I piemontesi MotherCar
rilasciano il primo album omonimo,
otto brani che propongono trentacinque minuti di musica che, nei comunicati
ufficiali, viene catalogata con etichette ad effetto, utilizzate per delineare i
limiti entro cui la band si muove, ma che nella mia concezione personale significa
essenzialmente un buon rock, originale e pieno di venature interessanti…
vedremo quali.
Un pò di bio
ufficiale:
Power trio nato per sperimentare, tra stoner e drum’n'bass,
indie e hard rock, slow core e surf. Un viaggio che li porta da Chivasso ad
esibirsi a Torino in alcuni fra i principali club cittadini come Hiroshima Mon
Amour per Dirty Business, Astoria per Xanax Off, Imbarchino per Woodu e Cafè
Liber per Scatti Vorticosi, case occupate come El Paso e centri sociali come
CSOA Askatasuna. Collaborano con realtà provinciali per cercare di rianimare il
territorio dal punto di vista musicale culturale e artistico.
Chitarra assassina, basso bastardo e batteria velocissima. La
voce quando c’è sa di punk.
I MotherCar sono: Niccolò
Boscolo alla chitarra, Francesco
Borello al basso e voce, Andreas
Wolf Ciavarra alla batteria.
Il termine “Power Trio”,
al di là della suggestione legata alla tipica formazione alla “Cream”, calza a
pennello alla band e il filmato a seguire - From
that what you say - è a mio giudizio
la sintesi dell’album e di una filosofia musicale che, tra le parole dell’intervista
e l’ascolto, emerge in modo evidente.
Rock pesante alla
base, con frequenti variazioni ritmiche; psichedelia che si mischia al metal e
che ricorre ad una ricerca dei suoni e a una sperimentazione che pare prenda le
distanze dalla mera improvvisazione, molto amata dagli adepti, soprattutto in
fase live.
Il tutto contrapposto
a momenti di “tranquillità esecutiva”, una sorta di lentezza che prepara all’atto
successivo, spesso una deflagrazione di suoni. Atmosfere grevi e una sezione
ritmica che sostiene e prepara il gioco chitarristico, creano un’immagine che
riesce a idealizzare il passato antico, rinfrescato però da una fine ricerca e
una buona attenzione per i particolari. E poi la voce che, forse, è usata poco,
almeno rispetto alle potenzialità.
In una domanda dell’intervista
a seguire mi soffermo proprio sull’importanza delle liriche, ed emerge come l’utilizzo
del cantato non abbia lo scopo di inviare messaggi, ma quello di rafforzare melodie
e sound; una volta metabolizzato il disco, l’impressione che ho avuto è che un
maggior impiego della particolare voce di Borello, concepita come strumento
aggiunto, potrebbe essere qualcosa su
cui ragionare per i progetti futuri.
Un disco che ho
gradito, e che ancor più vorrei ascoltare dal vivo; una proposta che mi
permette di entrare in una sezione musicale tutta da scoprire e che quindi
condividerò con piacere.
L’INTERVISTA
Partiamo dalle origini:
come nascono i MotherCar? Quale l’idea musicale comune?
MotherCar
nasce a Chivasso (TO) il 9 aprile 2010 dopo un concerto tributo a Daniele
Silvestri a Il Viandante, Are di Caluso (TO). Siamo tutti e tre portati a sperimentare
musicalmente arrivando a "miscelare" generi apparentemente discordanti (Drum'n'Bass con
lo Stoner, Surf con lo Slow Core ecc...)
Esistono musicisti o
band di riferimento che hanno condizionato le vostre scelte?
Gruppi da
cui attingiamo continuamente per le nostre composizioni possono essere: Motorpsycho,
Queens Of The Stone Age, King Crimson, Holy Fuck, Tomahawk, Animal Collective,
Battles, Pendulum, The For Carnation, Sonic Youth, Blockhead, Kyuss, Neu!
Come definireste a
parole la vostra musica?
Sfogo collettivo dovuto
dallo stress quotidiano.
Avete realizzato il
vostro “Primo Disco”: da cosa è caratterizzato? Esiste una linea concettuale?
Nel
nostro album non è possibile trovare una linea concettuale, i brani in esso
contenuti sono le nostre prime sperimentazioni musicali.
Che importanza hanno per voi le
liriche?
Per ora
le liriche hanno un'importanza prettamente musicale: la voce viene inserita
principalmente per dare più corpo alla melodia piuttosto che esprimere un
concetto o raccontare una storia.
Che rapporto avete con
le nuove tecnologie e la rete, intese come aiuto nella realizzazione e
diffusione della vostra musica?
Usiamo
prevalentemente social network comuni, come Facebook e SoundCloud,come fanno la
maggior parte delle band in circolazione.
Come sono i MotherCar dal vivo?
Belli.
Bravi. E abbiamo un suono della madonna.
Come promuoverete il
vostro album?
Principalmente
tramite concerti e i social network prima elencati. Siamo una band che fa parte
dell'etichetta DIY "Scatti Vorticosi Records", che ci aiuta a
promuovere la nostra musica tramite video e vendendo i nostri cd.
Avete pianificato ulteriori passi per
l’immediato futuro?
Stiamo
cercando date in tutta Italia e stiamo avviando una collaborazione con un
artista di cui sentirete parlare presto.
Disco registrato in
(quasi) presa diretta, mixato e masterizzato da Paolo Rigotto presso il
Freakone Royale Studio.
Prodotto in
collaborazione con Scatti Vorticosi Records.
released 05 April 2014
Presentato a El Paso Occupato
(Torino) il 05/04/2014