Da un po’ di tempo sentivo parlare degli SLOGAN, band dedicata al tributo del
Banco del Mutuo Soccorso, e nello
spazio di pochi giorni ho avuto la possibilità di ascoltarli dal vivo e
conoscere successivamente alcuni di loro.
Compito difficile, inutile negarlo, ma l’idea di riproporre i
classici del BANCO, con buona tecnica, degna coesione ed enorme passione, alla
fine paga, e anche i fan più esigenti apprezzano il risultato e gli sforzi di
affinaggio, che sono poi quelli che determinano la differenza tra la buona
musica e una mediocre.
Vederli su di un palco ha suscitato la mia curiosità e ho posto
loro qualche domanda…
L’INTERVISTA
Come, dove e quando
nascono gli Slogan?
Allora… hai presente il racconto di Francesco Di Giacomo, quando
dice che Vittorio Nocenzi era alla ricerca di un cantante alto e biondo per la
sua nuova band - Banco del Mutuo Soccorso
-, e s’è trovato di fronte a Big? Ecco, la storia degli Slogan inizia un po’
cosi… Gennaio 2012, Martin Wilkesmann pubblica un annuncio sul sito
“Villaggio Musicale”; l’annuncio diceva: “Ciao! Sto cercando un cantante nella
bergamasca, di età non oltre i 30, possibilmente che abbia buone capacità
liriche per un tributo al Banco
del mutuo soccorso!” . Io risposi: “Sono un poco fuori quota,
però, amo il Banco, so cantare e ci potrei anche provare…” .
Allora avevo 54 anni, Martin, al momento non aveva ricevuto altre
offerte e decise quindi di “testarmi”: ci fu subito intesa…
Purtroppo, per vari motivi, l’avventura non iniziò subito, ci
tenemmo in contatto e nel novembre 2013 l’avventura finalmente iniziò.
Il primo concerto è datato 3 gennaio 2014, e fu una sorpresa per
tutti, fummo sorpresi noi per primi per come il pubblico stesse attento e in
silenzio ad ascoltare, nonostante suonassimo in un pub. Il primo concerto
importante avvenne il 10 Maggio 2014, ad Urgnano, in provincia di Bergamo; sul
palco col Mito Aldo Tagliapietra. Per l’emozione “bucai” l’entrata di
“Metamorfosi”, i fan e la band me lo rinfacciano tutt’ora!
Possibile sintetizzare
la vostra evoluzione musicale, dalle origini ad oggi?
Per quel che riguarda l’evoluzione di ogni singolo elemento
sarebbe troppo lunga da analizzare, diciamo che arriviamo da esperienze molto
diverse, ma che ci siamo ritrovati ad amare il Banco come ogni fan.
L’evoluzione della Band c’è sicuramente stata in questi due anni e
mezzo, soprattutto è cresciuta la consapevolezza dell’interpretazione e la
certezza che per suonare la musica ci vuole molta tecnica, ma soprattutto molto
cuore.
Che cosa vi colpito maggiormente del BMS, rispetto ad altre band
coeve, tanto da dedicare loro un tributo permanente?
Martin ha avuto questa “illuminazione” grazie ad un conoscente che
gli ha prestato il CD di “Come in un ultima cena”:da allora non è stato più lui…
Allora credo avesse 23 anni, ha cominciato ad informarsi, ha
provato a suonare al piano qualche nota e tutto è partito…
Per quel che mi riguarda, ho amato il banco fin dal momento che il
braccio della “fonovaligia” di un amico si appoggiò sul disco del
“Salvadanaio”… non smetterò mai di ringraziare quell’amico.
Naturalmente non abbiamo scelto di suonare la musica del Banco per
fare soldi, credo che chiunque lo possa capire… Il nostro obbiettivo è quello
di diffondere questa musica, perché crediamo che la musica dal Banco abbia
ancora molto da dire… ed è fantastico quando, alla fine dei nostri concerti, i
giovani ci vengono incontro e ci fanno i complimenti.
Quali sono le maggiori
difficoltà che si presentano nel proporre la musica del BANCO?
Beh … la prima difficoltà è che non si trovano spartiti, i ragazzi
hanno dovuto lavorare sodo ed estrapolare tutto ad orecchio ascoltando più
volte i file audio.
Per quel che riguarda la voce, come si può ben capire, il problema
è un altro…
Come dico sempre, di Francesco Di Giacomo ce n’è uno solo, dico
“ce n’è” perché lo sentiamo ancora molto vivo.
Quindi, mi son detto, “togliamoci dalla testa di cercare di
assomigliare a Big”, e ho cominciato a cantare sopra la voce di Francesco,
durante i miei viaggi di lavoro in auto. Devo dire che l’esercizio mi ha
aiutato molto ad estendere verso l’alto la voce… ricordo i primi tentativi per
raggiungere le note più acute del “Giardino del Mago”… arrivavo a “strozzarmi”
da solo… m’immagino cosa potessero pensare quelli nelle auto accanto alla mia,
fermi al semaforo!
Avete avuto la
possibilità di suonare o di entrare in contatto con Vittorio e soci?
Martin è di natura un “rompiscatole”, dopo aver avuto
“l’illuminazione” ha cominciato a seguire il Banco in ogni concerto, e in
questo modo ha conosciuto un po’ tutta la banda… Lui ricorda con affetto il
momento in cui ha chiesto l’autografo a Big… Francesco gli disse: “Come ti
chiami?”, e lui… “Martin…” Francesco sorrise e disse… “Ah, i tuoi
han voluto risparmiare sulle vocali…” Big era grande di nome e di fatto….
Successivamente abbiamo avuto modo di conoscere un po’ tutti… e lo
scorso aprile siamo anche riusciti ad avere come ospite, sul palco per suonare
insieme “Non mi rompete”, l’amico Alessandro Papotto.
Sentite la
responsabilità di mantenere viva, dal punto di vista live, una storia che per
ovvi motivi non è più riproponibile nella forma originale?
Beh, lo scorso 16 luglio, sono stato a Ponticelli, in provincia di
Perugia, ad ascoltare quello che ormai viene chiamato il “BANCO.02”, la nuova
formazione di questa grandissima band, e personalmente credo che il Banco “Viva
ancora”… Penso che ormai il repertorio del Progressive debba essere considerato
un po’ come la Musica Classica…
Gli autori della “Grande Musica” sono tutti estinti, eppure, ogni
giorno nel mondo c’è qualcuno che li suona, qualcuno che li interpreta e
qualcuno che li ascolta, ed ascoltare “Live” la 9a di Beethoven è sempre meglio
che ascoltarla dal CD!
Per quel che riguarda il sentirsi caricati di responsabilità,
credo sia meglio parlare del “piacere” di suonare la musica del Banco.
E’ di questi giorni la “vittoria”al Tenco 2016 di un brano scritto
da Francesco Di Giacomo (con Paolo Sentinelli), “Bomba intelligente”: che
messaggio ha lasciato Francesco, tra musica e poesia?
Sono stato davvero “Strafelice” quando ho appreso questa notizia…
Il Brano è del 2013 e c’è un bellissimo video su “Youtube” che consiglio a
tutti di andare a vedere, dove Francesco, Paolo Sentinelli, Filippo Marcheggiani
e un altro chitarrista, che purtroppo non conosco, presentano, credo per la
prima volta, “La Bomba Intelligente”.
L’occasione è un incontro “mangereccio” con amici e fan, e ogni
volta che guardo quel video mi commuovo e mi esce un sorriso.
I brani che più amo di Francesco sono proprio quelli carichi di
poesia: 750.000 anni fa
l’Amore? – Canto di primavera – Canto nomade per un prigioniero politico – E mi
viene da pensare…
Vi ho da poco visto sul palco del FIM di Erba: quali sono le
prossime date live?
Purtroppo, stiamo ancora cercando di far sapere al mondo che
esistiamo, e quindi siamo molto contenti per questa tua attenzione nei nostri
confronti, e ringraziamo di ciò pure MAT2020.
Al momento, l’unica data fissata è per il 25 Febbraio a Genova, dovremmo
aprire il concerto dei Garybaldi… ma speriamo di poter offrire presto, agli
amici “Banconiani” tanta buona musica.
Quale potrebbe essere il futuro prossimo degli Slogan?
Ci piacerebbe affiancare al Tributo al Banco un progetto nostro,
qualcosa già bolle in pentola, ma non è ancora il caso di parlarne.
Diciamo che al momento c’interessa diffondere al
meglio la grande musica di Vittorio Nocenzi & C., ma il nostro amore per
la musica è aperto a 360°.
Line up
Martin
Wilkesmann: tastiere
Flavio Santini: voce
Davide Capoferri: chitarre
Pasquale Brolis: clarinetto e Sax
Carmelo Vecchio: bassista
Giacomo Leone: batteria
Flavio Santini: voce
Davide Capoferri: chitarre
Pasquale Brolis: clarinetto e Sax
Carmelo Vecchio: bassista
Giacomo Leone: batteria
http://www.sloganband.eu/