Pierre Salkazanov, alias Zanov, registrò il suo primo album, “Green Ray”, nel 1976. Quasi
contemporaneamente Jean-Michel Jarre produceva il suo “Oxygene”. Questo significa che Zanov può essere annoverato tra i pionieri
francesi della musica elettronica.
In soli tre album, tra
il 1976 e il 1982 (di cui due realizzati con la Polydor), è riuscito ad imporre
uno stile molto personale, allo stesso tempo riflessivo e metodico. E poi più
nulla. Si dice sempre… Ie cose della vita!
A distanza di oltre
trent'anni dall’uscita del suo ultimo album, Zanov torna sulla scena musicale
proponendo “Virtual Future”, un nuovo disco
fedele al suo mondo.
Zanov è tornato!
Ma qual è la sua
storia?
ZANOV, musicista francese, compositore di musica elettronica e virtuoso del sintetizzatore,
è attivo sulla scena musicale dal 1976.
Ha studiato pianoforte
e chitarra, ma il punto di svolta è arrivato nell’ estate del 1975, quando ha
scoperto l'affascinante mondo dei sintetizzatori.
Ha costruito il suo
studio casalingo con synth leggendari, come EMS VCS3, ARP 2600, sintetizzatore
armonico RMI, e con questi ha iniziato a creare.
Prima di iniziare a
suonare e comporre in modo fluido ha dovuto comprendere le basi scientifiche di
sintesi del suono e padroneggiare le diverse tecniche, fattori che gli hanno
permesso di tramutare in suono le sue emozioni personali.
In Francia è stato uno
dei primi musicisti ad innovare l'universo della musica elettronica, rompendo le
regole delle trame tradizionali, basate sulla cura dei dettagli e la perfezione
esecutiva.
Ha composto 3 album, tra il 1976 e il 1982, che
sono rimasti nella memoria degli appassionati di musica elettronica: “Green
Ray” (Polydor) nel 1977, “Moebius” (Polydor) nel 1978, “In
Course of time”(Solaris) nel 1983.
Zanov ha partecipato a
numerosi concerti in Francia nel 1977 e nel 1978, accolto con favore dalla
critica per la bellezza dei suoi suoni e per la sua capacità di creare un
personalissimo universo musicale.
Molti dei suoi
followers dell’epoca si sono chiesti che fine avesse fatto Zanov e… ecco pronto il suo ritorno, tangibile: l’album “Virtual
Future”.
Dice l’autore:
“Nel 1979 ho iniziato a pensare a un nuovo progetto, “Nous reprenons
notre avenir”, che univa intimamente musica, liriche e video. I testi furono realizzati
da uno scrittore capace di esprimere
poeticamente le mie idee circa la riflessione umana di fronte alle cose del
mondo. I testi in francese, parlato e filtrato per vocoder, condividevano le
loro impostazioni con i vari suoni della musica. Per il video l'idea era la stessa:
una sintesi che permettesse al video stesso di condividere le impostazioni con
il suono. Per questo passai tutti i miei fine settimana in uno studio video di
Parigi, che mise a mia disposizione un sintetizzatore video analogico Spectron
SME (il marchio che ha progettato il VCS3). Dopo un anno di lavoro imparai a
dominare il video sintetizzatore, riuscendo a creare alcune parti che diedero sostanza alle mie idee iniziali.
Due problemi mi costrinsero però a sospendere il progetto: in primo luogo la
chiusura dello studio, e ciò mi impedì, ovviamente, l'accesso al video
sintetizzatore. E poi… non riuscii mai a raggiungere una corretta miscelazione della
voce: quando la parte vocale era musicalmente soddisfacente, non era
sufficientemente comprensibile, e quando divenne chiara il risultato non si
dimostrò vincente dal punto di vista musicale.
Durante la mia lunga pausa ho avuto l'idea di abbandonare il
testo e conseguentemente rivedere la musica.
Nei primi mesi del 2014 ho scannerizzato le bande con Pro
Tools: c'erano quattro tracce per la musica e quattro tracce per il testo; ho
eliminato il testo, e siccome occupava un posto importante, ho composto nuove
parti per ricreare l'ambiente sonoro che esisteva precedentemente. Queste
aggiunte e modifiche sono state prodotte con Arturia Origin. Ho passato molte
ore al mix finale ottenendo la sintesi dei miei attuali sentimenti, un bilancio
un pò diverso di quanto non fosse trent'anni fa.
Così “Virtual Future”
è stato realizzato per l’80% sui miei synth vintage dell'epoca (VCS3, ARP 2600,
ARP sequencer, RMI Armonica Sintetizzatore, Korg PS 3300) e per il restante 20%
su Arturia Origin.
Se immagino una prossima tappa penso innanzitutto ad acquisire
altri sintetizzatori, ma in questa fase sono già di fronte a un grosso
problema. In effetti, al di là di Arturia Origin, devo ancora trovare un
modello abbastanza adatto ai miei intenti. Poi preparerò il prossimo album pianificando
allo stesso tempo il necessario per esprimermi dal vivo, e per tutto questo ci
vorrà probabilmente un anno: spero di poter incontrare i miei sostenitori, la
mia audience, ancora per molti anni!”.
Tracklist
1-Very Far: 9:44
2-Neuronal Storm: 7:31
3-World Adrift: 5:45
4-Brain Activity: 5:40
5-Conscience in Danger: 4.20
6-Alone Again: 6:16
7-The Final Cut:4:11
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