lunedì 18 maggio 2020

Il Giro Strano, band savonese degli anni '70


Primi anni Settanta, sono un adolescente che sente nell’aria il profumo della musica, attratto da quanto sta nascendo intorno, affascinato da ogni aspetto al contorno.
Non può sfuggirmi quel ragazzo che ogni giorno esce dal portone vicino al negozio di alimentari dei miei zii, con il “permesso” di portare lunghi capelli, ed una “valigia” che suggerisce che all’interno è presente uno strumento a corda, che successivamente scoprirò sia un basso elettrico. E io suoi colleghi di avventura, sono come lui… come sembrano alternativi!
Quel bassista era ed è (anche se ha da tempo appeso lo strumento al chiodo) Mario Pignata, e ha fatto parte di uno dei gruppi più importanti del prog rock savonese. Mi capitò anche di fare una piccola jam con lui (e Beppe Aleo alla batteria), ma questa è un’altra storia.
Ho ritrovato Mario in altri ambiti in periodi recenti, ma questo ricordo mi permette di proporre quella band.

Il sestetto de Il Giro Strano - era questo il nome - non riuscì mai a pubblicare un Lp durante la propria attività, come già sottolineato temporalmente focalizzata nei primi anni ’70.

Un minimo di storia…

Il gruppo si forma a Savona nell’estate del 1971 sulle ceneri dei Tramps e dei Voodoo, due band piuttosto conosciute nella zona, e inizia subito a farsi notare in svariati e importanti festival pop, tra cui quello di Villa Pamphili e il Pop Meeting di Genova.
Quando finalmente arriva la proposta contrattuale, viene chiesto alla band di trasferirsi a Roma per le session d’incisione, ma nessuno dei componenti si sente pronto, e il loro rifiuto al trasferimento determina la fine della loro “carriera” in gruppo.

Il cantante Mirko Ostinet tenterà senza riscontro la carriera solista, mentre Alessio Feltri formerà La Corte dei Miracoli nel 1976 e successivamente una nuova edizione de Il Giro Strano.

L'ultima versione della band risale al 1978-79, quando Feltri, unico componente originale, formò un trio ispirato da Emerson Lake & Palmer con il bassista Silvio Melloni e il batterista Mauro Biglietto (poi sostituito da Beppe Aleo). L'attività di questo gruppo è documentata da quattro brani che compaiono nella compilation Progressive Voyage, accreditati però sul disco alla Corte dei Miracoli, oltre ad brano inedito del 1972, “Shadow of a dream”.

Fortunatamente, alcune registrazioni del gruppo, risalenti al periodo ’72-’73 e rimaste per anni nel cassetto, verranno recuperate nel 1992 dalla Mellow Records che le sintetizzerà in un album intitolato “La divina commedia”, disco per addetti ai lavori e appassionati specifici.

La riflessione oggettiva è quella che se la band avesse potuto incidere in modo professionale probabilmente non avrebbe affatto sfigurato rispetto a colleghi ben più blasonati, le capacità tecniche e creative di certo non mancavano.

Ascoltiamo frammenti delle loro incisioni…


Il Giro Strano - “La Divina Commedia”
Mellow Records (1992), 56 minuti

Tracklist:

1. 13th Transistor
2. Corridoio Nero
3. Vecchio Oldsea
4. La Divina Commedia
a) Inferno
b) A Riveder Le Stelle
c) Purgatoria
d) Paradiso
5. Il Pianeta Della Verità
Formazione:

Mirko Ostinet - vocals
Alessio Feltri - keyboards
Mariano Maio - sax, flute
Valentino Vecchio - guitar
Mario Pignata - bass, guitar
Delio Sismondo - drums

DISCOGRAFIA:

CD

La Divina Commedia - Mellow -1992, registrazioni del 1972-73

PARTECIPAZIONI A RACCOLTE DI ARTISTI VARI

Progressive voyage
(con Shadow of a dream)   Mellow -1993
            CD compilation comprendente anche Quella Vecchia Locanda, Corte dei Miracoli, Dietro Noi Deserto, Zauber ed altri