Plurima Mundi-“Percorsi”
E' passato davvero tanto tempo dal rilascio del primo atto dei
Plurima Mundi,
ma questo secondo episodio musicale, Percorsi,
è una chicca che riconcilia con il mondo
della musica in un momento di crisi generale significativa, e lo spazio
temporale che unisce Atto I - l’album dell’esordio - all’attualità,
ha permesso di elaborare esperienze e riflessioni sonore che rendono il
presente lavoro davvero piacevole: mi sono emozionato ascoltandolo, e tutto questo sfugge a
ogni tipo di razionalità.
Plurima Mundi significa essenzialmente Massimiliano Monopoli, perché è lui il
driver di un autobus sempre in movimento, che ad ogni fermata favorisce l’andirivieni
dei passeggeri, che a volte ritornano, e spesso lasciano il posto a nuovi
sodali, consci della direzione impostata e con piena fiducia in chi gestisce il
percorso. Ed è proprio Monopoli che, a seguire, dà luce ai rivoli del suo
brillante progetto, rispondendo alla mie domande.
Sono quattro le tracce proposte - con bonus track finale che
riporta la versione “single” di uno dei brani, L… Tu per sempre - suddivisi su circa quaranta minuti di musica
magica.
Esordio strumentale - la lunga Eurasia, quasi undici minuti -
che colpisce duro per effetto di un impatto avvolgente, con il violino in
primo piano e frequenti “cambi atmosferici”, sostenuti da una sezione ritmica
di primo piano e una buona attenzione per l’aspetto melodico.
Nei passi successivi -
E
mi Vedrai... per te, L. ... Tu per Sempre, Male Interiore - entra in scena la preziosa voce di Grazia
Maremonti, e arrivano i significati, i messaggi legati ai contenuti racchiusi
nel binomio spazio/tempo, un contenitore capace di intrappolare momenti che,
grazie alla musica, possono essere condivisi e divenire pubblici, didascalici o
meramente da godere in tutta semplicità.
Ruolo importante quello di Maria Giuseppina Pagnotta, scrittrice, che ha prodotto liriche che perfettamente si
sposano alle composizioni di Monopoli.
Gli amori finiti, le persone che non ci sono più, i dolori
che si accumulano e si portano dentro, i disagi del quotidiano… tutto questo è
disegnato dalla musica dei Plurima Mundi, sonorità adatte a differenti
situazioni, e proprio per questo collocabili nella area progressiva, anche se
cercare un’etichetta precisa non è poi così importante. Ma la completa libertà espressiva
e l’interazione strumentale - poco consona alle rigide regole - fa sì che si
possa parlare di un ottimo prodotto di “Prog Italiano”… e la speranza è che l’attività dei Plurima
Mundi prosegua con una buona frequenza, per la felicità di chi è stato toccato
dalla loro gioia musicale.
L’INTERVISTA A MASSIMILIANO MONOPOLI
Sono passati molti
anni, mi pare sette, da quando commentai il vostro album d’esordio: cosa è
accaduto in tutto questo tempo e perché uno spazio temporale così grande tra i
due lavori?
In questo tempo sono accadute varie vicende personali e
cambiamenti nella vita che, da una parte hanno
fatto volare gli anni, mentre dall’altra hanno dato spunto al nuovo
lavoro dal titolo “Percorsi”,
distribuito dalla BTF, che si basa proprio sul percorso effettuato durante questo periodo lontano a
livello discografico seppur, in crescita
per quanto concerne l’attività live.
La formazione nel
frattempo è cambiata…
Come dissi anni fa in
più occasioni questo, più che essere un gruppo, è un progetto. In questi anni
ci sono stati avvicendamenti e ritorni nella formazione, e la cosa bella è che
siamo rimasti in ottimi rapporti con tutti gli ex elementi, che ho anche ringraziato nei credits del CD. L’attuale
formazione, che vede me (Massimiliano Monopoli) al violino elettrico, Massimo
Bozza al basso, Grazia Maremonti alla voce, Silvio Silvestre alla chitarra,
Lorenzo Semeraro al piano elettrico e Gianmarco Franchini alla batteria, ha da
qualche anno una certa stabilità, ma non è escluso che, in un immediato futuro,
possa esserci qualche ritorno di chi
negli anni scorsi ha contribuito
umanamente e musicalmente alla continuazione di questo progetto.
Il nuovo disco si
intitola “Percorsi”: me ne parli?
Come ho scritto, “Percorsi”, è un lavoro che si basa su
ciò che è accaduto in questi anni. Mi è piaciuto fare un viaggio non tanto
immaginario all’interno della mente umana con l’iniziale “Eurasia”, brano strumentale, che “espone” le nostre radici musicali contaminate con ciò che sentiamo in
giro ed anche da ciò che si vede e si vive giornalmente nella società. Il secondo brano “… Per
Te”, è un doveroso ricordo di una persona
speciale che non c’è più, il cui distacco è stato doloroso anche se, verso
la fine, c’è una specie di promessa e
speranza di rivedersi nell’altra dimensione, con amore e serenità. Il terzo
Brano “L…” è il racconto di un grande
amore finito in modo strano ed inatteso, dura più di otto minuti ma è stato concepito
e completato in soli tre giorni. L’ultimo, “Male
Interiore”, è una specie di
riflessione finale che, sviluppandosi, lascia
lo spazio a varie interpretazioni non definitive. La bonus track è la
versione single di “L” , iniziato
come un piccolo scherzo ma che, riascoltandolo, è la parte essenziale oltre che
del brano, direi, dell’intero CD. Quello che mi piace ricordare è la bella e
spontanea collaborazione con la scrittrice Maria Giuseppina Pagnotta, con cui
si è subito entrati in sinergia. Le musiche che ho composto sono state magnificamente narrate con i suoi
testi che, se ben ascoltati, facilitano a capire l’intero lavoro.
Come si ricollega al
lavoro precedente?
Questo è un lavoro che volevo si discostasse dal precedente per
vari motivi. Non ci si può ripetere e creare delle idee musicali che si possono
ben sviluppare, non è facile seppur affascinante. Sicuramente si sente un
marchio di fabbrica riconoscibile nel sound. Il mio violino elettrico, il basso
di Massimo Bozza e la voce di Grazia Maremonti sono la continuità sonora di ciò
che fu il primo lavoro, ma la costruzione e gli arrangiamenti dei brani,
secondo me, hanno un’impronta diversa, con meno rimandi al prog, con una
tessitura armonica un po’ più fluida, mantenendo una certa melodicità. Dopo un
primo ascolto qualcuno ha detto e scritto che è musica non etichettabile in cui
si trovano vari stili ed, anche, sonorità da musiche da film. Beh questo era un
po’ il mio obiettivo… andare avanti… speriamo di esserci riusciti!
Lo avete già presentato
dal vivo? Sono previste date nell’immediato?
L’estate scorsa lo
abbiamo testato interamente dal vivo, proprio per constatare l’impatto e la reazione di chi è venuto ad ascoltarci. Tutto
ciò ci ha dato la tranquillità di
poterlo incidere in un giorno, tranne la voce che è stata messa dopo per ovvi
motivi tecnici di registrazione. Sì, sono previste date a cominciare dalla
prossima primavera. Chi segue la nostra pagina Facebook viene sempre informato in real time, un po’
come è accaduto per le varie fasi di realizzazione del CD.
Come giudichi lo stato
del prog in questo particolare momento e quello della musica italiana in
generale?
Non mi piace la parola giudicare, al massimo posso esprimere un mio
personale parere. Sinceramente non seguo molto la scena prog perché la reputo
un po’ troppo ripetitiva negli schemi che si rifanno, stilisticamente, ai
grandi del passato. Ci sono tanti gruppi tecnicamente validi e di alto livello.
Quello che manca è l’aspetto melodico che secondo me è, invece, molto importante
per potere realizzare qualcosa di fresco ed immediato, che possa sposarsi bene
con quello ritmico che dà la spinta al
tutto. Senza una buona melodia anche i più grandi musicisti, alla lunga,
possono diventare noiosi. La musica italiana? La definirei in “prognosi
riservata” in attesa dell’auspicato risveglio dall’agonia dei falsi miti creati
dai talent televisivi, che danno spazio
all’immagine ed al riciclare minestre sin troppo riscaldate. C’è poca
creatività e, parere personale, forse “qualcuno” vuole che vada cosi.
Hai già idea di quale
potrebbe essere il futuro prossimo di Plurima Mundi?
Una cosa è certa. Non
passeranno sette anni per il prossimo lavoro. Vorrei realizzarlo entro due anni per concludere la mia idea
iniziale di volere incidere tre lavori in dieci anni. Spero di farcela ma, a
parte i numeri, sarà la creatività a fare capire quanto e quando potrà essere
realizzato. Produrre un CD giusto per farsi vedere sul mercato non serve a
nulla. Se, invece, il contenuto sarà all’altezza, ci sentiremo, moderatamente,
presto!
Tracklist
1. Eurasia
2. E mi Vedrai... per te
3. L. ... tu per Sempre
4. Male Interiore (La Mia Età)
4. Male Interiore (La Mia Età)
5. L. ... tu per Sempre (Single Version)
(Bonus Track)
Line-up
- Massimiliano Monopoli / violin
- Grazia Maremonti / lead vocals
- Massimo Bozza / bass guitar
- Silvio Silvestre / electric guitar
- Gianmarco Franchini / drums & percussion
- Grazia Maremonti / lead vocals
- Massimo Bozza / bass guitar
- Silvio Silvestre / electric guitar
- Gianmarco Franchini / drums & percussion
- Lorenzo Semeraro / piano