Alessandro Monti propone il suo libro, “RIPRODUZIONE CASUALE-Sintemi d’ascolto non lineari”, e lo presenta alla Ubik di Savona (22 marzo). Uno stralcio del suo pensiero è stato catturato in video da Mauro Selis e lo propongo al termine dell’articolo.
Ma è del book che voglio scrivere perché vale la pena consigliarlo a neofiti e a melomani navigati.
L’ho letto con una certa urgenza, per
prepararmi a condurre la presentazione, ma per certi “contenitori” occorre dedicare
un tempo diverso da quello di un romanzo o un noire.
Mi sono quindi riproposto una nuova lettura, che possa soddisfare la mia curiosità e che mi permetta
di colmare le tantissime lacune che mi sono accorto di avere.
Leggere il libro di Monti è infatti
risultato per me un po' frustrante, perché è stato facile rendersi conto che,
anche per un periodo vissuto intensamente dal punto di vista musicale - i miei seventies
- molto mi è sfuggito, rimasto nell’ombra, oscurato o neppure preso in
considerazione. Non è poi difficile da spiegare. Erano giorni in cui l’informazione
passava attraverso pochissimi canali e per poter allargare le conoscenze
occorreva muoversi, viaggiare, magari utilizzare le informazioni di chi viveva
all’estero. L'età, almeno nel mio caso, non era quella giusta.
Certo è che oggi la possibilità di
allargare il know how personale non manca, ma senza una guida e una spinta alla
ricerca, il rischio è quello di… sbagliare strada.
Alessandro Monti ci fornisce proprio
questo, un percorso da seguire, anche se il suo suggerimento, inserito nel
titolo, conduce ad una fruizione specifica.
Chiosa infatti Monti: “Con l’avvento dei lettori Cd è stato possibile un nuovo tipo di ascolto, quello casuale; l’idea dietro al libro è che i capitoli dovrebbero essere letti come se venisse inserita la funzione random, indipendentemente l’uno dall’altro. A ogni sezione segue una corposa discografia di riferimento.”
E aggiunge:<< “Riproduzione casuale” è un libro comprensibile a tutti, da leggere o consultare; una sorta di percorso d’ascolto dal punto di vista del musicista che, gettando luce su dischi di culto e spesso oscuri, riesce a concatenare tra loro le musiche più diverse e lontane, attraverso ricordi, esperienze, riflessioni e provocazioni. Partendo dal rock (musica della mia generazione), cerca di destare curiosità nel lettore con entusiasmo e humor, attraverso un lungo viaggio musicale tra jazz, musica classica, elettronica, hip hop, drum’n’bass e world music.>>
Ovviamente tutto è opinabile quando si parla di gusti musicale, di giudizi, di preferenze, ma il suggerimento che arriva dall’autore rispetto al giusto atteggiamento da seguire quando parliamo di musica mi appare icastico, sintesi, attraverso un’immagine cinematografica, di un comportamento che l’ascoltatore o presunto esperto di musica dovrebbe mantenere, ovvero l’attitudine del “Tenente Colombo”:
“Colombo finge sempre di non sapere molto, si aggira in modo inopportuno e sembra sempre fuori luogo, l’ultimo in grado di risolvere un caso. Ma al contrario ha una sua tattica e parte sempre col piede giusto e risolve ogni enigma. Nel parlare di musica - tranne quando si è tra amici - meglio fingersi ascoltatori qualsiasi, non si sa mai chi si ha davanti, e non si finisce mai di imparare!”
NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE!
Conosco Monti da una decina di anni,
da quando commentai il suo CD doppio “Unfolk+Live Book”, e so - e ne ho
avuto conferma in questa lettura - che i suoi interessi musicali sono ad ampio
spettro, quindi, il libro non è focalizzato su di un genere particolare, e la
lettura mi ha portato a conoscere - al momento non approfonditamente - gli artisti
più disparati, come i Plastic People of
the Universe dall’allora Cecoslovacchia, o i Residents e la loro incredibile teoria
dell’oscurità, e ancora R. Stevie Moore, il rap dei Dalek, i tre
percussionisti dell’apocalisse (Stomu Yamash'ta, Angus MacLise e Moondog) o l’utilizzo unico del
mandolino dell’indiano Uppalapu Srinivas (in India il mandolino è o era poco conosciuto!)
Per ogni band/artista ci sono poi i
suggerimenti per l’ascolto.
Ovviamente c’è spazio per il “conosciuto
da tutti”, ma anche in quel caso troviamo particolarità oggettive e idee
personali che forniscono visioni alternative di personaggi come Bob Dylan,
Beatles, Rolling Stones, Lou Reed, Frank Zappa, Captain Beefhearth, Todd Rundgren,
Pink Floyd e molti altri.
Nel chiacchierare con l’autore ho avvertito un capitolo che “pesa” maggiormente, quello conclusivo, anche se la logica di lettura random suggerita non fornisce importanza alla cronologia. Mi riferisco alla sezione intitolata “Un caso di anestesia collettiva” che suggerisco di leggere con attenzione e che facendo opera di estrema sintesi/ermetismo si può tradurre nel quasi assioma “Internet ha fallito!”.
Mi fermo qui, consigliando vivamente
la lettura, per gli spunti che regala, per gli anfratti musicali che perlustra,
per i preziosi suggerimenti forniti che non piovono dall’alto, dal privilegio
di presunta sapienza, ma da miti consigli argomentati in modo semplice e
sapiente.
Più volte nel corso della lettura del libro - e della presentazione - mi è tornato alla mente quel personaggio della politica cittadina, molto più giovane di me, che tanto tempo fa mi ammoniva: “Non c’è niente che tu mi possa insegnare quando parliamo di musica!” Beata sapienza infusa dall’alto!
Ecco l’inizio della presentazione savonese…
Alessandro Monti (mini bio):
Musicista e produttore indipendente, con il suo progetto Unfolk (2006-2019) è entrato in prestigiosi cataloghi internazionali come Burning Shed e Recommended (UK) collaborando con artisti quali Tim Bowness, Kevin Hewick, Caveman Shoestore, Dale Miller, Daniel Biro. Le sue musiche sono state trasmesse da RAI, BBC e incluse nella prestigiosa serie The Wire Tapper della famosa rivista inglese. Le ultime collaborazioni sono state con Chris Cutler (Henry Cow, Art Bears, Pere Ubu, The Residents) per "Intonarumori: Ieri ed Oggi" lavoro dedicato agli strumenti futuristi di Luigi Russolo, "Miniatures 2020" la celebrazione del famoso album di pezzi da un minuto.
Da un anno fa parte del gruppo di
Tony Pagliuca (concittadino e tastierista de Le Orme).