domenica 22 luglio 2018

Beggar's Farm con Martin Barre a Borgoratto (AL) il 20 luglio

Martin Grice e Martin Barre

Il luogo è Borgoratto, nell’alessandrino, terra natia del Maestro Franco Taulino, l’uomo che, nel tempo, ci ha permesso di vedere eventi da far luccicare gli occhi.
In questo caso siamo ospiti di un paesino di 600 anime, fascinoso e ammaliante, che fa immaginare una qualità della vita invidiabile, una dimensione a misura d’uomo che apparentemente stride con il rock che sta per arrivare.
Prendo come simbolo i due Martin di serata, Barre e Grice. Cosa hanno in comune?
Intanto sono nati nello stesso paese, l’Inghilterra, e in modi e tempi diversi hanno partecipato attivamente alla costruzione delle fondamenta del rock - evito tutte le categorie possibili - e continuano a regalarci, sul palco e oltre, prova della loro maestria.
Condividere la patria e i successi musicali vuol dire molto!
Martin Barre è stato il guitar hero dei Jethro Tull, per svariati lustri, sino a che il padre padrone Ian ha dato via alla rivoluzione, probabilmente l’ultima.
Martin Grice, fiatista, dopo aver vissuto la Londra di fine anni ’60 - tra Bill Wyman e Jimi Hendrix - ha legato per sempre il suo nome ai nostrani Delirium, di cui è ancora colonna portante.
Perché mi dilungo su parte dei protagonisti della serata benefica del 20 luglio? Beh, è giusto sottolineare la caratura degli eventi che Taulino riesce da sempre a creare da queste parti.
Beneficienza, quindi, come elemento traino, in questo caso si parla di aiutare il LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori: cos’altro aggiungere!

La dimensione è quella della sagra di paese, una festa dove il cibo di qualità unisce la gente, in attesa del concerto fantastico, nella speranza che il cielo minaccioso lasci vivere il momento magico, nel ricordo di quanto accaduto qualche anno fa ad Oviglio - a pochi chilometri di distanza - con gli stessi protagonisti, e un temporale che minò - ma non impedì - la performance delle band.

Ad aprire un tributo ai Pink Floyd, i genovesi Outside The Wall.



Si introducono da soli, nel medley video a seguire, dando subito dimostrazione del loro affiatamento e provocando nel pubblico la voglia di partecipare.
La musica dei P.F. è tra le più riprodotte e ricercate dall’audience, ma occorre una particolare sensibilità - e gusto musicale - per ricreare le atmosfere sonore che hanno da sempre caratterizzato il gruppo inglese, e gli OTW si dimostrano all’altezza della situazione, con il tocco in più del già citato Martin Grice.
Li rivedremo tra pochi giorni a Genova, al Porto Antico Prog Fest… ma nell’attesa ascoltiamoli a Borgoratto.


E arriva il momento topico. Chi come me segue da tempo la Beggar’s Farm sa che non esiste di meglio per riproporre la musica dei Jethro Tull e, soprattutto, per mettere a proprio agio tutti i grandi ospiti che periodicamente si succedono sui loro palchi: alte skills e amore per la cura dei dettagli, una situazione operativa che fa la differenza, in tutti i campi.


In questo caso mi viene da dire qualcosa in più, visto che poche ore prima avevo pubblicato il commento di un vecchio fan dei JT, susseguente ad un recente concerto italiano di Ian Anderson & Friends. Chiosa sardonica basata sul fatto che catturare uno dei tanti volti di Ian non provochi più alcuna emozione, e tra i tanti motivi c’è sicuramente il repertorio limitato e sempre uguale, calato sulle attuali possibilità vocali di sua maestà Mister Anderson. 
Di sicuro non si può parlare di monotonia nel caso delle proposte incluse nei set della Beggar’s, giacchè certi brani sono davvero delle chicche (a fine post è possibile prendere visione della scaletta).
Si varia in modo ampio tra i vari album dei JT, andando a toccare atti davvero inusuali, come accaduto con Steel Monkey e, soprattutto, Sealion, voluta fortemente dal chitarrista acustico e vocalist Mauro Mugiati.
Ricordo gli altri elementi della band: Sergio Ponti alla batteria, Kenny Valle alle tastiere, Daniele Piglione al basso e Brian Belloni alla chitarra elettrica, accanto, in questo caso, ad un Martin Barre in perfetta forma, che proporrà anche alcuni suoi brani con l’intervento della bravissima Paola Gemma - con cui mi scuso per la mancata testimonianza video -, altra vocalist della Beggar’s Farm.
Martin si muove come un adolescente e ci riporta indietro nel tempo, con svisate di antica memoria che potrebbero far cadere qualche lacrimuccia.
Per un breve spazio il tempo si ferma e un’intera vita scorre davanti rapidamente… un film che va oltre il mero elemento musicale.

Che dire della Beggar’s… grandi musicisti, grandi professionisti, grandi appassionati di musica, con un leader capace di condurre in porto la nave, in qualsiasi condizione.
Ma forse, anche in questo caso, l’ascolto può semplificare le cose.



Il concerto è finito, qualche foto di rito per ritornare fanciulli e qualche saluto sincero e sentito.
Il pubblico scema lentamente mentre arrivano le prime gocce di pioggia… la serata perfetta, per una volta baciati, questa volta, dalla fortuna!