Il 14 giugno del 2021 mi riporta alla musica live dopo nove mesi.
L’occasione è nobile, nel senso della proposta, dei ricordi e della location.
Parto da quest’ultima, il Palazzo
Ducale di Genova, spazio in cui vidi una performance solista di Greg
Lake il 21 giugno del 2013. E qui mi aggancio alle tantissime memorie di
una serata indimenticabile, oggi come allora inserita in un contesto specifico
denominato…
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA DI GENOVA, PAROLE SPALANCATE
Greg Lake non è più tra noi ma la sua musica resta, e in questo caso si rinnova attraverso la proposta di Paola Tagliaferro e La Compagnia dell’Es, in questo caso in formazione ridotta e adeguata all’occasione.
Riannodiamo il
filo della storia recente e registriamo l’uscita di un album particolare che
Paola, spinta e appoggiata da Regina Lake - moglie di Greg e coproduttrice
del progetto - ha dedicato alla “voce e basso” di King Crimson e ELP.
Il titolo è “Paola Tagliaferro sings Greg Lake” e per chi se lo fosse perso fornisco un link utile alla comprensione:
https://athosenrile.blogspot.com/2021/02/paola-tagliaferro-sings-greg-lake-la.html
I commenti
della stampa specializzata, italiana ed estera, sono andati oltre le più rosee
aspettative, fatto non certo scontato se si pensa alla “pericolosità” di una
proposta che poteva essere interpretata come mera coverizzazione.
Al contrario, i
brani di Lake sono stati reinterpretati, rimodellati e proposti sotto una nuova
luce ed ero quindi curioso di ascoltarli in veste acustica, un modus che
potrebbe tornare utile nelle situazioni che richiedono una atmosfera fatta di
intimità e contatto ravvicinato con il pubblico.
La Compagnia dell’Es, nella sua conformazione completa, conta sette elementi, ma in questa occasione la formazione era così composta:
Paola
Tagliaferro-voce e chitarra
Pier
Gonella-chitarra
Giulia
Ermirio-viola
Pierangelo Pandiscia di Henten Hitti- chitarra, tamburo, pin metallici, lira e campanelle
L’ambiente
aulico ha favorito la rivisitazione acustica di alcuni capolavori scritti da
Lake, una celebrazione all’uomo e al musicista con cui Paola Tagliaferro stabilì
un rapporto di estrema vicinanza, spirituale e musicale.
Ad ogni brano un commento, ad ogni arpeggio un ricordo, con la voce di Paola che si mischia idealmente a quella di Greg e regala momenti di pura emozione.
La scaletta prevede tracce estrapolate dal disco ma anche qualche novità:
Si parte da “Luky
Man”, tratta dall’album di esordio eponimo e si prosegue con “Still...
You Turn Me On”, da “Brain Salad Surgery”.
A seguire “C’est
la vie”, da “Works Volume 1”, brano che precede l’intermezzo poetico
performato da Claudio Pozzani, direttore artistico del “Festival
internazionale di poesia di Genova Parole spalancate”.
Le sue letture faranno riferimento ai tre “pezzi” che seguiranno, “Promenade” e “The Sage” (“Pictures at an Exhibition”) e “Moonchild”, dall’esordio dei King Crimson (“In The Court Of The Crimson King”).
Il set prosegue e si conclude con due momenti celebrativi, “Battlefield” - che permette di ricordare che sono passati cinquant’anni dall’uscita di “Tarkus” - e “La Cura”, nel ricordo di Franco Battiato.
Una serata emozionante, che ha visto la “conduzione” perfetta e ispirata di Paola Tagliaferro, affiancata dalle enormi skills di Pier Gonella - a suo agio con ogni tipo di genere musicale -, Giulia Ermirio - elemento classico perfettamente inserito in contesto “rock” - e Pierangelo Pandiscia, il tocco world, tra etnia e larga contaminazione.
Del concerto
propongo un medley che termina con un paio di novità, la prima riguardante l’annuncio
di Paola relativo alla sua entrata in Manticore - la storica etichetta fondata
dagli ELP nel ’73 - e la seconda è lo stralcio di video di “C’est la vie” (catturato dallo schermo sul palco), realizzato
in un contesto da favola.
Lascio in coda una nota relativa alle performance che hanno preceduto il concerto, ovvero l’angolo del Reading Internazionale, che ha visto sul palco la poetessa Donatella Bisutti - davvero toccanti le sue liriche - e un duo formato da Aleš Šteger - poeta e scrittore sloveno - e dal fisarmonicista Jure Tori, che hanno saputo creare un momento godibilissimo, al di là dell’intento poetico.
Voto massimo per un concerto carico di significati, si spera preludio a nuovi eventi live.