Nel recente neonato MAT2020 avevo inserito “Struttura e Forma”
nella rubrica “La gioia di ritrovarli”.
Ed è stato davvero bello rivedere il primo atto live di
questa band che si ripropone dopo 40 anni sotto una fortissima pressione,
quella della passione musicale che non si può accantonare.
L’occasione nasce sabato 17
novembre, nello splendido Teatro di
Cicagna, nell’entroterra genovese.
Il progetto è totalmente strumentale, ed è imperniato sul virtuosismo
chitarristico di Franco Frassinetti e Giacomo Caliolo, musicisti di lungo corso del
panorama genovese. Se poi il completamento prevede una sezione ritmica formata
da Marco
Porritiello alla batteria e Stefano Gatti al basso, il quadro assume aspetti
interessanti… a prescindere.
Ancora una volta il pubblico non è stato quantitativamente
ottimale, come ha sottolineato inizialmente un emozionatissimo Frassinetti. Di
questi tempi capita.
Una serie di problemi tecnici, e la normale “ruggine” che si
presenta all’inizio di ogni nuova avventura, potevano essere elementi destabilizzanti,
ma tutto ciò che doveva arrivare al pubblico… è arrivato, e non vi è alcun
dubbio che con la continuità arriveranno anche le soddisfazioni.
Indiscutibilmente abili dal punto di vista tecnico, Struttura e Forma pare arrivino al
momento giusto, perché la musica che propongono - mi riferisco al genere - si differenzia
da quella che normalmente viene presentata nei circuiti conosciuti.
Virtuosismo tecnico dicevo, con le chitarre che la fanno da
padrone, ma con una sezione ritmica mostruosa, costituita dal minimalista Gatti
- nella posizione intendo - nascosto dietro al suo spartito e da un motore come
Porritiello, che mi ha ricordato a tratti John "Pugwash" Weathers, tra tempi pari e dispari (Odds and Even).
Non sono mancati gli ospiti, come il bassista Antonello Palmas Cotogno e il giovane Mattia Frassinetti (spero di non sbagliare il nome di battesimo),
chitarrista aggiunto e figlio d’arte.
Un repertorio probabilmente ancora da integrare,
ma già sufficiente per far capire gli intenti della band, propositi che sono emersi
chiari, lucidi, e per niente appannati da quella serie di circostanze poco
fortunate a cui ho accennato.
Alla Struttura
e Forma aggiungerei tanta sostanza, e penso che qualche strada interessante potrebbe schiudersi.
Io mi sono divertito, e ho captato tutto quello
che c’era da assimilare. Ora la speranza è che il diesel non si fermi più…
sarebbe un vero peccato.
Appendice
Dopo aver “interrogato” Franco Frassinetti per MAT2020, leggiamo stralci tratti dal "Caliolo pensiero", rubati ad un giacomoaruotalibera, prima del concerto.
Perché riunirsi dopo tanto tempo?
Sarebbe
successo comunque, perché nonostante
le nostre strade professionali si siano separate nel 1978
abbiamo continuato a lavorare in ''ambito professionale'',
e prima o poi…
e prima o poi…
Come tu sai
io affianco la mia attività di produttore
ed arrangiatore nel pop a quella di musicista, e sottolineo che sia io che
Franco siamo stati sempre un pò
controcorrente; ultimamente abbiamo avuto anche qualche riconoscimento da parte di personaggi
importanti nel mondo musicale e questo ci
stimola a proseguire un discorso artistico che si sta concretizzando anche in altri progetti.
Qualche
aneddoto? Ricordo che provavamo alle sale Sturla di Genova, che in quel periodo erano gestite dai
Matia Bazar, e spesso quando suonavo mi apriva qualcuno di loro: Antonella, Carlo Aldo, (Stellita); quest’ultimo
lo ricordo con commozione perché venne qualche tempo dopo ad ascoltarci nello studio che
avevamo allestito in vico dell'orto rosso,
tra via Del Campo e via Luccoli e ci fece i complimenti ... cosa dire? Il primo contratto discografico con la Long Star
Music di Wess...
L'amicizia
è fondamentale se è vero che oggi siamo ancora insieme a parlare di ampli, suoni, switcher,
ed altro.
Noi siamo
gli stessi musicisti di allora... certo il nostro attuale linguaggio è più
allineato a quello “moderno”, e poi noi due abbiamo due diversi modi di comporre, ma che si amalgamano bene, e il nostro progetto attuale è basato su di un rock strumentale, ma con caratteristiche credo abbastanza personali, perché abbiamo inserito elementi particolari e inconsueti all'interno dei brani.
Piani futuri... beh, ognuno ha le proprie produzioni... io ad esempio ho due CD di classic pop in uscita, (Milena Torti e Walter Pradel), poi oltre all'altro gruppo dove milito, sto lavorando con Franco ad un progetto del bassista dei red Phoenix Blues, Antonello Palmas Cotogno. E comunque cercheremo si suonare in Europa... recupereremo il tempo perduto da giovanissimi ora siamo pronti.
allineato a quello “moderno”, e poi noi due abbiamo due diversi modi di comporre, ma che si amalgamano bene, e il nostro progetto attuale è basato su di un rock strumentale, ma con caratteristiche credo abbastanza personali, perché abbiamo inserito elementi particolari e inconsueti all'interno dei brani.
Piani futuri... beh, ognuno ha le proprie produzioni... io ad esempio ho due CD di classic pop in uscita, (Milena Torti e Walter Pradel), poi oltre all'altro gruppo dove milito, sto lavorando con Franco ad un progetto del bassista dei red Phoenix Blues, Antonello Palmas Cotogno. E comunque cercheremo si suonare in Europa... recupereremo il tempo perduto da giovanissimi ora siamo pronti.