A differenza di tanti gruppi italiani dell'epoca, più vicini al linguaggio progressive inglese, i Come Le Foglie erano affascinati dalle sonorità West Coast americane: Crosby, Stills, Nash & Young, James Taylor e Joni Mitchell divennero i riferimenti preferiti per il trio, autore di un folk-rock in linea con gli umori psichedelici del periodo. Dopo la partecipazione a numerosi festival con PFM, Battiato, Banco, Osanna, Curved Air e tanti altri, i Come le Foglie si sciolsero, con l'unico lascito di alcune registrazioni demo di non eccelsa qualità. Intorno al 2005 i Come Le Foglie, spronati da Claudio Fucci, amico e collaboratore di vecchia data, riscoprono il piacere di risuonare insieme e di tornare all'opera. Nasce così il nuovo progetto Aliante, un lavoro idealmente diviso in due parti: se Ali mostra il materiale inedito del trio, Ante è un efficace "prima", un prequel che restituisce all'ascoltatore odierno brani e suoni storici direttamente dagli anni '70. Aliante è dunque l'occasione per scoprire nuovi pezzi tra psichedelia, rock e canzone e grandi classici come Incoscienza, Amalfi, Via Ludovico il Moro, L'emigrato e altri. Il nuovo disco, avvolto dalla grafica lisergica di Matteo Guarnaccia, vede la partecipazione di vecchi e nuovi amici: Massimo Priviero, Riccardo Luppi, Danilo Rossi, Martin Thurn-Mithoff degli Analogy, Keith Easdale, Marco Castiglioni e tanti altri.
Informazioni:
Come Le Foglie
(è possibile scaricare materiale extra e altro):
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Vololibero Edizioni:
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Synpress44 Ufficio stampa
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COME LE FOGLIE - BIOGRAFIA
GIANCARLO GALLI: voce, chitarre, strumenti vari, autore.
ATTILIO ZANCHI: voce, contrabbasso, basso elettrico, autore.
CLAUDIO LUGLI: voce, chitarre, autore.
… anni ’60 e ’70…
Come Le Foglie vennero particolarmente influenzati da un suono di ispirazione americana basato su chitarre acustiche e armonie a più voci. Il trio vene formato a Milano intorno al 1968, dalle ceneri di un gruppo di rhythm & blues, la Formy Blues Band. Il loro repertorio iniziale era ricco di brani di artisti come Crosby Stills Nash & Young e Joni Mitchell, e il gruppo ebbe un'intensa attività concertistica ed un buon seguito nell'area milanese.
All'inizio degli anni '70 il trio cominciò ad elaborare un proprio suono, spesso con l'aiuto di musicisti esterni ma sempre mantenendo il loro stile americaneggiante. Tra i musicisti coinvolti in questo periodo i fiatisti Riccardo Luppi e Renato Rivolta ed il percussionista Marco De Palma.
Come Le Foglie presero parte a parecchi festival nel nord Italia ed ebbero la possibilità di aprire i concerti di importanti artisti italiani ed esteri come Osanna, PFM, Banco, Franco Battiato, Alan Sorrenti, Curved Air. Molte case discografiche si interessarono a loro e i tre registrarono molto materiale demo, ma i loro atteggiamenti senza compromessi gli negarono ogni possibilità di ottenere un contratto. Nell'estate del 1972 il gruppo fece una serie di concerti in piccoli locali in Inghilterra, una delle pochissime bands italiane ad avere un'opportunità del genere, e suonarono anche come spalla ai Magna Carta, con la trasmissione di una registrazione in una radio locale.
Il gruppo si sciolse alla metà degli anni '70, e purtroppo quasi tutte quelle registrazioni in studio mai incise su LP sono andate perse. …tutto (ri)cominciò nell'autunno del 2004...
Giancarlo e Claudio Fucci in un bar di via Plinio, una telefonata per cercare il numero di Lugli, un ciaoeriassuntodellapropriavitaintrentaecondi con Attilio, un po' di trepida indecisione e poi la proposta: "A Radio Popolare in dicembre facciamo una "Notte delle Chitarre" ricordando la stagione dei festival pop e l'ambiente musicale underground di quei tempi e ricordare la Milano dei '70". Ci devono essere Come le Foglie"…
Fu così che due (Claudio e Giancarlo) su tre foglie si trovarono sul palco con Fucci, Yu Kung, Finardi, Camerini: insomma, con gli amici di un tempo. Fu una bella serata, con ottima musica. Purtroppo Attilio era chissà dove a suonare il suo contrabbasso, altrimenti la riunione della band al completo sarebbe avvenuta allora. Erano quasi trent'anni che non capitava di suonare assieme...
Di Come le Foglie, a parte due o tre striminzite citazioni in articoli e libri, si erano perse le tracce da anni. L'ultimo accenno all'esistenza delle Foglie, a quanto se ne sa, era stata fatto da Renzo Arbore negli anni ottanta in un pezzo sul Corriere dedicato ai buffi nomi dei gruppi italiani di un tempo! Anche individualmente le Foglie erano da tempo disperse al vento, eccezion fatta per Attilio che era diventato professore al conservatorio e celebre jazzman. Claudio era finito in Romagna per il suo lavoro e praticamente non suonava più se non con amici e Giancarlo, anche se, spesso sotto pseudonimo, aveva continuato più o meno a dilettarsi con il rock di Massimo Priviero come arrangiatore e polistrumentista, non aveva tuttavia fatto personalmente più nulla di serio.
Quindi le Foglie non c'erano proprio più...
Siamo ora al 2005: Come le Foglie vengono contattati per un intervista da Giordano Casiraghi che sta scrivendo un libro intitolato "Anni 70 Generazione Rock". Per festeggiare il suo interessante libro Giordano pensa di organizzare un mega concerto al Bloom di Mezzago, vicino a Milano. C'erano gli Stormy Six, Il Biglietto per l'Inferno, Claudio Fucci, Carlo Marrale dei Matia Bazar, i Mercanti di Liquore, Ezio Guaitamacchi, i Jumbo e veramente un sacco d'altri artisti per una serie di performance che durò oltre cinque ore. E c'erano Come le Foglie in formazione completa. L'idea di (ri)mettersi insieme venne allora: era stato davvero grande il piacere provato nel (ri)suonare insieme.
Poi Claudio Fucci chiamò le Foglie a intervenire, come già era stato nel suo LP eponimo del '74, nel suo nuovo album Synkretiko del 2006 e lì le Foglie si (ri)trovarono insieme ma mai simultaneamente; poi Matthias Scheller buttò lì l'idea di stampare un po' dei vecchi demo ripuliti al meglio e, magari, anche, forse, e perché no?, nuovo materiale. Insomma, molto lentamente e compatibilmente ai complicati tempi di tre distinti cinquantenni si è iniziato a lavorare a un progetto che, all'inizio, prevedeva solo due o tre pezzi nuovi, oltre al lavoro di ripulitura del materiale d'epoca. Quello che nessuno sapeva era che la vecchia magia c'era ancora e che c'era mucho mojo che aspettava solo di essere liberato...
Fu come se solo la sera prima si fosse smesso di provare, le voci (un po' arrugginite, è vero) si riaccordarono, le chitarre trovarono ognuna la propria parte e il basso era lì solido che si amalgamava come un tempo; poi saltarono fuori i ricordi di molte canzoni mai incise ma che facevano parte della produzione delle Foglie dal vivo, e, con grande stupore di tutti ci si accorse che la cosa "funzionava". Così i due o tre pezzi sono diventati nove nuove incisioni che aggiunte al lavoro sul vecchio materiale ci danno quasi un'ora di materiale Fogliare: non male!