LA JUNTA ESCONDIDA-IRACUNDO
Promu Label
L’album che mi appresto a commentare non rientra nella cerchia dei miei usuali ascolti e questa premessa serve solo a sottolineare che, non essendo un esperto del genere, non sono in grado di fornire particolari che solitamente sono afferrati al volo da chi si muove a proprio agio in questo particolare mondo sonoro, fatto di musicisti, ascoltatori e ballerini.
Nondimeno riesco ad apprezzare tutta
la musica che, secondo i miei criteri, possa essere denominata di “qualità”.
L’età che avanza aiuta una
operazione del tutto naturale che permette la sostituzione della rigidità
giovanile a favore di una maggior apertura mentale e l’esercizio di onestà intellettuale,
quando esiste, completa l’opera.
Potrà quindi avere una valenza il
punto di vista “vergine”, del profano in tema specifico, di colui che prova
emozioni e cerca la condivisione, avendo bene in testa che “… parlare oscuramente
lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi…”.
Ma sveliamo l’arcano, nella
fattispecie un album intitolato “IRACUNDO”
dell’ensemble LA JUNTA ESCONDIDA, che
rilascia il primo disco ufficiale attraverso l’etichetta Promu Label.
Il gruppo è composto da:
Giampaolo Costantini-bandoneon
Leonardo Spinedi-violino
e chitarra
Franco González
Bertolino-viola
Riccardo Balsamo-pianoforte
Hector Faustini-contrabbasso
Le indicazioni che derivano dalla lineup ci
portano in ambientazione classica, tra archi e solennità strumentale, quella in cui La Junta Escondida si troverebbe a proprio agio, indipendentemente dalla musica di
riferimento, ammesso che parlare di “etichette” possa ancora avere un senso.
Ma la proposta è mirata,
incentrata sul TANGO, un genere che tutti, ma proprio tutti, conoscono, anche
chi non ha mai bazzicato una milonga o non si è mai trovato a contatto con gli
aspetti più aulici legati a proposizioni meno popolari.
Nell’immaginario collettivo il tango è danza, festa, passione, eleganza, azione scenografica, contatto fisico, filosofia di vita, un modo di essere e si può affermare che siano note a tutti le origini argentine di un’espressione popolare e artistica che è diventa cultura espandendosi in ogni luogo.
L’ascolto di IRACUNDO
permette di viaggiare, di oltrepassare oceani e vette montuose, visualizzare un
altro mondo in tempi in cui le note costrizioni ci hanno permesso di volare
solo se dotati di fantasia e propensione al sogno; ma uno dei mezzi più potenti
per stimolare la dinamicità è proprio la musica, attraverso la quale le
barriere spaziali e temporali si sciolgono come neve al sole.
La Junta Escondida ha utilizzato
il tempo di inattività live per far opera di sperimentazione e ricerca e il paradigma
derivante è racchiuso nelle loro parole:
“Con
Iracundo abbiamo voluto urlare il bisogno di fare un tango diverso, pur
rimanendo fedeli allo stile, abbiamo urlato il bisogno di uscire da qualcosa
pur rimanendoci dentro, reagire in maniera decisa al tempo che viviamo,
provando ad alzare la voce da una realtà fortemente fossilizzata ed etichettata.
Molti sono
gli stereotipi e le definizioni attribuite al tango da almeno un secolo a
questa parte. Tutte vere e tutte false allo stesso tempo. Alcune poetiche,
altre meno, alcune serie, alcune ridicole. La realtà è che una forma artistica
non si può ingabbiare nel recinto di un’unica definizione. Nel momento in cui
lo facciamo la soffochiamo e ci priviamo noi stessi della possibilità di
capirne l’evoluzione. Quante volte ci è stato chiesto cosa è il tango… Più
passa il tempo e più la risposta migliore è “per fortuna ancora non lo so”. Può
essere una tela, un melodramma, un pensiero, può essere odio, amore o ira, ma è
comunque sempre lo spirito dell’interprete”.
Sono 10 le
tracce che fanno parte dell’album, per un totale di quasi 48 minuti di
grande musica…
1.
NOSTALGICO - 3.27
2.
MATO Y VOY - 3.58
3.
VIEJO BARRACAS AL SUR-3.00
4.
SOLEDAD-7.46
5.
TANGO-3.37
6.
CONCERTO PER QUATTRO VIOLINI-3.40
7.
CONCIERTO PARA QUINTETO 9.21
8.
CORALLERA-2.19
9.
I AMIGO CHOLO-4.13
10. ADIOS
NONINO-8.17
La perlustrazione degli anfratti sonori è al contempo un omaggio/celebrazione verso autori di riferimento, come si evince dal comunicato
ufficiale:
Julian Plaza, Ernesto Baffa, Hector Mele, Anselmo Aieta e Atilio Stampone, passando sorprendentemente per Antonio Vivaldi e Igor Stravinskij, fino ad arrivare al più grande e innovativo esponente del genere, Astor Piazzolla, nell’anno in cui ricorre il centenario della sua nascita.
Personalmente sono rimasto molto colpito
dalla bellezza “estetica” di un progetto davvero unico e sono testimone del
fatto che certe atmosfere sofisticate (nel senso della produzione mai banale e
frutto di lavoro e sperimentazione), quelle che purtroppo arrivano soltanto ad una
nicchia di appassionati, possano dare benessere - fisico e spirituale - anche nei
momenti apparentemente meno adatti, quelli in cui non si ha a disposizione la
stanza in cui ci si può isolare dal mondo, l’impianto stereo giusto, magari la
compagnia corretta.
Luogo comune vuole che certa seriosità
propositiva debba avere spazi e momenti deputati, ma ciò che La Junta Escondida realizza con questo progetto rappresenta un’alchimia, un modus magico che
potrebbe attecchire ovunque… in un teatro ammutolito, in una balera affollata,
in una stanza protetta, su di un marciapiede trafficato.
Al di là delle motivazioni del quintetto,
alcune probabilmente molto tecniche, esiste la risposta di chi riceve, di chi interiorizza,
elabora e reagisce, mentre la memoria propone immagini a getto continuo spinte
dai ricordi potenti stimolati da note che sembra siano dotazione personale di
ognuno di noi, sino dalla nascita.
Le grandi skills di questa band sono una
garanzia, ma da sole non potrebbero giustificare tale risultato.
A seguire propongo un video
significativo e, successivamente, la possibilità di ascoltare l’intero album nonché
il concerto di presentazione del progetto, quindi tutti gli elementi oggettivi
per una valutazione in proprio.
Una musica ideale, anche, come colonna
sonora da film e, per molti ascoltatori antichi, probabile tessera del puzzle
della vita.
Qualche lacrimuccia mi è scesa… vorrà
pur dire qualcosa!
Il disco è stato presentato in anteprima
in diretta streaming dal Teatro dell’Unione di Viterbo.
Il concerto è fruibile cliccando sul
sito MUSICA DI RAI CULTURA
Link e contatti:
Ascolta l’album su
Apple Music
https://www.facebook.com/lajuntaescondida