si ritirarono nella serenità della campagna inglese e alloggiarono in una vecchia fattoria dove finirono di scrivere e provare la maggior parte della musica per “The Yes Album”, del 1971.

Dopo l'abbandono del chitarrista fondatore Peter Banks, nel 1970, arrivò il primo album della band con Steve Howe, che mise a disposizione la sua creatività.

Nei giorni di sole, prima delle prove, Howe vagava per i campi con la sua chitarra acustica Martin 00-18 del 1953. Armato di un registratore a cassette, prendeva appunti delle idee che nascevano: "Ho composto molti pezzi che in seguito si sarebbero inseriti nella musica della band", ha ricordato.

Con una larghezza del corpo di 14 5/16 pollici, i flat-top a 14 tasti 00 della Martin non sono comodi da suonare, ma spesso permettono di ottenere un tono profondo e chiaro che appare in contraddizione con le sue piccole dimensioni (in confronto, una chitarra Dreadnought / D-size a 14 tasti misura 15 5/8 pollici di diametro).

La Martin 00-18 del '53 - un pilastro della collezione di Howe - è stata utilizzata per comporre la maggior parte dei numeri acustici degli Yes. Tale era la dedizione di Steve allo strumento che, nel 1999, la Martin rilaciò il modello firmato 00-18SH.

"Martin è stato fantastico", disse Howe. "Sono felice di avere un ottimo rapporto di lavoro con loro. Ho una 00-18 del '53 e hanno tirato fuori la 00-18SH “Steve Howe” basata su quella, che è una chitarra molto bella. Poi hanno tirato fuori la MC-38 Steve Howe, che è un modello basato sulla MC-28, una chitarra che ho suonato per molti anni."

Oltre alle idee acustiche raccolte dalle sue soleggiate gite, Howe presentò alla band il suo primo strumentale di chitarra country-picking. Presto si rivelò molto importante quando fu inserito come traccia solista denominata “Clap” nell'album “The Yes Album”.

"Bill Bruford e io abbiamo inventato il titolo", racconta il chitarrista nella sua autobiografia, All My Yesterdays. "Ma poi Jon Anderson lo ha annunciato nella registrazione dal vivo come The Clap che, sfortunatamente, è rimasto bloccato per un bel po '."

Registrato dal vivo al Lyceum Theatre di Londra il 17 luglio 1970, apparso come seconda traccia dell'album The Yes Album, "Clap" è stato dedicato a suo figlio, il batterista Dylan Howe, nato l'anno precedente. (È interessante notare che Howe, in seguito ha onorato anche il collega Bob Dylan con l'album tributo “Portraits of Bob Dylan”.

Ecco il ricordo sintetico di Howe a proposito della sua composizione solista di debutto degli Yes: “Mi sconvolse, perché improvvisamente ero diventato una persona indipendente".

E in questa clip live del film concerto “Yessongs” la sua eccitazione per la musica è palpabile mentre scava nella sua suo 00-18, regalando al Rainbow Theatre di Londra una delle migliori interpretazioni di "Clap" mai catturate su nastro.

 







martedì 30 aprile 2024

Come acquistare la migliore Stratocaster

Come acquistare la migliore Stratocaster

(Tratto dal portale Guitar Center)


Fender celebra il 70° anniversario di una delle chitarre elettriche più iconiche e influenti mai costruite: la Fender Stratocaster.

Mentre molte altre chitarre elettriche sono andate e venute in questi sette decenni, la Stratocaster ha mantenuto il suo posto come chitarra elettrica più venduta di Fender. E come la sua sorella maggiore, la Fender Telecaster, è ancora visibilmente la stessa chitarra Stratocaster che ha debuttato nel 1954.

 Fender Tom DeLonge Stratocaster Graffiti Yellow
(prezzo orientativo 1200€)

Naturalmente, 70 anni di evoluzione sono culminati in una serie di diverse varietà di Stratocaster oggi disponibili: dalle chitarre di ispirazione vintage ai modelli contemporanei, alle "Superstrat", ai design degli artisti e alle meraviglie squisitamente realizzate dal Fender Custom Shop. È un bel assortimento su cui riflettere, ma leggendo questa guida sarà possibile trovare  trovare la Stratocaster perfetta per ogni esigenza, sia che si stia cercando la prima Stratocaster o una in più!


Una guida alla Fender Stratocaster

Stratocaster per il 70° anniversario

Nata dalla mente agile e fertile di Leo Fender, con l'aggiunta e la complicità del think tank Fender, la Stratocaster è nata nel 1954. È stata disponibile ogni singolo anno, sin dalla sua nascita e, fedele allo schema di progettazione di Leo per uno strumento "modulare", la Strat è stata perfezionata, migliorata, rivoluzionata e aggiornata per sette decenni.

Per celebrare i 70 anni di innovazione e rilevanza della Stratocaster, Fender ha rilasciato una collezione di chitarre per il 70° anniversario.

Da un modello American Vintage II - che rende omaggio all'originale del 1954, a un American Ultra HSS sputafuoco, a pezzi sbalorditivi, come la splendida Vintera II Antigua e una serie Player in una finitura galattica Nebula Noir -, la collezione 70th Anniversary racchiude le evoluzioni della Strat in termini di suonabilità, versatilità e magia tonale.

Fender 70th Anniversary Player Stratocaster Electric Guitar Nebula Noir
(prezzo orientativo 1000€)


Strat di ispirazione vintage

Fender Vintage II Stratocaster

La serie Vintera II è stata creata per mettere nelle mani del chitarrista una sensazione e un suono classici. Ogni modello è ricco di dettagli corretti per l'epoca, come il morbido profilo a V e il raggio vintage di 7,25" della tastiera in acero sul modello degli anni '50, il profilo C sul manico degli anni '60 e il profilo a U più rotondo degli anni '70. Anche i pickup sono avvolti per evocare correttamente un'accurata ricreazione dei toni d'epoca. Ma Fender ha corretto un difetto chiave dei primi due decenni di Stratocaster: tutti questi modelli hanno un selettore di pickup a 5 vie.

Fender Vintera II '70s Stratocaster Surf Green
(prezzo orientativo 1100€)


Fender American Vintage II Stratocaster

Progettata e costruita nello stabilimento Fender di Corona, in California, la serie American Vintage II presenta dettagli corretti per l'epoca e pickup della serie Pure Vintage di Fender, oltre a ricreazioni di alcune delle finiture di colore personalizzate più richieste di Fender, tra cui la lacca di nitrocellulosa Fiesta Red che ha preso d'assalto il Regno Unito alla fine degli anni '50 e all'inizio degli anni '60. 

Fender American Vintage II 1961 Stratocaster Fiesta Red

(prezzo orientativo 2200€)



Fender JV Stratocaster modificate 

Ispirata alle riedizioni vintage Fender Japan degli anni '1990, la serie JV Modified fa un ulteriore passo avanti applicando alcune delle mod Strat personalizzate preferite dai giocatori, come l'humbucker al ponte e lo split della bobina push/pull sul modello modificato degli anni '50 e il pickup al manico push/pull sul modello degli anni '60. Entrambi sono costruiti su un corpo in tiglio risonante e leggero.

Fender JV Modified Stratocaster Olympic White
(prezzo orientativo 1200€)


 

Squier Classic Vibe Stratocaster

Cerchi vibrazioni vintage con un budget limitato? La serie Squier Classic Vibe rende tutto più semplice. Con pickup in alnico progettati da Fender per toni accurati dell'epoca e tutti con un comodo raggio di 9,5", queste sono un'ottima prima Stratocaster e una scelta eccellente per una chitarra di supporto. Scegli il tuo decennio e inizia a suonare.

Squire Classic Vibe '60s Stratocaster Lake Placid Blue
(prezzo orientativo 400€)


Design contemporaneo della Stratocaster 

Questo gruppo di chitarre Stratocaster è il culmine di tutti i fattori di cui elencati in precedenza, rivolto ai musicisti che vivono la tradizione Strat e desiderano uno strumento raffinato che sfrutti tutte le modifiche e i progressi del design che Fender ha sviluppato nel corso degli anni.


Fender Player Stratocaster

La serie Player di Fender si rivolge ... a coloro che vogliono solo mettersi a suonare. Si può scegliere tra la classica configurazione Strat triplo single-coil o la robusta configurazione HSH. In entrambi i casi hai il classico ponte vibrato flottante a due punti e un manico in acero liscio come la seta con la possibilità di scegliere una tastiera in pau ferro o acero per portarti dove stai andando.

Fender Player Stratocaster HSH Seafoam Green

(prezzo orientativo 800€)


Fender Player Series Saturday Night Special Stratocaster HSS

Una costola in edizione limitata della popolare Player Series, la Saturday Night Special Stratocaster HSS presenta un trio di pickup Seymour Duncan Saturday Night Special vestiti con una splendida finitura Daytona Blue. Mentre la posizione dell'humbucker ricorda i suoni del classico rock e metal da arena della fine degli anni '70, gli esclusivi pickup single-coil al centro e al manico offrono il classico suono Strat con una maggiore uscita.

Fender Player Series Saturday Night Special Stratocaster HSS
(prezzo orientativo 800€)


Fender Player Plus Stratocaster

Qual è il "plus" di Fender's Player Plus? Sono i tocchi extra presi in prestito dalla fabbrica Corona di Fender per rendere queste chitarre costruite da Ensenada molto più speciali. Cose come i bordi arrotolati della tastiera, i pickup Noiseless di quarta generazione e un controllo di tono push/pull che offre una divisione della bobina sulla versione HSS, o aggiunge il pickup al manico alle posizioni del ponte e del ponte/centro per la versione completamente single-coil.  

Fender Player Plus Stratocaster Opal Spark

(prezzo orientativo 950€)


Fender American Performer Stratocaster 

La Fender American Performer è la Stratocaster più accessibile prodotta negli Stati Uniti ed è dotata di tutte gli elementi Stratocaster che si possano desiderare. I pickup single-coil Yosemite di Fender sono avvolti abbastanza caldi da presentare un po' di attitudine quando li si alza, ma tornano dolcemente ai classici toni Strat. Nella versione HSS, è l'esclusivo humbucker Double Tap di Fender al ponte. Entrambi i gusti hanno il circuito di tono Greasebucket per tenere fuori il fango quando si abbassano gli alti, e il potenziometro del tono push/pull funge da split della bobina per il Double Tap, o aggiungerà il pickup al manico alle impostazioni del ponte e dell'interruttore ponte/centrale, fornendo l'intera gamma di possibili toni Strat.

Fender American Performer Stratocaster Honey Burst
(prezzo orientativo 1400€)


Fender American Professional II Stratocaster 

L'American Professional II lo ravviva con i nuovi pickup single-coil V-Mod II di Fender, l'aggiunta di pickup push/push neck, bordi della tastiera arrotolati e un tallone del manico scolpito per un più facile accesso ai tasti superiori. C'è anche una versione HSS, tutta da esplorare. 

Fender American Professional II Stratocaster Miami Blue

(prezzo orientativo 1700€)


Fender American Ultra Stratocaster

Quando Fender dice "Ultra", lo dice sul serio. La Stratocaster top di gamma di produzione regolare è ricca di caratteristiche rivolte al musicista come un raggio composto di 10-14", tastiera con bordo arrotolato in palissandro o acero, l'ultima generazione dei rinomati pickup Noiseless di Fender, l'interruttore S1 per far rotolare il pickup al manico ovunque e una collezione di finiture straordinarie. È Ultra-chic, è Ultra-giocabile, è semplicemente Ultra.

Fender American Ultra Stratocaster Ultrabusrt

(prezzo orientativo 2100€)


Squier Sonic Stratocaster

La serie Squier Sonic rappresenta l’ingresso nel mondo della Stratocaster ed è una scelta fantastica per il chitarrista principiante. Sia che si scelga la hardtail con tre pickup single-coil o il classico ponte vibrato con un humbucker in posizione ponte, è possibile trovare il tono e la suonabilità essenziali della Strat a portata di mano e pronti per l'uso. È disponibile anche un pacchetto per chitarra elettrica Sonic pronto all'uso che include un amplificatore Squier Frontman, una tracolla per chitarra, plettri e un cavo.

Squier Sonic Stratocaster HT Arctic White

 (prezzo orientativo 200€)



Squier Affinity Stratocaster 

Le chitarre Stratocaster della serie Squier Affinity migliorano il gioco con corpi leggeri in pioppo e un vibrato fluttuante a doppio perno per un bombardamento in picchiata senza sforzo. Un meraviglioso modello adatto agli studenti, l'Affinity consente di ottenere tutte le classiche Stratocaster con la versione a tre pickup o con i doppi humbucker. 


Squier Affinity Stratocaster HH Charcoal Frost Metallic

(prezzo orientativo 250€)


Squier Contemporary Stratocaster

La serie Squier Contemporary porta un livello completamente nuovo di stile originale alla Squier Stratocaster. Con manici in acero tostato super stabili che vantano palette verniciate, una caratteristica davvero premium per le chitarre a questo prezzo, Squier offre un doppio humbucker con un ponte vibrato a doppio bloccaggio Floyd Rose o un'esclusiva configurazione a tre pickup con il pickup centrale spostato accanto al ponte per una tavolozza tonale completamente nuova.


Squier Contemporary Stratocaster Sky Burst Metallic
(prezzo orientativo 500€)


Stratocaster Squier Paranormal Series 

La serie Squier Paranormal è stata una delle preferite negli ultimi anni, con colpi di scena nel design che attingono alle caratteristiche di più chitarre per creare strumenti che rasentano l'innaturale. Questo modello Strat-O-Sonic incrocia in qualche modo un classico stile di corpo Strat con un corpo in mogano (in questo caso okoume, un legno duro africano noto anche come mogano del Gabon) caricato con una coppia di pickup single-coil in stile P90. Caldo, incisivo e, quando si alza il volume, croccante, questo è in grado di fare rock 'n' roll estremo.


Squier Paranormal Strat-O-Sonic
(prezzo orientativo 400€)


Chitarre Superstrat

Sebbene nessuna delle chitarre di questa sezione sia una Stratocaster tradizionale, condividono lo stesso DNA, con legami con il mondo dei design personalizzati "Superstrat" che sono usciti dagli anni '70 e '80.


Charvel

Un altro dei padri della "Superstrat", le chitarre di Wayne Charvel sono uscite da Azusa negli anni '70. Originariamente un'officina di riparazione che produceva anche parti personalizzate, Charvel è ritenuto responsabile del corpo in stile Strat con un singolo humbucker e un whammy che è diventato pervasivo.

Charvel Guitars è rinata come parte della famiglia Fender nel 2002 e questa coppia di chitarre Charvel Pro Mod è un ottimo esempio del loro stile classico. Il modello San Dimas, che prende il nome dalla posizione della vecchia fabbrica Charvel, presenta un corpo in ontano risonante, la classica combinazione di Seymour Duncan JB e humbucker del '58, un Floyd Rose e un manico rinforzato in grafite super veloce con una tastiera a 24 tasti con raggio composto da 12-16". Il DK24 è l'iconico corpo in stile Dinky con acero caramellato, manico rinforzato con grafite e humbucker Duncan Full Shred e Alnico II.


Charvel Pro-Mod DK24 HH Burgundy Mist

(prezzo orientativo 1000€)


EVH

Pochi chitarristi sono più venerati del compianto Edward Van Halen, e poche chitarre elettriche sono più iconiche di quelle fatte in casa. Entrambi quelli che abbiamo selezionato qui sono estremamente risonanti per i fan di EVH, una replica del suo originale "Frankenstrat" e una versione della sua chitarra "Bumblebee". "Frankie" è uno strumento speciale, costruito secondo le esatte specifiche di EVH e un duplicato dell'originale fino alla manopola "Tone" sul controllo del volume e all'interruttore a 5 vie inceppato. Il "Bumblebee" nero e giallo della serie Striped ha le classiche caratteristiche EVH, tra cui l'EVH D-Tuna, il ponte Floyd Rose a doppia chiusura e l'humbucker Wolfgang a montaggio diretto.

EVH Striped Series Frankie

(prezzo orientativo 2000€)


Fender Japan Aerodyne Stratocaster 

Costruita da Fender Japan, la serie Aerodyne rende omaggio alle macchine trituratrici a caricamento dall'alto degli anni '80. La parte superiore con bordi aggiunge un tocco drammatico e il ponte vibrato a 2 punti progettato da Jeff Babacz è pensato per un uso estremo. Caricata con pickup Aerodyne Special in configurazione SSS o HSS, la tastiera super veloce con raggio di 12" aspetta solo i tuoi lick più veloci.

Fender Aerodyne Stratocaster

(prezzo orientativo 1000€)


Jackson

I progetti di chitarra di Grover Jackson sono diventati iconici nelle mani degli shredder di Sunset Strip, e Jackson, sotto l'ombrello di Fender, sta continuando a sfornare alcune asce degne di shred. Se si vuol cavalcare il fulmine ma si ha un budget limitato, nulla può battere questo Jackson Dinky JS22, che presenta una tastiera super veloce con raggio composto da 12-16" e humbucker Jackson ad alta uscita. Oppure, si passa all'American Series Virtuoso, che presenta un tacco del manico scolpito incredibilmente comodo, un sottile manico laminato in 5 pezzi, velocissimo con rinforzo in grafite e bordi della tastiera arrotolati, humbucker Seymour Duncan hot-rodded e un vibrato Floyd Rose a doppia chiusura.

Jackson American Virtuoso Shell Pink

(prezzo orientaitvo 2000€)


Fender Acoustasonic Stratocaster

Acoustasonic Stratocaster è uno strumento unico ispirato dalla creazione di Fender. Attraversando senza soluzione di continuità il ponte tra strumenti acustici ed elettrici, la combinazione di un pickup Fender N4 Noiseless con sensori sotto la sella e dietro il ponte sviluppati in collaborazione con Fishman conferiscono alla Strat Acoustasonic una voce risonante tutta sua.

Fender Acoustasonic Stratocaster 3-Color Sunburst

(prezzo orientativo 2000€)


Fender Custom Shop Eric Clapton Signature Stratocaster NOS

Costruito secondo le specifiche personali del leggendario chitarrista, questo modello esclusivo porterà al Crossroads e ritorno. E a proposito di Crossroads, si può leggere di più su alcune delle chitarre molto speciali create per il Crossroads Festival 2023, come la tiratura molto limitata (25 in tutto il mondo) di chitarre Blu Scozia Eric Clapton Stratocaster del Master Builder Fender Custom Shop preferito da EC, Todd Krause. Anche la Blu Scozia, la Fender Custom Shop Eric Clapton NOS e la Fender Limited Edition Eric Clapton CRASH Stratocaster sono dotate dell'"arma segreta" del chitarrista: un controllo mid boost da 25 dB. Se vuoi andare ancora oltre, prendi in considerazione una delle Stratocaster firmate Clapton e un amplificatore in tweed Fender '57 Custom Champ, che ha notoriamente usato durante la registrazione di Layla and Other Assorted Love Songs nel 1970.

 

Fender Eric Clapton NOS Signature Stratocaster Black
(prezzo orientaitvo 4400€)

Fender Jimi Hendrix Stratocaster Olympic Bianco

Forse non esiste un musicista più identificato con una Stratocaster di James Marshall Hendrix. Gran parte del suo suono caratteristico (a parte quelle dita magiche) era suonare uno strumento per destrimani girato attraverso due pile Marshall, un Vox wah, un Fuzzface e un Uni-Vibe. La paletta invertita delle sue Stratocaster alterava la tensione delle corde e l'angolo invertito del pickup al ponte cambiava il contenuto armonico del suo suono.


Fender Jimi Hendrix Stratocaster Olympic White

(prezzo orientativo 1100€)


Fender H.E.R. Stratocaster Chrome Glow

Esibendo i classici toni della Stratocaster che hanno influenzato le sue melodie e il suo stile R&B, questo strumento caratteristico con una splendida finitura cromata (con paletta abbinata) e battipenna in alluminio anodizzato è stato scelto dalla cantautrice vincitrice di un Grammy per ispirare le giovani ragazze a prendere in mano la chitarra e suonare. La H.E.R. Stratocaster presenta anche un comodo manico a forma di C degli anni '60, pickup Vintage Noiseless e un tremolo sincronizzato in stile vintage.


Fender H.E.R. Signature Stratocaster Chrome Glow

(prezzo orientativo 1300€)


Fender Juanes Luna Stratocaster Luna Bianco

La Juanes Luna Stratocaster è una chitarra versatile dal punto di vista sonoro, un po' quello che ci si aspetterebbe da un artista che ha prodotto abbastanza musica da vincere 26 Latin Grammy Awards. La Luna Strat è armata con un humbucker Juanes Alnico II al ponte e due single-coil Juanes Ultra Noiseless personalizzati nelle posizioni centrale e del manico, oltre a un circuito mid-boost di +12dB. Per gli assoli e gli accordi infuocati, Juanes ha dotato la sua Stratocaster di un manico con un raggio composto e un manico con profilo a C profondo. 

Fender Juanes Luna Stratocaster Luna White

(prezzo orientativo 2300€)


Fender Bruno Mars Stratocaster Mars Mocha

Le sonorità morbide come la seta con un tocco di flash sono una descrizione accurata sia dell'artista che di questa chitarra firmata. La Bruno Mars Stratocaster presenta una meravigliosa tonalità Mars Mocha invecchiata con una finitura cimelio che si abbina all'hardware dorato vintage e alle manopole di controllo in plastica. C'è un pickup Noiseless Strat al ponte, insieme a single-coil Bruno Mars personalizzati nel manico e nel ponte. Questa Stratocaster raffinata e di classe può passare dal funk al pop al rock a piacimento.


Fender Bruno Mars Stratocaster Mars Mocha

(prezzo orientativo 3000€)


Fender Cory Wong Stratocaster Edizione Limitata

La Cory Wong Limited Edition Stratocaster celebra la chitarra utilizzata dal versatile genio del funk, R&B, soul, jazz e rock. Il corpo in ontano ridimensionato è unito a un manico American Ultra modern-D e a un trio di single-coil Seymour Duncan Cory Wong Clean Machine. Wong ha anche incluso un "pulsante antipanico": un potenziometro push-pull sulla seconda manopola Tone bypassa l'interruttore a 5 vie e si blocca istantaneamente nella posizione dell'interruttore #4 per quelle emergenze funky.


Fender Cory Wong Stratocaster Limited-Edition Daphne Blue

(prezzo orientativo 2200€)


Fender Custom Shop Stratocaster

Sin dalla sua origine nel 1986, il Fender Custom Shop si occupa della realizzazione di strumenti di fantasia per i musicisti. Con una qualità costruttiva che non è seconda a nessuno, grazie a un'attenzione maniacale ai dettagli, e la possibilità di eseguire analisi microscopiche di chitarre famose per ricreare meticolosamente strumenti di proprietà di artisti come Rory Gallagher, Dick Dale ed Eric Clapton, è una mecca per musicisti e costruttori seri. Che si tratti di un'edizione limitata Master Built o di un pezzo unico su ordinazione, il Custom Shop mira a costruire la chitarra dei sogni. I Master Builder di Fender sono tra i liutai più leggendari al mondo e l'ottenimento di questo titolo è la ciliegina sulla torta della carriera di un liutaio. 

Fender Custom Shop 70th Anniversary 1954 Limited-Edition Stratocaster Heavy Relic
(prezzo orientativo 5500€)