Il concerto del 13 Dicembre al Teatro Govi di Bolzaneto ha visto come atto conclusivo la
performance de La
Coscienza di Zeno, prog band genovese con una salda esperienza alle
spalle.
La loro entrata in
scena è successiva a quella di Fabio
Gremo... http://athosenrile.blogspot.it/2014/12/fabio-gremo-live.html)
e dei Delirium I.P.G. ... http://athosenrile.blogspot.it/2014/12/delirium-ipg-in-concerto-13-dicembre.html)
che assieme a Pino Sinnone hanno ricordato Joe Vescovi ...
Introdotta da Stefano Agnini, che si sofferma
sull’aspetto “liriche/significati”, la C.D.Z.
sale sul palco con la line up collaudata: Alessio
Calandriello alla voce, Luca Scherani alle tastiere, Gabriele
Guidi Colombi al basso, Davide
Serpico alla chitarra, Andrea
Orlando alla batteria e Domenico Ingenito
al violino.
Completano la
formazione Joanne Roan al flauto e Melissa Del Lucchese al violoncello,
con cui mi scuso per la loro assenza nel filmato a seguire, ma è fatto
indipendente dalla ma volontà (videocamera scarica!).
E’ questa l’occasione
per presentare il nuovo album, intitolato “La notte anche di
giorno”, ed è proprio di Agnini il compito di introdurre la
band, con la collaborazione di Carlo
Barbero, che ho lasciato per ultimo nel mio racconto a puntate della serata,
ma la sua presenza si è fatta sentire - come sempre - come uomo di punta della diretta streaming di Ma1tv, contenitore in cui Carlo si
propone attraverso il suo Rock Up.
La CDZ ha un compito difficile, quello di
suonare a fine serata e, soprattutto, dopo la sostanziosa esibizione dei
Delirium. I brani, molto lunghi e nuovi - le suite a cui fa riferimento Agnini -
necessitano di buona concentrazione, ma se un neofito curioso si ponesse la
domanda… “… che cosa è la musica
progressiva? Quali sono le linee guida?”, beh, vedere la CDZ on stage, almeno nell’occasione, ha
rappresentato la perfetta sintesi della filosofia prog. E in tutto questo evidenzio
il bisogno di un ascolto attento e ripetuto, teso ad apprezzare il virtuosismo
degli attori messo a disposizione di una “trama” ben definita, con continui
cambi ritmici e modifiche di atmosfera e melodia.
L’integrazione funziona,
così come la “convinzione da palco”, che permette di proporre un copione,
strumentale e lirico, a mio giudizio complicatissimo.
Ma forse una ventina
di minuti di testimonianza può essere più utile delle mie parole.
Aspettiamo quindi con impazienza il nuovo disco, il terzo, il
cui rilascio è previsto a Gennaio per AltrOck/Fading Records.