venerdì 16 ottobre 2009

Black Magic Woman: I Santana



Un' altra riflessione di Luciana Figini.

LA MUSICA DEGLI ANNI SETTANTA

BLACK MAGIC WOMAN: I SANTANA


Per voi ragazzi d’oggi è facilissimo avere accesso alla musica e seguire i cantanti o i gruppi preferiti: non so quante stazioni radio trasmettono in continuazione brani musicali di tutti i generi, poi c’è MTV ed i numerosissimi canali musicali che si possono ricevere con un’antenna satellitare ed infine Internet, pozzo inesauribile di informazioni di tutti i tipi su tutti i generi musicali e su tutto ciò che si voglia conoscere di qualsiasi gruppo o cantante del presente e del passato.

Bene:ciò che voglio proporvi è un tuffo nel passato e precisamente verso l’inizio degli anni settanta, quando ascoltare musica di buona qualità era davvero un’impresa ardua, per veri pionieri.
Allora, vediamo: c’erano solo le stazioni radio nazionali ( tre , se non ricordo male) che trasmettevano principalmente musica melodica e leggera (penso che nomi quali Claudio Villa o Nilla Pizzi non vi dicano nulla, ma erano tra i più trasmessi). Cantanti come Gianni Morandi e Caterina Caselli erano già considerati “rivoluzionari” e relegati in pochi momenti della giornata (molti dei testi dei due cantanti erano comunque validissimi e la loro musica era comunque “nuova”, anche se spesso copiata da brani stranieri).
La televisione? Se non ricordo male (sono passati, ahimè, davvero un sacco di anni!) c’erano solo due canali Rai : le trasmissioni erano abbastanza noiose (anche se, a confronto con certe “isole dei non so che “ e varie Marie De Filippi erano sicuramente meglio!) e in quanto a musica il genere era sempre lo stesso della radio, anche se qua e là qualche apparizione nuova c’era : Lucio Battisti, Luigi Tenco, i Rockes, l’Equipe 84 ecc.
Quello che mancava quasi completamente era la musica inglese e americana: il mondo era in subbuglio, era l’epoca delle grandi contestazioni e dappertutto nascevano nuovi modi di fare e intendere la musica ma da noi nulla , il vuoto più completo.
Qualche hit –parade casalinga ci faceva capire che qualcosa stava succedendo a livello musicale , ma più di questo non si sapeva.
Finchè arrivò “Per Voi Giovani”, trasmissione radiofonica pomeridiana destinata ai teenagers che ebbe il merito grandissimo di far conoscere la nuova musica inglese e americana anche ai non addetti ai lavori, anche ai ragazzi di provincia come me.
E allora fu come l’irruzione di un nuovo mondo nelle nostre menti affamate di nuovo : imparare i nomi, le formazioni, i testi a memoria divenne importante come studiare a memoria i verbi forti tedeschi o le declinazioni in latino.
Tante, tantissime, furono le novità musicali di quegli anni e chiaramente quelle di cui parlerò non sono state le uniche né le migliori, ma semplicemente quelle che hanno interessato me: sono un’appassionata di musica, non certo una conoscitrice e vi porto semplicemente la mia esperienza personale .
C’è un ‘immagine all’inizio di questo testo che mi ha affascinato per anni e che rappresenta per me il primo contatto con un genere completamente nuovo di musica e di cultura: è la copertina enigmatica di un disco famosissimo dei Santana:apparentemente è la testa di un leone, ma nasconde molte altre immagini in esso.
I Santana sono stati il primo gruppo “pop” che ho ascoltato in quegli anni. Non so bene oggi cosa il termine “pop” significhi per voi ragazzi, ma l’origine sta proprio nell’aggettivo “popular”, ossia commistione di generi in apparenza lontanissimi l’uno dall’altro ma che, “mischiati insieme” davano vita a sonorità nuovissime e completamente diverse l’una dall’altra.
Quella dei Santana era un tentativo di fondere generi musicali diversissimi l’uno dall’altro per creare nuove, stupefacenti sonorità: la durezza del rock si mischiava con la sensualità della musica latino-americana e con il vigore ed il mistero degli strumenti e delle atmosfere africane.
Gli strumenti musicali usati dai Santana erano dei più vari e diversi tra di loro: dai bonghi all’organo elettrico,dal timpano alla tromba, al basso, e alla batteria: Su tutto sovrastava (ieri come oggi, fortunatamente!) la magia della chitarra elettrica di Carlos Santana, vero sciamano della musica, creatore di atmosfere magiche e irreali, considerato allora il miglior chitarrista del mondo dopo Jimi Hendrix.
Si fa presto oggi a parlare di musica etnica, di commistione , di contaminazione, ma allora era tutto nuovo, come nato dal nulla. L’idea di fondere diversi generi musicali assieme era davvero rivoluzionaria.
Sull’onda dei Santana altri gruppi di ispirazione “afro-rock” nacquero:ce n’erano di validissimi, ma non me ne ricordo il nome. E’ un tipo di musica che è arrivata fin da noi e che ha influenzato tantissimi artisti di tutto il mondo .
Black Magic Woman” era il titolo di uno dei più famosi brani dei Santana,ma anche dell’immagine che appariva in copertina nell’album “Abraxas”:una donna di colore nuda adagiata su drappi coloratissimi con gli occhi chiusi ed il viso rivolto ad una misteriosa creatura volante di colore rosso seduta su di un bongo ,con le mani ad indicare qualcosa nel cielo. Ecco cosa ci avevano portato i Santana: i colori, il suono ed il mistero di culture lontane ma sepolte anche dentro di noi.
Sono contenta che, ancora oggi, Carlos Santana venga ascoltato e apprezzato dai giovani : è stato ed è uno dei migliori musicisti di tutti i tempi: provate ad ascoltare “Singing winds,crying beasts” da Abraxas ad occhi chiusi e capirete qual è la magia che ha inventato…


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