domenica 4 marzo 2018

The Persuaders live al Teatro Sacco


Il Teatro Sacco, gioiellino dalla storia antica sito in un condominio savonese, ha una tradizione di rappresentazioni che talvolta sfociano nel settore musicale, e non potrebbe essere altrimenti, essendo Antonio Carlucci - cioè l’anima del progetto - un artista completo, quindi incapace di ergere barriere divisorie tra le differenti rappresentazioni dell’arte.
Nel caso specifico l’evento, previsto per il 3 di marzo, era accompagnato da una chiosa intrigante, che più o meno recitava: “Il Sacco si tinge di rosa…”. Beh, se è vero che il rosa è il colore dell’animo femminile ecco svelato l’arcano: una donna protagonista sul palco. Ma non è sola!
Annie La Rouge Marsala e Simone Perata sono The Persuaders, due soci in affari sonori, due musicisti di lungo corso abituati ad eventi ruspanti, quelli con cui si fa la gavetta, ma che ogni tanto si vorrebbero alternare, così, tanto per diversificare e trovare nuove motivazioni.
Il loro nome è tra i più frequenti nei locali liguri, perché nelle loro corde risiede una sorta di country rock, un cantautorato preminentemente acustico con cui si riesce a riproporre la musica del passato ma anche le creazioni proprie, un’altalenare di situazioni che possono soddisfare chi partecipa ad un concerto, sia chi ascolta che chi si fa ascoltare.
Annie è apparsa molto tesa prima dell’evento, senza la necessità di nasconderlo, anzi, provando a dichiaralo pubblicamente nel tentativo di esorcizzare quel pò di paura che sa più di rispetto per il luogo e per la situazione. Simone non lo ha dato a vedere, forse più freddo o solo alla ricerca del mantenimento di  un contegno!
Rispetto, sì, ce ne vuole tanto pensando alla sacralità di un Teatro storico, un luogo in cui la partecipazione non è casuale e l’audience non provoca “rumore” da mandibola in movimento, o da vetri che si svuotano di liquidi.
Va in onda un percorso stabilito, dove le gag tra i musici allentano la tensione on stage e provano a mitigare una temperatura ostile, anche nell’ambiente chiuso.
Annie racconta, dialoga, quasi cade, mentre Simone le fa da sostegno, e la cosa che più colpisce è l’emozione palese, nonostante le spalle siano cariche di anni di notti musicali.
Si passa da Patty Smith a Joe Cocker, e si continua sull’onda di Woodstock con Grace Slick, per approdare a Dolores O’Riordan, passando per Elton John e Annie Lennox, tanto per citare alcuni degli interpreti visibili nella “scaletta” a seguire.


E tra tanti mostri sacri vengono inserite, quasi con pudore e sottovoce, le perle della produzione “The Persuaders”, pillole che vengono sviscerate a parole e che danno la percezione che siano il prodotto specifico di momenti importanti di vita, attimi che riprendono forma ad ogni esibizione, e che sono in bilico tra euforia positiva e tristezza soffusa.
Dal punto di vista musicale il duo rappresenta in ogni caso una dimostrazione di novità, perché al modus ortodosso di Annie - voce e chitarra - si aggiunge un basso elettrico che oltre a fornire il ritmo per cui è stato inventato diventa in alcuni casi propositore di parti soliste e virtuosismi, come nel brano “Impressioni di settembre” ad esempio, dove si sostituisce al tradizionale sintetizzatore.
Annie è capace di modulare la sua voce, passando dalla grinta alla dolcezza, ovvia conseguenza dei brani proposti, ma… certe caratteristiche o ce l’hai oppure no!
Il pubblico, in buona presenza, ha gradito e sottolineato con calore la fine di ogni episodio e due ore sono volate, con i presenti immersi in un’atmosfera quasi aulica.
Alla fine incontro nel foyer, con rinfresco e sorrisi, e una chiara soddisfazione generale dovuta alla serenità trovata nell’attimo di comunione.
Bravi tutti, artisti e organizzatori, e se poi la location risulta essere da favola il cerchio si chiude e il ricordo sarà per sempre!
Ascoltiamo stralci di concerto…