Non è fatto proprio usuale poter scambiare
qualche battuta con Simon Townshend!
Mi era capitato di vederlo dal vivo con The Who, a Verona nel 2007, e un
mese e mezzo fa, l’11 marzo per la
precisione, ho ripetuto l’esperienza quando al Teatro Carlo Felice di Genova,
Roger
Daltrey ha riproposto “Tommy” e
molto altro:
In questa occasione Simon è stato un protagonista
più… attivo rispetto alla prima volta in cui lo vidi, e gli ovvi motivi sono da
lui stesso spiegati nell’intervista post introduzione.
Nei giorni a seguire gli ho chiesto se sarebbe stato disponibile
a scambiare qualche battuta e Simon ha gentilmente accettato.
Il quadretto che emerge è interessante, e oltre
alla conoscenza di interessanti risvolti personali, è stata questa l’occasione
per tastare il polso di un esperto sullo stato generale della musica mondiale.
Savona(Italy) 21 march 2012 (Day 1 of
spring).
Parto dall’ultimo atto, il
concerto di Genova del’11 marzo. Nella mia descrizione dell’evento ho scritto
di come la vostra musica abbia raggiunto un’energia tale che riesce a
trascinare chiunque, giovani e meno giovani, anche se sul palco non ci sono gli
WHO originali. Mi sto sbagliando? Che ricordo ti ha lasciato questa tournèe
italiana?
E 'interessante come la
musica di mio fratello
trascenda il tempo. The Who hanno
un gradimento enorme che riguarda una
vasta gamma di età, un pubblico sia maschile che femminile. I
testi sono onesti e personali, e penso che questo sia
il segreto. Ricordo che a Genova tutti gli spettatori sembrava conoscessero le
liriche, e cantavano con noi, compresi i giovani
presenti tra la folla. Fantastico.
Quella di Genova è stata per
me la prima volta in cui ti ho visto senza Pete (mi riferisco a Verona nel 2007 e a tutti i DVD che
posseggo) . Mi sei sembrato molto più … protagonista. Mi sbaglio? Qual è il
rapporto con Pete quando sei sul palco?
Beh, quando Pete è sul palco io tendo a
fare un passo indietro. E’ la sua
band e non mi sentirei nel giusto se mi appropriassi di troppo
spazio. Naturalmente, quando si
tratta di uno show personale di Daltrey
devo intrattenere la folla e dare a Roger il supporto di cui ha bisogno, così cerco maggior coinvolgimento per migliorare la performance live. Questo è anche il modo in
cui mi esibisco quando si tratta di miei spettacoli. Mi
piace essere una star sul palco.
E 'molto divertente. Mi piace l'energia e la reazione dell’audience che ha la capacità di caricarmi
maggiormente.
Ho ascoltato con interesse
il tuo brano, quello da te composto, cantato e suonato, e che ho registrato e
proporrò nell’articolo. Qual è il ruolo che preferisci? Compositore, cantante o
chitarrista?
Quando si tratta della mia carriera come cantante / songwriter, io sono un
artista. Quando sono sul palco
con i The Who sono un musicista.
Naturalmente vorrei essere ricordato
come un artista, ma nel mio
passaporto… io sono un musicista.
Non si può sempre ottenere ciò che si vuole, giusto?
Tra te e
Pete ci sono 15 anni. Che ricordi hai della vostra vita comune negli anni ’70,
quando tu eri un bambino e lui un
musicista affermato?
Non mi ricordo di aver vissuto
nella stessa casa di Pete, anche se lo avremo fatto per un anno o due. Ha lasciato a casa quando avevo circa
due anni. E ' un’immagine molto sfocata
quella che mi riporta alla fine degli
anni '60 e primi anni '70. Pete era una star in
crescita, ma per me è sempre
stato una grande star, ed è sempre stato famoso come avrebbe voluto essere, se questo può avere un senso.
Come
giudichi l’attuale stato della musica, dal punto di vista dei talenti?
Temo di non poter essere troppo positivo se penso al futuro della musica dal vivo. Ho paura che la tecnologia informatica stia lentamente
togliendo la necessità di imparare
a suonare uno strumento, riducendo così
la necessità del talento
puro. Per fortuna ci sono ancora
molti che suonano musica ”reale”, ma stanno diventando sempre meno. Penso che un
giorno perderemo la necessità di
comunicare con le corde vocali e
quindi non ci sarà più bisogno di una voce. Come è brutto-e grave- questo mio pensiero, vero!
E cosa pensi del businnes
che gira attorno alla musica?
Tutta l'industria musicale si rifà oggi
al digitale. Tower Records, HMV ecc.,
stanno scomparendo, e tutto si basa sul download digitale. E 'diverso e, forse perché sto invecchiando, mi manca il vecchio modo di lavorare ( il vinile o anche il CD
sono stati buoni mezzi per lasciare una
testimonianza, come uno scritto che
rimane impresso per sempre sulla carta). Anche io AMO la tecnologia,
perché ha i suoi lati positivi. Mi
piace fare i miei filmati sulla
mia musica e pubblicarli online.
Twitter, Youtube, Facebook, sono tutte opportunità positive per menti creative. Meraviglioso.
Perché i grandi gruppi che
si sono riuniti non fanno più album? E’ solo un fatto economico?
Penso che i gruppi vecchi e
famosi- gli ultimi nel loro genere- si riuniscano per
suonare per dare alla gente l'ultima
opportunità di vederli dal vivo, e la richiesta di denaro che viene generato
è spaventosa. Le giovani band non possono farlo, anche se propongono
musica nuova. I fan vogliono
vedere le band “antiche”, che
hanno fatto la storia,
che facevano parte della scena musicale nel secolo scorso prima che
tutto si perda per sempre!
Quanto incide internet sul
tuo lavoro? Puoi fare un bilancio di cosa riesce a
dare o a togliere il web ad un
musicista?
Credo di aver risposto a questa
domanda in precedenza. Internet
è molto positivo per gli artisti come me, come luogo per guardare … il mio
mondo; un posto che dà l’opportunità a
tutti gli appassionati di vedere tutto
ciò che io faccio o che loro hanno fatto. Per gruppi più
affermati come The Who, penso sia
solo un posto in più per
pubblicizzare i nuovi eventi. L’utilizzo è quindi
diverso rispetto quello di cui hanno bisogno gli artisti “minori”.
Se non sbaglio sei il
proprietario di un’etichetta musicale. Riesci a trovare il modo di aiutare i
più giovani?
Un giorno potrei lanciare
giovani band attraverso la
mia etichetta, ma adesso mi sto concentrando sul
mio prodotto e sulla mia carriera.
Oggigiorno è molto facile per le band
emergenti creare una propria etichetta. Basta
volerlo.
Ho ascoltato
due volte Roger chiamarti “fratello”. Com’è il tuo rapporto con lui?
Grande. Andiamo molto d’accordo. Io sono il Townshend a cui può dire cosa fare. Con me
lui è il capo, con
mio fratello è il contrario.
Roger mi chiama Simon
Townshend / Daltrey,
che è molto affettuoso. Io sono suo fratello d'anima ... il fratello che non ha mai avuto.
Cosa c’è
nel futuro musicale di Simon Townshend?
Tanto lavoro. Ho scritto furiosamente mentre ero on the road. Ora sono a metà strada nella realizzazione di un altro
grande album. La mia ultima release, “Looking Out Looking In”, è a mio parere una delle cose migliori che abbia mai fatto, con una
tipologia di sonorità “dolce” collocabile tra gli anni ’80 e ’90. Al
momento sto realizzando un video al
mese. Mi piace moltissimo, è molto divertente ed è un modo favoloso per raggiungere il pubblico a livello personale.
Chi vuole dare un'occhiata, sentire o vedere il mio lavoro può accedere al mio sito web e
da lì iniziare il viaggio:
Con la speranza che il viaggio sia gradito!