giovedì 8 febbraio 2024

Mick Jagger e Joe Satriani: accadeva nel 1988

 

Gli anni Ottanta non furono un gran periodo per i Rolling Stones. Avanzava il synth rock inglese… il punk e l’heavy metal avevano perso il testimone della trasgressione, nuove band come gli U2 scalavano le classifiche e le pietre rotolanti sembravano rappresentare un vecchio mainstream, di grande fascino, ma non più al passo con i tempi. In più, scoppiarono alcune tensioni nel gruppo tra il frontman Mick Jagger e il chitarrista Keith Richards. La rottura arrivò quando Jagger, che aveva già iniziato una propria carriera da solista all’inizio degli ’80, si rifiutò di accompagnare la storica band nel tour promozionale dell’album “Dirty Work”: era il 1986.

Due anni dopo, Jagger usciva con il suo secondo album da solista e partiva per un “solo-tour” nel quale proponeva brani suoi ma anche moltissimi classici degli Stones. Alla chitarra, al posto di Richards, c’era Joe Satriani. Non uno qualunque: Satriani (newyorkese di origini italiane, partito dal jazz) è considerato uno dei migliori chitarristi rock e nel 1987 aveva pubblicato “Surfing With The Alien”, un album di rock strumentale tra i più apprezzati di sempre.

I dissidi tra Jagger e il resto degli Stones si risolsero l’anno seguente, quando si ritrovarono tutti sul palco per il tour di lancio dell’album “Steel Wheels”, che riempì gli stadi di mezzo mondo.

Nel frattempo, Satriani aveva confermato le sue qualità: continuerà una brillante carriera come chitarrista rock (nel 1994 fu in tour con i Deep Purple) e fusion, oltre che come insegnante ricercatissimo.



Qualche curiosità…

Satriani ha narrato di come Jagger all’epoca fosse solito tenere concerti improvvisati in piccoli bar e di quanto “fosse fantastico” anche in quelle occasioni.

A lui piaceva farlo: mi pare che almeno una volta al mese cercavamo un bar da qualche parte e ci accordavamo con la band locale per accedere e prendere in prestito l’attrezzatura, Se avevamo bisogno di una chitarra in più, la portavamo. Ma praticamente ci bastava tutto ciò che già avevano.

Era fantastico, anche solo vedere Mick Jagger esibirsi poco distante dal pubblico, con la gente che poteva toccarlo. Poi lui adorava suonare canzoni blues, rock and roll e cose del genere. Ci divertivamo tutti”.

Nonostante essere in tour con una star famosa come il frontman degli Stones comporti responsabilità e attenzione verso i fan, anche se il cantante “adorava stare con le persone ed esibirsi dal vivo”, il chitarrista di origine italiana ha ricordato che per “l’energia positiva del rock and roll” che Jagger trasudava durante i concerti insieme ne “valeva la pena ogni secondo”.

Soprattutto perché Mick Jagger è uno che non si risparmia e incanala tutta la sua energia indipendentemente dalle dimensioni del palco e del pubblico. A tal proposito Satriani ha aggiunto: “Ho suonato con lui su palco del Tokyo Dome di fronte a 95.000 persone, così come in un piccolo club dove non potevano esserci più di 80 o 100 persone e il palco era alto circa 15 centimetri. A lui, però, piaceva lo stesso. E poi, fare 'Little red rooster' in un minuscolo bar come quello, dove tutti bevono e si divertono, era fantastico. Andavamo lì, suonavamo per 45 minuti e una volta finito tornavamo a fare festa in hotel”.

Sembra ieri, ma sono passati 35 anni!