PREFAZIONE AL LIBRO
"Racconti e schegge di Acqua Fragile-L'intensa vita di Gino Campanini"
In uscita il 3 dicembre
Nel 2013, in occasione del VOX 40
organizzato da Bernardo Lanzetti per celebrare i suoi quarant’anni di carriera,
ho conosciuto personalmente tutti gli ex componenti dell’Acqua Fragile. Eravamo
a Parma, Teatro al Parco.
Mentre dal palco riempivo un “buco”
dello spettacolo con un’intervista alla ex band, uno degli antichi protagonisti
di A.F. si muoveva in modo atipico, saltellando tra le varie posizioni, forse
infastidito dalle tante presenze, magari preoccupato da un così profondo bagno
nel passato, decisamente a disagio, almeno nella mia percezione delle cose. Era
Gino Campanini, il primo chitarrista, se non sbaglio arrivato in
quell’occasione appositamente dalla Thailandia, dove risiede, e quindi una
presenza pesante.
Non suonò Gino in quella occasione,
ma rimanemmo in contatto e in un periodo successivo approfondii con lui
attraverso un’intervista via mail riportata nel book.
Ma non basta. A un certo punto Gino
prese coraggio e mi propose un suo scritto focalizzato sulla sua vicenda
personale, sulla sua vita e gli accadimenti non certo banali.
Non mi chiese direttamente di
occuparmene, soltanto di leggerlo, e ancora oggi non sono certo della sua
fiducia nei miei confronti in qualità di scribacchino!
“Tis is mai laif-Passioni e dolori
di un rocker di periferia” - è questo il titolo - era ancora da definire,
ma col passare del tempo Campanini è arrivato ad un punto fermo, e il racconto
di settant’anni di vita appare oggi un malloppo decisamente consistente.
Io ho fatto da filtro, modellando
tutto il possibile, ma cercando di lasciare inalterata l’anima del racconto e
anche il linguaggio tipico dell’epoca e delle zone in cui Gino ha vissuto. Ne
emerge un quadro incredibile che, partendo da metà anni ’60, arriva ai giorni nostri.
La musica, gli eccessi, la vita
difficile a volte fatta di stenti, un’esistenza a cavallo tra l’estrema libertà
contrapposta a qualche dipendenza, a tratti dalle droghe, quasi sempre dal
sesso.
Parma e la sua provincia e poi il Sud
Est Asiatico, porzione di mondo ideale per Campanini, quella in cui decide di
passare il resto della vita.
Il racconto è divertente, amaro, doloroso, inquietante, didattico… c’è tutto in questo quadretto disegnato dal talentuoso Gino Campanini, uno che ha suonato sullo stesso palco dei Rolling Stones, mica bruscolini!
Ma l’occasione era troppo ghiotta per
lasciarsela scappare e allora, in pieno accordo col mio secondo compagno di
viaggio, Andrea Pintelli (anche lui parmense), ho pensato di inserire il
materiale utile a rivivere le vicende di Acqua Fragile, band prog nata nei
primi anni ’70 e tutt’ora in attività con nuovi progetti, e quindi non mancano
immagini, interviste e biografie di un gruppo iconico, penalizzato all’epoca da
quello che avrebbe dovuto essere un pregio, il sapiente cantato in lingua
inglese.
Bernardo Lanzetti, per
storia/curriculum/competenze/visibilità, è il simbolo della band - la mente, il
leader - ma in questo contenitore, nato grazie allo spunto di Gino Campanini,
c’è spazio per saperne un po’ di più, molto di più, attraverso le parole degli
altri storici componenti della band.
Non aggiungo altro, se non che il
terzo compagno di viaggio e Angelo De Negri, autore di tutta la grafica e l’impaginazione.
E ora non resta che addentrarsi nella
lettura, le vicende di Gino tolgono a tratti il fiato!
Athos Enrile