Circa un anno fa,
rimasi colpito da una bella intervista di Red Ronny a Pamela Des Barres. Sdraiati
entrambi su un letto, in una maliziosa cornice ideata dall’esperto Red, entravo
nel mondo della conosciutissima Pamela che raccontava la sua vita votata al
contatto con le star del rock.
A
fine estate comprai uno dei suoi libri, “Io sto con
la band”, e divorai le pagine alla ricerca di aneddoti… rock.
Qualcuno mi aveva stroncato sul nascere la lettura, raccontandomi di come fosse noiosa. Io ho letto con piacere e, pur non condividendo certe scelte, ho iniziato a pensare a Pamela come a una rock star indotta, ovvero un mito per effetto della confidenza di cui ha goduto con i vari Page, Jagger, Moon, Hillman, Redding, Hendrix, Morrison e… tre anni in casa Zappa la dicono lunga.
Qualcuno mi aveva stroncato sul nascere la lettura, raccontandomi di come fosse noiosa. Io ho letto con piacere e, pur non condividendo certe scelte, ho iniziato a pensare a Pamela come a una rock star indotta, ovvero un mito per effetto della confidenza di cui ha goduto con i vari Page, Jagger, Moon, Hillman, Redding, Hendrix, Morrison e… tre anni in casa Zappa la dicono lunga.
Pamela
Des Barres è calata a Savona, madrina della rassegna “Just Like a Woman”. Incredibile... a Savona!
Arrivo
nel centro storico con tanto di famiglia e libro nella borsa. Magari un
autografo ci scappa! E’
prevista una sua “esibizione” on stage, accanto ad Andrea Mirò,
con Enzo Guaitamacchi a condurre il gioco.
Pam non canterà, anche se occorre ricordare che ha fatto parte del primo gruppo
tutto femminile della storia del rock, le GTO’S.
Risulteranno
45 minuti piacevoli, tra intervista, canzoni e, sullo sfondo, i quadri di Carlo
Montana, che riesce a realizzare davanti a noi i ritratti di
Jim Morrison e Jimi Hendrix. Ma
prima di tutto ciò vivo un momento magico da ricordare.
I
tavolini del dehor davanti al palco sono pieni, e in prima fila vedo una coppia
di amici. Chiara
mi chiede se ho un libro da autografare e io: “… of course!” Poi
aggiunge: “... ma lo sai che è seduta dietro a poca distanza
da noi?”
Mi
giro e la vedo intenta a chiacchierare con una signora distinta, di stampo
inglese. Mi
faccio coraggio e chiedo a Chiara di seguirmi.
Non
dimostra i suoi anni Pam, e il fascino è rimasto intatto. I
capelli, forzatamente rossi, contrastano con gli occhi blu nascosti dagli
occhialoni, mentre accavalla con semplicità le gambe.Pamela
si dimostra gentilissima, mi autografa il libro e accetta di farsi fotografare
con me.Io
e lei seduti al bar! Ritorno
adolescente sotto agli occhi di mia moglie che sorride, anche se non mi è chiaro
se si tratta di divertimento o “compassione”. Non
importa, anche questa foto innocente troverà posto sulle pareti del mio garage,
assieme a decine di altre dello stesso “valore”.
Salutandola
le strappo la promessa di un’intervista via mail. Difficilmente mi risponderà, ma ricorderò con piacere questo momento vissuto nel centro storico di Savona,
in una calda serata di luglio.
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