Antonio Jasevoli - El Guitar
Mauro Smith - Virtual Drums
Antonio Jasevoli e Mauro Smith rilasciano un disco strumentale di quasi settanta
minuti, suddivisi su cinque tracce. Per saperne di più su Jasevoli e Smith
rimando alla succinta bio di fine post.
Il
titolo “The Wolf Session” riporta alla genesi del progetto, forse casuale,
nato nel corso di una vacanza in montagna, in un contesto particolarmente
stimolante per chi ama la massima libertà espressiva, lasciandosi contaminare
dall’ambiente, dalle atmosfere cangianti, dai suoni periferici e del tutto
naturali, dagli umori positivi, dai colori che sottolineano una particolare
stagione, senza bisogno di parole.
Le
parole non servono nel linguaggio di questo duo ben assortito, perché è
sufficiente una strumentazione basica, “da viaggio”, per rilasciare tutto ciò
che spesso si annida nei meandri della coscienza, pronto a manifestarsi quando
si materializzano attimi di magia inaspettata.
Tra
chitarra e percussioni “virtuali” inizia e prosegue un viaggio che ha molto a
che vedere con la libertà del jazz e della musica progressiva - senza i tipici
paletti che racchiudono la musica in un casellario dei generi -, con il
continuo attingere alla cultura di base dei due musicisti, quella che fonde il
rock al jazz, ripescando le esperienze etniche e cesellando il tutto con l’elettronica.
Facile
trovare nel sentiero di ogni traccia momenti hard alternati a pura poesia, con
l’utilizzo di tempi composti impossibili da decodificare per orecchio non
allenato, con un prodotto di sintesi che, mi pare, conduca innanzitutto alla
soddisfazione personale.
Non è un
disco facile The Wolf Session, e per trovare la piena sintonia occorre fare uno sforzo di
immedesimazione, oppure riuscire a farsi afferrare dalla pura bellezza dei
suoni.
Un album che potremmo definire sperimentale, d’avanguardia, coraggioso e
di ricerca, dal profumo zappiano, ma soprattutto un lavoro spontaneo, provocato dall’incontro dell’uomo
con il mondo circostante, e se quest’uomo è casualmente un artista di valore - o meglio due - ecco nascere
un disco come The Wolf Session.
Caldamente consigliato!
L'intervista
ad Antonio Jasevoli
Partiamo dal
connubio artistico: come si incontrano - e come nasce l’empatia musicale - Antonio Jasevoli
e Mauro Smith?
Ci conosciamo
da molti anni, ma non avevamo mai suonato insieme fino ad un paio di anni fa...
poi, rincontrandoci dopo molto tempo, abbiamo iniziato a realizzare sessioni di
improvvisazione per nostro diletto, e visto che funzionava siamo andati avanti
sino alla realizzazione di questo CD.
Possibile
sintetizzare la tua storia musicale… le tue esperienze più significative?
Tante, dalla
musica classica al jazz, rock blues, elettronica, musica etnica... tutto
confluisce nel mio linguaggio rendendolo appunto “mio”.
La vostra
musica è impossibile
da inserire nell’ortodossia
delle etichette musicali conosciute: l’estrema libertà espressiva è parte di voi o si può dire che sia stata stimolata e
favorita dal momento contingente… il luogo, l’atmosfera, la mente libera?
Direi tutte
queste componenti. Sicuramente parte da un atteggiamento personale di libertà espressiva incondizionata, ma le
influenze circostanti sono inevitabili, e in questo casi ci hanno arricchito
fornendoci ulteriori suggestioni.
Nei cinque
brani proposti la sperimentazione si spinge verso punti estremi, stessa
direzione ma verso opposto: vi chiedo… come è avvenuto il passaggio dall’intimità realizzativa alla condivisione col
mondo?
Come sempre,
con la massima naturalezza e il coraggio che ormai, per noi musicisti e
improvvisatori, è una
condizione di normalità
indispensabile.
Una musica
priva di liriche può anche “parlare” col titolo del brano: come nasce l’abbinamento nel vostro caso?
Era
necessario dare dei titoli alle tracce, quindi ci siamo ricordati di cosa ci
circondava nel luogo della registrazione e abbiamo abbinato il titolo alle
atmosfere che ci evocano i brani.
Dato per
scontato che comunichiamo in ogni attimo della nostra esistenza, anche nel
totale silenzio, vorrei sapere… che tipo di
messaggio propaga nell’aria “The Wolf Session”, un progetto strumentale, senza la
didascalicità della
parola?
Personalmente
credo sia un progetto molto evocativo in direzioni opposte: ritrovo momenti di
delicata e poetica astrazione melodico-armonica alternati a momenti crudi e
abrasivi, quasi musica per rapine! In ogni caso lascerei le risposte agli
ascoltatori.
Il vostro
album non
è certo di facile fruizione: che cosa vi aspettate in termini di sharing?
Non mi
aspetto mai nulla di preciso dai lavori che produco in termini di riscontro, il
mio compito termina nell'esserne soddisfatto. Ovviamente mi auguro che possa
avere la massima diffusione possibile e che possa piacere all'ascoltatore. E'
chiaro che non andrà mai a
Sanremo!
Ci sono
possibilità che venga
proposto dal vivo, intendo nello spirito, vista la natura improvvisativa del
disco?
Certo, stiamo
già organizzando
la promozione con concerti.
Quale
potrebbe essere il proseguimento di “The Wolf Session”?
I
PROTAGONISTI
Antonio Jasevoli - El Guitar
Mauro Smith - Virtual Drums
Un po’ di bio…
Antonio Jasevoli
E' uno dei più interessanti chitarristi della scena
contemporanea, con uno stile molto personale, una sintesi risultante da una
formazione eterogenea sviluppata, nel corso degli anni, con la frequentazione
di molteplici ambiti musicali e chitarristici: dal rock al jazz alla musica
etnica, dall'elettronica alla chitarra classica, dalla scrittura colta europea
alle forme d'improvvisazione contemporanea.
Pioniere ed importante riferimento per intere
generazioni di chitarristi nell'uso degli effetti elettronici applicati alla
chitarra elettrica, è al tempo stesso un grande conoscitore della chitarra
classica, di cui è uno degli interpreti più originali.
Nel corso della sua carriera ha pubblicato numerosi
dischi da solista e come ospite, attualmente pubblica molti suoi lavori per la
prestigiosa etichetta “Parco della
Musica Records”.
Ha collaborato con i massimi esponenti della musica
internazionale (Kenny Wheeler, Tony
Scott, Steve Grossman, Andy Sheppard, Bob Brookmeyer, Maria Shneider, Daniel
Humair, Ernst Reijsenger, Dominique Piffarelly, Antonello Salis, Paolo Damiani,
Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Gianluigi Trovesi, Don Moje, John Taylor, e
tanti altri…), esibendosi nei più importanti teatri e festival
internazionali.
Nel corso della sua carriera ha composto musica per Teatro,
Danza, Cinema ed altre forme
d’arte.
E' leader di vari progetti, dal solo al quintetto, in
cui esprime il suo mondo sonoro.
DirigeLa GEO, Guitar
Experience Orchestra organico di 30 chitarre di S. Cecilia, di cui è anche arrangiatore e compositore.
Maestro di "Chitarra
Jazz" ed "Armonia, Analisi e Tecnica d'improvvisazione" presso
il Conservatorio di S. Cecilia di Roma dal 2007 ad oggi, è stato il primo
docente di Chitarra Jazz nella storia di questa prestigiosa Istituzione, inoltre
ha insegnato Chitarra Jazz al Conservatorio A. Casella di L’Aquila ed al
Conservatorio O. Respighi di Latina, attualmente presso i Conservatori L. Refice
di Frosinone e L. Cherubini di Firenze.
Mauro Smith
Musicista, architetto e
artista visivo è tra i fondatori dei Neroitalia,
band che negli anni ‘90 pubblica Il suono delle radici (W&w),
Distanze (Harmonia Mundi, France) e Terres du sud Italie (Harmonia Mundi,
France).
Tra il 1999 e il 2005 prende parte parallelamente a
progetti musicali di artisti pop, tra i quali, Ornella
Vanoni (Adesso, CGD East West), Enzo Gragnaniello (Oltre gli alberi,
Sugar/Universal) e Alan Wurzburger (Amour amer, Sottosuono).
Nel 2006 pubblica il cd La
danza di Uaio il Pesce (Itinera),
disco di duo cameristico e d’improvvisazione di pianoforte e batteria Urciuolo
Smith; il disco è considerato dalle riviste di jazz italiano tra i
migliori dell’anno.
Compositore ed esecutore di colonne sonore per corti e
documentari, di installazioni artistiche e rappresentazioni teatrali, letture
in musica e dialoghi tra fotografia, video e percussioni dialoga o collabora
tra i vari con Wayne
Shorter, John Patitucci, Danilo Perez, Brian Blade, Dan Fante, Horacio El Negro
Hernandez, Robbie Ameen, Joe Amoruso, Tiziano Scarpa, Silvio Perrella, Michele
Serio, Alessandro Cimmino, Luca Aquino, Vito Ranucci, ecc.
Progetti, opere d'arte e performance sono ospitati
nelle manifestazioni artistiche più importanti europee, i concerti nei migliori
festival di musica jazz, contemporanea, pop e d’improvvisazione.
Tra i il 2015 e il 2016 nascono i progetti con il
chitarrista Antonio
Jasevoli The Wolf Sessions e Divergent Meetings.
Album disponibile su tutti i Digital Store
Pubblicato da
Videoradio Edizioni Musicali
Ufficio Stampa LC
COMUNICAZIONE